Venerdì 19 Aprile 2024

Governo, contrordine AstraZeneca "Seconda dose? Liberi di scegliere"

Draghi fuga i dubbi sull’eterologa: "Funziona, io la farò". Ma chi vuole un altro richiamo può chiederlo

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di Alessandro Farruggia

Contrordine. Il governo cambia (ancora) idea sposando la libertà di scelta dopo aver sostenuto con forza l’obbligatorietà della vaccinazione eterologa. Chi si è vaccinato con AstraZeneca potrà ora fare anche la seconda dose con lo stesso vaccino. Rumors sul cambio in corsa si erano rincorsi tutto il giorno e nel tardo pomeriggio il premier Mario Draghi, affiancato dal ministro della Sanità Roberto Speranza e dal generale Francesco Paolo Figliuolo ha ufficializzato la svolta. "Abbiamo convocato questa conferenza stampa – ha esordito Draghi –, perché negli ultimi giorni si è creata una certa confusione sui vaccini e allora vogliamo chiarire. Il primo punto è che l’eterologa funziona: io stesso martedì sono prenotato per fare l’eterologa. Io ho più di 70 anni. Nella prima dose ho fatto AstraZeneca, ho avuto una risposta di anticorpi bassa e mi si consiglia l’eterologa. Così farò. Come funziona per me funziona ancor di più per chi ha meno di 60 anni". E poi è arrivato al punto.

"Questo premesso – ha annunciato – se una persona con meno di 60 anni ha fatto la prima dose con AstraZeneca e gli viene proposto come è stato stabilito di fare l’eterologa ma non vuole farla, questa persona è libera di fare il richiamo con AstraZeneca purché abbia il parere di un medico e un consenso informato bene. La cosa peggiore da fare è non farsi nessuna seconda dose". "Oggi – ha confermato Speranza – si è riunito il Comitato tecnico scientifico a cui avevo posto un quesito di chiarimento sulla vaccinazione eterologa. La risposta del Cts è che c’è una raccomandazione, un’indicazione molto forte, per l’utilizzo dell’eterologa per le persone sotto i 60 anni che hanno usato il vaccino di AstraZeneca in prima dose, ma resta aperta la possibilità per chi lo richiede, sulla base di un consenso medico, di poter anche utilizzare in seconda dose sotto i 60 anni il vaccino AstraZeneca".

È la linea sostenuta dalla Regione Lazio che prevale. Per evitare che il 10% di contrari all’eterologa restasse con la sola copertura della prima dose, si è optato per la flessibilità "anche considerando che – ha osservato il direttore generale della prevenzione del ministero della Sanità, Gianni Rezza – il rischio di reazioni trombotiche gravi con la seconda dose è molto più basso che con la prima".

"Ora la sfida principale – ha detto Draghi – non è vaccinare i 12 o 13enni, bisogna farlo per carità, dove è iniziata questa campagna bisogna andare avanti, ma bisogna andare a cercare tutti coloro che hanno più di 50 anni e non si sono ancora vaccinati. Questa è la sfida che abbiamo oggi da vincere, perché sono questi quelli che si ammalano in maniera grave e quindi devono essere vaccinati". In questa direzione si è mosso il commissario straordinario . "Proprio stamane – ha detto Figliuolo – ho inviato una lettera a Regioni e Province autonome per chiedere di continuare in quella attività di chiamata attiva per cercare queste persone e capire quale sia la platea di rinunciatari che poi verrà sommata a coloro i quali per motivi sanitari non possono essere vaccinati". Draghi non ha invece anticipato nulla sulla proroga o meno dello stato di emergenza. "Un’emergenza è una emergenza – ha detto – e quindi una eventuale proroga la decideremo quando saremo vicini alla data di scadenza", e cioè a fine luglio.