Giovedì 25 Aprile 2024

Gli ultimi due dispersi Trovata un’auto immersa nel fango "È quella di Brunella"

Durante le ricerche dei soccorritori spunta la carcassa di una vettura. Nella Bmw i documenti della donna, ma nessuna traccia del corpo. In azione anche i cani molecolari per individuare il piccolo Mattia

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di Giacomo Giampieri

BARBARA (Ancona)

Ieri sera, dopo un’altra giornata di ricerche estenuanti, i carabinieri del nucleo sommozzatori di Pescara insieme ai sub della Guardia di finanza hanno individuato e recuperato nel fiume Nevola, nel territorio di Corinaldo, a circa due chilometri dal ponte del Burello, la carcassa di un‘auto bianca con diverse parti mancanti e senza targa: è l’auto di Brunella Chiù, la 56enne trascinata via da acqua e fango mentre era a bordo della sua Bmw serie 1 bianca nell’ondata di piena del 15 settembre. L’auto, piena di melma, ghiaia e detriti, è stata recuperata con una gru insieme ai vigili del fuoco a sei chilometri dall’abitazione della donna. All’interno sono stati rinvenuti i suoi documenti, ma non il corpo, come confermato dai carabinieri della Compagnia di Senigallia. Oggi continueranno le ricerche della donna dispersa nella zona in cui è stata trovata l’auto. Dopo il recupero, la vettura è stata adagiata nel terreno vicino al fiume e in giornata un escavatore la trasporterà sulla strada, distante duecento metri.

Il figlio Simone aveva già riconosciuto uno sportello dell’auto, trovato sul greto del fiume tra venerdì e sabato. Ieri, l’area tra Castelleone di Suasa e Ostra Vetere, andando verso Barbara, è stata battuta palmo a palmo alla ricerca dei due dispersi, Mattia Luconi (8 anni) e Brunella Chiù (56). Le operazioni, come di consueto, sotto il coordinamento dei vigili del fuoco, sono state supportate dai reparti specializzati del Corpo, dai carabinieri, dalla guardia di finanza, dagli speleologi, dal soccorso alpino e dai volontari della protezione civile. In campo anche le unità cinofile di San Marino, nonché quelle arrivate dalla Svizzera. Per il piccolo Mattia, travolto dall’onda di piena e strappato dalle braccia della madre Maria Silvia Mereu (ricoverata all’ospedale), le attenzioni si sono concentrate sin dalle prime ore del mattino di nuovo all’interno dell’azienda agricola Patti Vanocci.

Escavatori e ruspe per la movimentazione terra hanno finito di bonificare l’area, mentre i sommozzatori hanno percorso il fiume Nevola in quei punti indicati dal fiuto dei cani molecolari. In particolare, uno di loro ha puntato nell’ansa del fiume nei pressi dell’auto della madre di Mattia. Sull’altra sponda i familiari del bimbo, a seguirne gli sviluppi: "Su segnalazione del Gos e degli specialisti del movimento terra – ha spiegato il capo squadra dei sommozzatori Giuseppe Marinelli – ci hanno indicato quel punto dove è presente uno sbarramento artificiale e si forma una corrente di ritorno. Pertanto prima di muovere la terra sovrastante siamo andati a vedere se li sotto poteva essersi fermato qualcosa, sia con le immersioni che a tatto con un sistema a pettine. Non abbiamo rilevato nulla, ma non mancano le insidie e la visibilità è assente". Sempre prima dell’ora di pranzo, era arrivata la notizia del ritrovamento delle scarpe da tennis del bimbo.

Con l’andare della giornata la Prefettura di Ancona ha chiarito come quelle scarpe fossero già in possesso dei soccorritori perché si trovavano nella Mercedes Classe A abbandonata dalla madre prima che acqua e fango li travolgessero. Lunedì era toccato allo zainetto, non indicativo per la posizione del bimbo. "Tutti speriamo di ritrovarlo", il commento di Giorgio Pattuzzi, esperto del Saf. Ma purtroppo è sempre più complicato. Sia chiaro, nessuno ha intenzione di darsi per vinto. E si proseguirà senza sosta a scandagliare il greto del fiume anche oggi.

L’altro fronte nel quale si agisce è in direzione Corinaldo, dove è stata trovata senza vita la 17enne Noemi Bartolucci, figlia di Brunella Chiù, l’altra dispersa. Nella zona in cui è stata trovata l’auto si concentreranno le ricerche di Brunella, mentre il figlio Simone, ieri, si è recato nei pressi del centro di coordinamento delle operazioni, dove una donna, arrivata da Roma, ha manifestato l’intenzione di fargli una donazione per aiutarlo a ripartire.