Green pass, i dubbi Chi è alla prima dose deve fare il tampone

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"Noi contiamo che già nel tagliando di metà maggio nelle norme di contenimento per il Covid ci siano norme anche per il green

pass. La nostra intenzione è quella di renderlo uno strumento sicuro, ma utile, per dare una risposta al turismo". Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini.

Il pass che il governo introdurrà nelle prossime settimane sarà

di fatto identico alle ‘certificazioni verdi’, vale a dire i documenti che già ora gli italiani devono utilizzare per spostarsi

all’interno del paese tra regioni di diverso colore e che sono stati introdotti con il decreto legge

52 del 22 aprile: il certificato di

avvenuta vaccinazione, che vale sei mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale

(dunque con entrambe le dosi o, nel caso di J&J con una sola)

e che può essere in formato cartacea o digitale; il certificato di

avvenuta guarigione, anche

questo valido sei mesi e rilasciato o dall’ospedale in cui si è stati ricoverati o dal proprio medico di base; un tampone molecolare o antigenico con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti allo spostamento che,

nel caso dei turisti stranieri, deve essere stato fatto nelle 48

ore precedenti all’ingresso nel

nostro paese.

Chi ha effettuato una sola dose di vaccino, dunque, dovrà per forza eseguire un tampone nelle 48 ore precedenti lo spostamento per ottenere il green pass.