Gli sbarchi continuano. Altri 5 mila salvati. Si teme maxi ondata dalla Tunisia

Secondo il governo potrebbero presto arrivare 900mila profughi. Roma fa pressing su Bruxelles, contatti col presidente del Consiglio Ue. Ieri marcia di solidarietà a Cutro, il mare restituisce un’altra vittima

La manifestazione di ieri a Cutro (Ansa)

La manifestazione di ieri a Cutro (Ansa)

Il flusso di migranti non si arresta. Anzi. La Guardia Costiera ha tratto in salvo 1.267 migranti dalle due imbarcazioni assistite venerdì a 100 miglia da Roccella Jonica e quella intercettata da nave Diciotti che ha trovato un altro barcone con 404 migranti mentre trasportava 180 migranti da Lampedusa. Diciotti ne ha complessivamente imbarcati 584 e li ha portati a Reggio Calabria in mattinata. Altri 376 sono stati tratti in salvo da due motovedette della Guardia Costiera che li ha trasferiti su nave Sirio della Marina Militare che li ha sbarcati in serata ad Augusta, in Sicilia.

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A questi vanno aggiunti 487 migrati che si trovavano su un barcone a 60 miglia da Crotone. Soccorsi da due motovedette della Guardia Costiera e da una della Finanza, sono stati tratti in salvo e portati ieri mattina alle 3 nel porto di Crotone, e 250 sbarcati a Messina da una unità della Gdf e una della Guardia Costiera: e siamo a quota 1.517. A Lampedusa va anche peggio: sono 3.330 i migranti arrivati nelle ultime 72 ore: il centro di accoglienza era così affollato che il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ordinato un trasferimento via aerea con tre C130 dell’Aeronautica Militare. Ancora incerta la situazione 47 migranti al largo delle coste libiche denunciata da Alarm Phone e Sea Watch, secondo la quale MRCC avrebbe inviato un mercantile in soccorso, allertando la cosiddetta Gurdia Costiera libica.

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Ieri a Steccato di Cutro, luogo del naufragio di domenica scorsa, si è svolta una manifestazione alla quale hanno partecipato – marciando dietro alla croce in regno realizzata con il fasciame del barcone spezzatosi a 150 metri dalla riva – oltre 6 mila persone, tra le quali i familiari di alcune delle vittime, e poi associazioni, sindaci, parlamentari di opposizione e tanti normali cittadini. Ieri il mare ha restituito altre tre salme – due ragazzine e un uomo – portando il tragico bilancio delle vittime accertate (quelle reali sono almeno 25 in più) a quota 76. Quando è arrivata la notizia del ritrovamento della settantaseiesima vittima, una ragazza, tutti i partecipanti alla manifestazione si sono messi in ginocchio rivolti verso il mare.

Il governo teme un’ondata di 900mila migranti dalla Tunisia nel giro di pochi mesi. Ci sarebbe anche questo ad animare il pressing di Giorgia Meloni sull’UE affinché affronti la questione migratoria con urgenza. Se alla Tunisia non arrivano a breve i finanziamenti promessi (1,9 miliardi di dollari dal Fmi, 500 milioni di euro dalla Ue, e quelli di vari Paesi, fra cui 110 milioni dall’Italia), la situazione è destinata a esplodere. Ecco perché è "ancora più improcrastinabile l’attuazione di quanto deciso al Consiglio europeo di febbraio" e vanno utilizzate "tutte le politiche e gli strumenti necessari da parte dell’Ue", come ha sottolineato Palazzo Chigi esprimendo "sentito apprezzamento" per le parole del presidente del Consiglio Ue Charles Michel nella lettera alla premier dopo la tragedia di Cutro. Il 23 e 24 marzo il dossier migranti tornerà sul tavolo del Consiglio Ue e Ursula von der Leyen tornerà a premere, come l’Italia, la Grecia, Cipro e Malta, per l’approvazione del “patto per le migrazioni e l’asilo“ della Commissione. Ma le resistenze sono forti e una forte minoranza di blocco dovrebbe impedirne ancora l’approvazione.

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