Giovedì 18 Aprile 2024

Grease nel mirino del politicamente corretto. "Macché sessismo, è solo una favola rock"

Ingrassia ha portato in scena il musical per anni assieme alla Cuccarini. "Basta caccia alle streghe, la mercificazione della donna passa da altri canali"

Lorella Cuccarini, 55 anni, e Giampiero Ingrassia, 58, in scena con Grease

Lorella Cuccarini, 55 anni, e Giampiero Ingrassia, 58, in scena con Grease

È mai stato sfiorato dal sospetto che Grease fosse razzista, sessista e omofobo? Giampiero Ingrassia, l’attore che insieme a Lorella Cuccarini ha collezionato in Italia tre anni di esauriti con il musical finito adesso nell’occhio della polemica, sorride: "Queste accuse mi sembrano un’inutile caccia alle streghe. Grease è solo una favoletta, un ‘Romeo e Giulietta’ in chiave rock. La mercificazione della donna passa da ben altri canali". Ingrassia ha portato in Italia il primo musical in assoluto (era ‘La piccola bottega degli orrori’ e correva l’anno 1988), ha imposto un genere garbato di commedia brillante e, soprattutto, è rimasto legato nel tempo alle peripezie di Danny e Sandy, i protagonisti di Grease. "Fare quello spettacolo con Lorella è stata un’avventura pazzesca: dovevamo replicare tre settimane, siamo andati avanti anni". Adesso, a 58 anni, lo sta provando il periodo di ferma del teatro. "Sono demoralizzato – spiega –, non vedo spiragli. Sembra quasi che si possa fare tranquillamente a meno di noi. Scoprirlo dopo 38 anni di lavoro è terribile".

Che cosa avrebbe dovuto portare in scena questa stagione? "Una commedia di Edoardo Erba, intitolata ‘Maurizio IV’, insieme a Gianluca Guidi. Ci lega un’amicizia personale e una reciproca stima".

Due figli d’arte, lei di Ciccio, lui di Johnny Dorelli, a confronto?

"A me l’essere figlio d’arte non crea problemi. Ho sempre vissuto la figura di mio padre come la continuazione di un viaggio intrapreso da lui, lo intendo quasi come il passaggio di testimone nella conduzione di una ditta di famiglia".

È cresciuto all’ombra di una coppia famosa, quella costituita da suo padre e Franco Franchi. Ma perché litigavano così spesso?

"I loro dissidi erano soltanto di natura professionale. Franco era un istintivo, pronto ad accettare ogni proposta mentre mio padre si mostrava più riflessivo e selettivo. Per questa ragione si sono separati spesso. Hanno fatto più di cento film e tanta tv insieme perché la gente pretendeva quella coppia".

Suo padre ha lavorato da solo, anche sul versante drammatico, con registi importanti, da Comencini a Scola fino a Fellini. Come raccontava il suo rapporto con il grande Federico?

"Era molto lusingato, visto che quel piccolo ruolo dello zio Teo che urlava su un albero ‘Voglio una donna’ era entrato nella storia del cinema. Non vinse il Nastro d’argento perché Fellini volle farlo doppiare da Enzo Robutti per via dell’accento siciliano. Per lui fu un dolore".

Quando lei era bambino, le famiglie Franchi e Ingrassia si frequentavano?

"Molto spesso. In genere andavamo tutti insieme al ristorante la domenica. Allora non era consueto vedere personaggi famosi calati nella vita normale e quindi la coda di gente che voleva l’autografo era infinita".

Otto anni fa sua moglie è morta improvvisamente durante una vacanza in montagna con vostra figlia. Come è stato allevare da solo una bambina che allora aveva dieci anni?

"Ho dovuto pensare, oltre al mio dolore, alla sofferenza di Rebecca, mia figlia. Ho smesso di lavorare per un lungo periodo di tempo e mi sono occupato soltanto di lei. Siamo stati bravi e ce l’abbiamo fatta insieme".

Lei adesso ha una nuova compagna?

"Sì, Veronica, un’amica che conosco da anni e che da qualche tempo ho cominciato a frequentare. Rebecca ha accettato il nostro rapporto e con lei ha una bellissima intesa. Anche se ovviamente nessuna potrà mai sostituire la sua mamma".