Covid in Italia, spettro restrizioni. Regioni: "Misure solo per non vaccinati"

Governatori di centrodestra in pressing. Renzi: "Fare come in Austria". Conte: "No a ulteriori strette". La validità del Green pass resta a 12 mesi

Green Pass alla stazione Termini

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Roma, 16 novembre 2021 - Lo spettro di nuove restrizioni anti Covid aleggia sugli italiani in vista del Natale. La risalita dei contagi è nei numeri, così come quella - seppur più lenta - delle ospedalizzazioni. Al momento il Governo non sembra orientato a soluzioni drastiche, mentre resta l'impianto dei colori con alcune regioni in procinto di tornare dopo mesi in zona gialla. Di ieri, invece, l'ordinanza sui trasporti con le nuove regole per treni e taxi. In un simile contesto, sono diverse le voci che chiedono che eventuali misure restrittive - come  la zona gialla - siano indirizzate esclusivamente alle persone non vaccinate. In questa direzione si è orientato oggi un colloquio telefonico tra il governatore del Friuli-Venezia e Giulia, nonché presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga e quello della Liguria Giovanni Toti. Sul tema è intervenuto oggi anche Guido Rasi, già direttore dell'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema): "Se i no vax, oltre a creare problemi intrinseci, hanno anche comportamenti che facilitino questa circolazione virale, questo deve essere oggetto di una riflessione importante", ha detto. A favore del modello Austria si è espresso il senatore di Italia Viva Matteo Renzi nella sua e-news. Frena su una possibile ulteriore stretta il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Nel frattempo, secondo un sondaggio Emg-Different per Adnkronos 7 italiani su 10 sarebbero favorevoli a un lockdown per non vaccinati in Italia. 

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Le Regioni

Eventuali restrizioni legate all'aumento dei contagi preoccupano le Regioni. Chiede che le possibili misure valgano solo per i non vaccinati il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. "Chiederemo al Governo come Regioni che le misure restrittive legate alle fasce di colore valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino, non per le persone che lo hanno correttamente fatto", dice dopo aver parlato al telefono con il presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga. "Se qualcuno deve essere convinto sono coloro che non si sono vaccinati - continua Toti -, le misure che devono essere prese, lo devono essere solo per i non vaccinati, non certo per chi ha fatto fino in fondo il suo dovere".

E nel pomeriggio è proprio Fedriga a specificare: "La mia idea è che le restrizioni della zona gialla non valgono per i vaccinati. Chi si è protetto, ha partecipato alla campagna vaccinale, limita le ospedalizzazioni, salvaguarda il sistema di sanità pubblica non può pagare un prezzo di cui non ha nessuna colpa, perché ha creduto nella scienza e nello Stato". Quindi precisa che si tratta della sua idea personale, e che la Conferenza delle Regioni si riunirà giovedì per parlare anche di questo.

Diversi governatori di centrodestra si allineano nel pomeriggio. "Non possiamo pensare a restrizioni per questi cittadini che hanno dimostrato fiducia, consapevolezza e senso del bene comune", scrive su Fb il presidente della Lombardia Attilio Fontana. Sulla falsariga quello della Calabria, Roberto Occhiuto: "Se si dovessero rendere necessarie nuove restrizioni - e il vero gradone è rappresentato a mio avviso dalla cosiddetta zona arancione - queste dovrebbero coinvolgere esclusivamente coloro che non si sono vaccina".

Renzi e Conte

In linea con le Regioni il leader di Italia Viva Matteo Renzi: "Mi piacerebbe che l'Italia adottasse come l'Austria il lockdown solo per chi non ha fatto il vaccino, eliminando le restrizioni per i vaccinati", dice Renzi.

Più cauto l'ex premier e leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. "Le misure vanno dosate con equilibrio, se introduci una misura sovradimensionata c'è una reazione del Paese. Se non sono misure percepite come necessarie e adeguate, la popolazione non ti viene dietro", dice." Il green pass credo sia una buona soluzione, oggi ci consente di affrontare questa quarta ondata con la dovuta sicurezza" ma "sono contrario a operare ulteriori strette", è il parere di Conte. 

Speranza e i vaccini

Il ministro Speranza intanto fa il punto sui vaccini. "Questa fase è particolarmente interessante - dice Speranza -, abbiamo sfide da affrontare: oggi c'è la sfida del Covid e non dobbiamo abbassare l'attenzione, questa mattina siamo all'86,79% di vaccinati con la prima dose, oltre l'84% di vaccinati con due dosi, siamo a 3 milioni e 120 mila persone che hanno avuto la terza dose. Ieri ci sono state 18mila prime dosi, dobbiamo insistere. Negli ultimi giorni abbiamo fatto circa 130 mila richiami al giorno". 

Green Pass

Intanto, almeno per il momento la validità del Green pass resta di 12 mesi. Ad annunciarlo il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini. "Ma il Governo monitora con grande attenzione l'andamento dei contagi, sappiamo che quelli invernali sono mesi difficili, favorevoli alla diffusione del virus, Valuteremo sulla base dell'andamento dei contagi". Gelmini ha aggiunto che "stiamo correndo con la terza dose, dal primo dicembre ci sarà il via agli over 40, per i bimbi attendiamo il responso dell'Ema ma è evidente che poi sarà per tutti e questa volta non abbiamo problemi di quantitativi". 

Zona gialla

Tra le regioni a rischio zona gialla sarebbero due quelle più vicine a far scattare il cambio di colore. Secondo l'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Picone', del Cnr, si tratterebbe di Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. "Seppure per la provincia autonoma di Bolzano la curva delle occupazioni nei reparti ordinari mostra un trend di frenata della crescita, il valore misurato il 15 novembre - osserva - sale al 15%, mentre la curva delle terapie intensive mostra un trend di forte crescita lineare ed è al 9%". Primo responsabile dell'avvicinamento alle soglie sarebbe il flusso di persone dai Paesi dell'Est.  Più lontane da questi valori le Marche.