Gratta e vinci rubato a Napoli dissequestrato, l'anziana incasserà la vincita

Avviate le procedure di pagamento del tagliando da 500mila euro che andranno alla 69enne di Napoli derubata dal tabaccaio che aveva tentato la fuga

La tabaccheria a Napoli dove è stato rubato il Gratta e vinci (Ansa)

La tabaccheria a Napoli dove è stato rubato il Gratta e vinci (Ansa)

Roma, 22 settembre 2021 - Il Gratta e vinci rubato a Napoli è stato dissequestrato e ora l'anziana finalmente potrà incassare la vincita. E' una storia a lieto fine quella che ha visto protagonista - suo malgrado - una napoletana di 69 anni alla quale era stato rubato da Gaetano Scutellaro un tagliando da mezzo milione di euro. L'Agenzia delle accise, dogane e monopoli ha recuperato oggi il Gratta e Vinci, in seguito al dissequestro da parte della procura di Napoli, e ha avviato le procedure per il pagamento.

La Procura, si legge nella nota, ha ribadito che "le indagini non lasciano dubbi in ordine alla riconducibilità di quanto in sequestro alla persona offesa", pertanto la signora che aveva acquistato il biglietto potrà incassare quanto le spetta. Il direttore dell'agenzia, Marcello Minenna ha espresso "viva soddisfazione" per l'evoluzione positiva della vicenda. "La collaborazione istituzionale tra L'Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, i carabinieri, e l'Autorità Giudiziaria nonché il concessionario Lotterie Nazionali Srl, ha prodotto un risultato eccellente e sono particolarmente felice per la signora napoletana, acquirente del biglietto, che in questi giorni è entrata nel cuore di tutti noi", ha affermato.

Nei giorni scorsi il gip di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Rosaria Dello Stritto, ha convalidato il fermo, ma solo per il reato di furto, emesso nei confronti di Scutellaro, 57 anni, che il 2 settembre scorso ha sottratto all'anziana il biglietto da 500mila euro nella tabaccheria dell'ex moglie. Scutellaro si era scusato per quanto accaduto. "Ci troviamo di fronte a una persona che ha problemi psicologici", aveva ribadito l'avvocato Vincenzo Strazzullo, legale di Scutellaro. I pm napoletani contestavano anche l'estorsione nel decreto di fermo eseguito dai carabinieri mentre l'uomo era in auto verso Caserta, reato motivato dalla registrazione di una telefonata al nipote della donna fatta da Scutellaro con una richiesta di 250mila euro per restituire il biglietto vincente.