Martedì 16 Aprile 2024

Grandi opere, si invoca la legge anticorruzione. Il ministro Lupi nel mirino

Le reazioni del mondo politico alla maxi inchiesta della procura di Firenze che ha portato all'arresto di 4 persone, tra cui il super manager Incalza, e 47 indagati

Il cantiere dell'Expo (Newpress)

Il cantiere dell'Expo (Newpress)

Roma, 16 marzo 2015 - "Occorre fare chiarezza. E in tempi brevi". Lo dice il Pd, che affida al senatore Mauro Del Barba la dichiarazione nella quale si rileva che "le indagini della Procura di Firenze, da quanto emerge, hanno portato alla luce un sistema di controllo e di infiltrazione negli appalti che non può che preoccupare. Un lavoro che deve fare il suo corso e portare all'individuazione di tutte le responsabilità". "Sono coinvolte persone - aggiunge Del Barba - che hanno avuto per decenni ruoli di primo piano nella gestione dei lavori pubblici e che, va ricordato, sono state dimissionate da questo governo - sottolineano i Dem - alla fine dello scorso anno"

"Immediata approvazione della legge anticorruzione". Lo chiede il Movimento cinque stelle tramite il capogruppo al Senato Andrea Cioffi. "Ercole Incalza, il dirigente bipartisan alle Grandi Opere dei governi berlusconiani e del Pd degli ultimi 20 anni - afferma Cioffi -, è stato arrestato per corruzione, concussione e altri gravissimi reati. E' l'ennesima conferma di come le cosiddette 'Grandi Opere' in Italia hanno solo portato corruzione, infiltrazioni mafiose, sprechi e distruzione dell'ambiente". "La miglior risposta del Parlamento a questo ennesimo scandalo - aggiunge Cioffi - deve essere l'immediata approvazione della nuova legge anti-corruzione ferma da 2 anni in questo Parlamento nonostante le continue sollecitazioni del Movimento 5 Stelle che su questo argomento non si è mai tirato indietro con proposte, emendamenti e disegni di legge". "Il Movimento 5 Stelle - continua Cioffi- lo scorso dicembre ha anche presentato un disegno di legge per verificare l'utilità delle cosiddette 'Opere Strategiche-Grandi Opere' e rivedere il loro piano di piano di finanziamento" ."Per garantire trasparenza nel nostro disegno di legge abbiamo anche proposte d'inserire il 'dibattito pubblico' nella legislazione dei grandi appalti. Sono misure urgenti da approvare immediatemente" conclude Cioffi. "Più volte il Movimento 5 Stelle ha chiesto le dimissioni dell'ingegnere Ercole Incalza come capo della struttura di missione sulle Grandi Opere. Ma la risposta del ministro Lupi è stata sempre la stessa: Incalza è l'uomo giusto al posto giusto. Adesso è la magistratura a spiegarci cosa volesse intendere il ministro", è il commento dei deputati del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Trasporti e Infrastrutture e Ambiente della Camera. "Non importa che oggi, come sottolinea il ministro in un pronto comunicato stampa, Incalza non ricopra più ruoli pubblici. Lo sappiamo bene che da qualche mese è ufficialmente pensionato. Ma Lupi lo ha difeso quando era pluri-indagato. Quando solo la prescrizione lo salvava dalle indagini, quando le intercettazioni rivelavano il suo "impegno" per le Grandi Opere. Incalza in 14 anni ha attraversato indette sette governi. Ora il ministro dovrebbe fare un'unica scelta di dignità: dimettersi", dicono i deputati. "L'hanno appena arrestato. Ora ne vedremo delle belle. Tutti in galera" è invece il commento di Beppe Grillo su Facebook.

Si scaglia contro il ministro Lupi anche Sel, tramite il suo capogruppo a Montecitorio Arturo Scotto: "Dopo l'ennesimo scandalo che colpisce il Ministero delle Infrastrutture il ministro Lupi non si nasconda e venga in Parlamento a riferire. Sulle grandi opere, e sui suoi appalti, a partire dalla Tav è necessario fare chiarezza. Per questo riteniamo sia necessario che il Parlamento approvi al più presto una commissione d'inchiesta parlamentare che indaghi sull'intreccio corruttivo che talvolta coinvolge dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti e imprese esecutrici dei lavori". 

"E' importante che se ci sono stati degli illeciti questi emergano. Ho molta fiducia nella magistratura - ha commentato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia -. Come ho sempre fatto attendo il termine delle indagini per dare un giudizio". 

L'inchiesta di Firenze sulla gestione illecita degli appalti nelle Grandi opere "purtroppo è la dimostrazione provata, di come la corruzione sia una piaga endemica che ormai pervade tutta la pubblica amministrazione". Lo ha affermato Luca Palamara, componente togato del Consiglio superiore della Magistratura. "Queste vicende devono rafforzare tutti quanti, nessuno escluso, nella necessità di trovare adeguati correttivi per rendere più efficace e seria la lotta alla corruzione", ha aggiunto. Secondo Palamara occorre agire su tre punti a cominciare dal rivedere il sistema della prescrizione.

Chiede invece di rendere più rigido il Ddl Grasso il candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Puglia e segretario del Pd pugliese, Michele Emiliano, che per anni è stato sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia: "Il fenomeno corruttivo - ha detto - è sottovalutato da sempre da tutte le forze politiche e la misura è colma. E mentre raddoppiano le pene per i furti in casa (come ha annunciato su twitter il ministro dell'Interno Angelino Alfano, ndr) si va sempre molti cauti sulla corruzione. Non va bene così. Bisogna alzare le pene per la corruzione e la concussione in modo tale che commette tali reati passi con certezza, anche quando è incensurato, un certo numero di anni in carcere". 

"Fui io a rimuovere Incalza dall'incarico di responsabile della Struttura tecnica di missione ed anche a metterlo fuori dal Ministero allorché arrivai al Ministero delle Infrastrutture". Lo ha precisato Antonio Di Pietro, ex ministro delle Infrastrutture.

"È ormai evidente che dove c'è grande opera c'è corruzione e che esiste un sistema corruttivo che rappresenta un vero e proprio contropotere annidato nello Stato che decide e gestisce le grandi opere contro le quali noi Verdi ci siamo sempre battuti". Lo dichiara il leader dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Questo contropotere ha costruito una sorta di metodo Boffo proprio contro i Verdi che sono stati delegittimati e attaccati per battaglie che hanno condotto contro le grandi opere inutili dal Mose alla Tav in Val di Susa". "Lo dicevamo allora e lo diciamo oggi: questo contropotere del cemento che non solo ruba i soldi degli italiani ma ha autorizzato e consentito la più vergognosa aggressione al territorio va estirpato - continua il leader ecologista -. Chi tollera questo sistema senza intervenire è ugualmente responsabile perchè consente a corrotti e corruttori di 'mangiarsì l'Italia". "Lanciamo una proposta: il ministero delle Infrastrutture e dei lavori pubblici va trasformato nel 'ministero delle piccole opere utili' - conclude Bonelli -. Bisogna smetterla con le mega opere costosissime che sono una fabbrica di tangenti e concentrare le risorse sulle opere che servono davvero all'Italia, dalla lotta al dissesto idrogeologico e alle frane al trasporto pubblico, dalla manutenzione della viabilità alla costruzione e ristrutturazione delle scuole".

Dello stesso avviso Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista: "Le grandi opere inutili servono solo a ingrassare i delinquenti, i corrotti e i corruttori, le mafie, con i soldi dei lavoratori e dei pensionati che pagano le tasse". "Il sistema criminale legato alla politica dei lavori pubblici viene alimentato da questi progetti e non ci sono commissari che tengano. Serve un altro modello di sviluppo e programmazione, che serva ai territori e alle popolazioni e non alla criminalità organizzata".