Gli italiani picconano il coprifuoco. "Riaprire tutto, ma regole rigide"

Il sondaggio: solo il 25% vuole il limite delle 22. Il 58% favorevole alla consumazione dentro ai ristoranti

Coprifuoco, il sondaggio: solo il 25% vuole il limite delle 22

Coprifuoco, il sondaggio: solo il 25% vuole il limite delle 22

L’aumento del numero dei vaccinati lascia ben sperare che a breve il Coronavirus potrà fare meno paura. È anche vero però che nel frattempo, pur calando il numero giornaliero dei contagiati, i decessi continuano ad essere ancora tanti. Questo dipende probabilmente della virulenza dalle nuove varianti che hanno reso il virus addirittura più pericoloso rispetto all’anno scorso, almeno nel rapporto contagi-decessi. Questo fattore probabilmente ha generato una sorta di rigidità da parte del Governo non solo a riaprire le attività, nonostante il calo dei contagi, ma anche a confermare l’orario del coprifuoco alle 22 che a molti è sembrato un provvedimento eccessivamente restrittivo. Il dibattito politico di questi ultimi giorni si è appunto sviluppato su questo tema, cioè se è giusto o meno lasciare invariato l’orario del coprifuoco, spostare le lancette avanti di qualche ora o se addirittura revocarlo.

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A porre la questione è stato prima il leader leghista Salvini che già nel precedente Consiglio dei Ministri ha indicato ai suoi rappresentanti nel Governo di astenersi sul decreto che riconfermava l’inizio alle ore 22, poi si è aggiunta negli ultimi giorni la voce del Ministro degli Esteri Di Maio che ha auspicato che entro la prossima settimana si possa rivedere l’orario del coprifuoco. Il problema è di particolare importanza e di notevole impatto sull’economia. Spostare l’inizio dell’orario di ritorno a casa di una o due ore potrebbe avere un ritorno positivo sull’economia e sulla ripresa dei flussi turistici. Tra l’altro è stato proprio il Presidente Draghi in settimana a lanciare un appello ai turisti provenienti dall’estero di considerare l’Italia sicura da un punto di vista di regole sanitarie, proponendo appunto l’ingresso con il green pass. Al di là dello scontro politico sull’argomento, per gli italiani è arrivato il momento di rivedere il coprifuoco. Solo il 25% è oggi per tenere invariato l’inizio alle 22, il 25% pensa che sia meglio spostarlo alle 23 ed un ulteriore 27% invece sarebbe favorevole a prorogarlo fino a mezzanotte. A questi si aggiunge il 20% che vorrebbe abolirlo.

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Insomma oggi solo un cittadino su 4 condivide il provvedimento che proibisce gli spostamenti dopo le 22. In linea con questa opinione prevalente i cittadini sono favorevoli all’apertura completa dei ristoranti anche al chiuso. La pensa così il 58% contro il 27% che invece rimane contrario a questa ipotesi. Gli italiani adesso propendono, diversamente dai mesi scorsi, per la ripresa generalizzata di tutte le attività. Infatti il 53% ritiene che ormai è arrivato il momento di poter frequentare le palestre, così come il 48% pensa che si possa ricominciare con le feste di matrimoni e fiere. Questi numeri, però, non devono essere interpretati come una sorta di “liberi tutti”, anzi al contrario. Nel senso che gli stessi italiani che sono per riaprire tutte le attività dicono che alla base di tutto ci devono essere protocolli rigidi da rispettare. Ben il 67% è infatti favorevole a considerare di abolire le chiusure forzate a fronte però del rispetto di regole chiare ed uguali per tutti.

* direttore di Noto Sondaggi