Sabato 20 Aprile 2024

Grandine da record, il meteorologo: "Ecco perché i chicchi sono così grossi"

Guido Guidi, tenente colonnello dell'Aeronautica Militare, spiega: "Il super caldo delle settimane precedenti ha avuto un ruolo importante"

Un gigantesco chicco di grandine e i danni a un'auto fatti a Pescara (Ansa)

Un gigantesco chicco di grandine e i danni a un'auto fatti a Pescara (Ansa)

Roma, 14 luglio 2019 - Colonnello, ogni volta che nelle previsioni meteo leggiamo 'grandine' dobbiamo attenderci chicchi come palline da baseball? "No, assolutamente no – risponde il tenente colonnello dell'Aeronautica Militare, Guido Guidi –. Gli eventi recenti sono sicuramente nella parte estrema delle statistiche, sia per le dimensioni della grandine sia per le circostanze che si sono verificate".

Quali sono gli ingredienti speciali? "Il super caldo delle settimane precedenti, che ha accumulato grande energia nell'atmosfera e calore nella superficie terrestre. Poi, la rapidità del cambio atmosferico: l'alta pressione dall'Africa si è dissipata perché è arrivata aria dal Nord-Est d'Europea. Il terzo ingrediente che si è aggiunto è l'aria umida arrivata dall'Atlantico".

Come si forma la grandine? "Ci devono essere correnti ascendenti molto forti, poi un'importante quantità di acqua dentro la nube, ma deve avere una temperatura prossima o inferiore a quella di congelamento. Quindi non deve essere gelata. Nel momento in cui la raffica ascendente di vento improvvisamente porta l'acqua a temperature più basse, si genera la grandine".

Perché in questa estate, in modo particolare, la grandine è così grossa? "I chicchi crescono in modo anomalo per due processi: nel primo, gli strati si sovrappongono in modo concentrico, con diversi tempi di ghiacciamento. Il secondo, è un agglomerato di diversi chicchi che si uniscono perché vengono rimescolati, sbattuti all'interno della nube in condizione di ghiacciamento. Questo succede quando la corrente d'aria che sale dal basso verso l'alto è particolarmente intensa (decine di metri al secondo, ndr). La grandine viene sostenuta in aria e il processo di crescita continua finché le dimensioni non vincono la gravità e precipitano al suolo".

Sono fenomeni tipici dei Paesi tropicali? "Assolutamente no, la grandine è una precipitazione dell'estate e soprattutto delle medie latitudini. Anche se arriva più frequentemente nell'entroterra – ad esempio in Germania, Francia, Austria, Est Eruopa –, lontana dal mare. Nei tropici arriva, ma ad alta quota; nelle medie latitudini a bassa quota".

Dove sono cadute le 'palle' di grandine più grandi del mondo? “Quella più pesante, nel 1986 in Bangladesh e pesava 1,2 chili. Quella col diametro più largo in South Dakota, negli Usa, nel 2010 e misurava 20 centimetri”.

Dobbiamo attenderci altri chicchi da record in quest'estate? "Perché no, essendo tipica del nostro Paese. Non si può dire con certezza che arriveranno altre 'pietre'. Anche perché ci stiamo allontanando dalla fase di caldo importante che abbiamo vissuto, quindi la molla si è scaricata".

L'aumento delle temperature medie ogni anno influisce nella tipologia della grandine che cade? "Sì, può influire. Una maggiore temperatura produce ancora più energia e calore, ma devono esserci altre condizioni perché la super grandine cada. Per associare l'evento straordinario al cambiamento climatico bisogna stabilire se la frequenza della super precipitazione sia cresciuta nel tempo in modo inequivocabile".

Le ci consiglia di inserire nella polizza assicurativa dell'auto gli eventi atmosferici? "Noi non viviamo nel paradiso del bengodi: le medie latitudini sono da sempre teatro di eventi atmosferici intensi. Più siamo e più beni abbiamo, più siamo a rischio a prescindere. Dunque, non vedo perché no".

Previsioni meteo per lunedì 15 luglio. Grandine, le zone a rischio. Folle estate: neve sulle Alpi