Troppi farmaci per gli over 65. "Abuso di vitamina D e antibiotici"

Il dossier dell’Aifa: almeno tre dosi a testa ogni giorno. Tra i medicinali più usati quelli contro l’ipertensione

Anziani e farmaci

Anziani e farmaci

Tre dosi di farmaci al giorno, principalmente quelli per il sistema cardiovascolare, soprattutto antipertensivi, con consumi superiori tra gli uomini rispetto alle donne, e più al sud che al nord. Questo il quadro sull’uso dei medicinali in Italia tra gli over 65, che emerge dal Rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Un corposo dossier intitolato ‘L’uso dei farmaci nella popolazione anziana in Italia’, dal quale emerge che nel 2019 la quasi totalità (il 98%) della popolazione italiana over 65 ha ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica, con consumi giornalieri pari a tre dosi per ciascun cittadino e una spesa pro capite annua di circa 660 euro, con un maggiore utilizzo da parte degli uomini rispetto alle donne in tutte le classi di età. Dal rapporto risulta che l’uso dei farmaci aumenta con l’età fino agli 84 anni, per poi diminuire nelle classi successive, per il cosiddetto ‘healthy survivor effect’. In cima alla lista delle prescrizioni i farmaci del sistema cardiovascolare, in particolare gli antipertensivi, mentre metà della popolazione ha ricevuto antibiotici o gastroprotettori. "Il fatto che il 50% degli anziani abbia assunto almeno un antibiotico nel corso dell’anno è un dato generale, che conferma il sovrautilizzo di antibiotici. Per le alte vie respiratorie l’uso inappropriato sale fino al 70-80% o più", spiega il direttore generale Aifa, Nicola Magrini. Tra le regioni, il sud supera di molto il nord in termini di consumi e di spesa. Al nord, infatti, si spendono 593 euro per utilizzatore, rispetto ai 759 euro del sud. La pandemia ha condizionato l’uso di farmaci per la terza età, riducendo l’uso di antibiotici e antinfiammatori ma anche le prime prescrizioni di terapie per malattie croniche. Le nuove prescrizion hanno avuto una riduzione maggiore nelle fasce di età più giovani, 65-69 anni: ha influito la maggiore difficoltà di accesso ai centri per le diagnosi in pandemia.

Dal dossier Aifa arriva anche l’allarme sull’utilizzo ancora elevato di vitamina D, che risulta essere il primo farmaco per consumi. Gli anticoagulanti, o eparine, invece, hanno subito il maggiore incremento, "come probabile risultato dell’aumento di prescrizioni per eventi tromboembolici Covid-19 correlati o per la loro profilassi". Tra le prime 20 sostanze compaiono 6 farmaci del sistema cardiovascolare, 5 dell’apparato gastrointestinale e tre antibatterici per uso sistemico.

Nella popolazione anziana la presenza di più malattie porta di frequente ad assumere diverse terapie concomitanti. "Tale comportamento necessita di particolare attenzione perché il 29% degli uomini e il 30% delle donne dai 65 anni in su utilizzano 10 o più sostanze contemporaneamente". Altra preoccupazione riguarda l’uso "eccessivo e improprio di vitamina D, anche a dosi elevate". Questo, come sottolinea Magrini, "è un dato preoccupante per via della mancanza di evidenze sulla reale efficacia rispetto alla presunta protezione dalle infezioni e anche rispetto al Covid".