Mercoledì 24 Aprile 2024

Gli scienziati a Draghi: zone rosse più rigide E la Protezione civile accelera sui vaccini

Il Cts vuole una nuova stretta: lockdown nel weekend e coprifuoco anticipato. La decisione del governo venerdì dopo i dati settimanali

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di Alessandro Farruggia

Serve di più per frenare la pandemia. Di sicuro secondo il Cts serve far scattare la zona rossa in automatico quando l’incidenza settimanale supera i 250 casi ogni 100mila abitanti e, in caso di chiusura delle scuole prevista dal Dpcm per tutte le zone rosse, bisogna prevedere anche la chiusura dei centri commerciali e l’anticipo del coprifuoco ora fissato alle 22. "Alla luce dell’aumento sostenuto della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità – si legge nel verbale trasmesso al governo dopo la riunione di venerdì – si ribadisce di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. Analogamente a quanto avviene in altri Paesi europei, anche a causa delle varianti virali che potrebbero potenzialmente ridurre l’efficacia di alcuni vaccini, si rende necessario un rafforzamentoinnalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale al fine di ottenere rapidamente una mitigazionecontenimento del fenomeno epidemico, indipendentemente dai valori di incidenza".

Al Cts in particolare di trasformare in automatismo la facoltà data dall’ultimo Dpcm ai presidenti delle Regioni di chiudere le scuole dove l’incidenza supera i 250 casi ogni 100mila abitanti, misura che il Cts chiede – inascoltato – dall’8 gennaio e che ha visto introdurre nell’ultimo Dpcm solo come misura facoltativa in mano dei governatori. Il Comitato tecnico scientifico chiede anche di stabilire che alla limitazione dell’attività scolastica faccia seguito anche una limitazione degli altri servizi, compresa la chiusura dei centri commerciali. Il Cts auspica infine "una tempestiva conclusione" della revisione dei parametri del monitoraggio, "in modo da rendere più rapida l’azione di contenimentomitigazione, da attuare sia a livello nazionale che locale". Il governo sta considerando le richieste del Cts e vuole attendere i dati che saranno resi noti venerdì prossimo. Se l’Rt dovesse salire ancora oltre il livello attuale 1.06 e ulteriori regioni segnassero peggioramenti di incidenza e saturazione degli ospedali, le richieste del Cts sarebbero con ogni probabilità accolte. Si andrebbe verso misure come quelle viste a Natale, di sicuro nei fine settimana, ma forse anche per un paio di settimane in tutte le regioni non bianche. Di pari passo procede il lavoro per l’accelerazione della campagna vaccinale, fortemente volto dal premier Draghi. Ieri si è svolto il comitato operativo della Protezione civile, convocato dal capo dipartimento Fabrizio Curcio e al quale ha partecipato anche il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo e, in collegamento, gli assessori alla Salute e i responsabili delle Protezioni civili regionali. Entro dieci giorni dovrà essere concluso un censimento per capire la capacità di somministrazione delle singole Regioni, un passo essenziale per allestire il nuovo piano vaccinale, che potrebbe arrivare entro 15-20 giorni.

Ieri, a sostegno del piano è stato siglata l’intesa con i medici specializzandi che saranno arruolati su base volontaria a far parte della campagna vaccinale. L’intesa consentirà di avere un potenziale (teorico) di altri 40mila medici, che si aggiungeranno ai 45mila medici di base, ai 131mila medici ospedalieri e della Difesa e quelli raccolti dal bando Arcuri. L’auspicio è avere a disposizione, da questa platea, 100mila medici a disposizione a partire da aprile, quando la campagna dovrebbe fare un salto di qualità. "L’arruolamento degli specializzandi – osserva il ministro della Salute, Roberto Speranza – ci fa fare un altro passo in avanti che ci rende più forti nella sfida dei prossimi mesi". Soddisfatta anche il ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, che definisce l’intesa "fondamentale perché solo con uno sprint sulle vaccinazioni si potrà superare l’emergenza". L’obiettivo è passare dalle 187mila dosi di venerdì a 255 mila di media per tutto marzo, raggiungendo le 7,9 milioni di dosi somministrate. Ad aprile partirà la vaccinazione di massa, con l’aumento a 400-450mila dosi al giorno (1213 milioni il mese), per salire a maggio a 500-550mila al giorno e nel mese successivo a 600-650mila dosi al giorno. In questo modo entro fine giugno potrebbero essere somministrate da 45,5 a quasi 50 milioni di dosi su 52 milioni disponibili. Aziende produttrici dei vaccini permettendo.