Grande imbarazzo sul caso rubli

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Il grande imbarazzo. A metà maggio anche l’Italia dovrà prendere la decisione se pagare il gas russo in rubli o euro. Il ministro della Transizione Roberto Cingolani ieri mattina a Politico apre di fatto alla possibilità di onorare i contratti con la valuta russa. "Sarebbe bene per qualche mese, almeno, permettere alle aziende di andare avanti e pagare in rubli, mentre comprendiamo il quadro giuridico", spiega il ministro. Passano poche ore e si scatena il vespaio. Il ministero è costretto a fare marcia indietro: "Cingolani non ha mai aperto a un pagamento in rubli". Poi in serata, il ministro, torna a spiegarsi: "L’Ue deve essere unita e si deve presentare unita. Bisogna scoraggiare le azioni individuali".

E Draghi alla fine è costretto a intervenire: "Si tratta di una violazione contrattuale, e questo per ora esclude la possibilità che l’Italia paghi in rubli. È importante che la Commissione Ue esprima un parere legale chiaro".