Gli eredi di Craxi perdono la causa "Pagate le tasse sul tesoro di Bettino"

Respinto il ricorso contro i controlli del Fisco su quasi 20 miliardi di vecchie lire

Migration

I figli e la moglie di Bettino Craxi – il segretario del Psi travolto da Mani Pulite e morto ad Hammamet il 19 gennaio del 2000 – hanno perso in Cassazione, in qualità di eredi con "beneficio di inventario", il ricorso contro gli avvisi di accertamento per le tasse evase e da pagare su oltre 19 miliardi e mezzo di vecchie lire, depositati su un conto svizzero riconducibile all’ex premier.

Gli ’ermellini’ hanno condannato Stefania e Bobo Craxi e la loro madre, la signora Anna, a pagare oltre 20mila euro di spese legali. Gli avvisi di accertamento, del 1992 e 1993, hanno sanzioni per oltre 10 miliardi di lire. Per la Cassazione – ordinanza 19832 della Quinta sezione civile depositata ieri – non merita alcuna obiezione la decisione della Commissione tributaria regionale della Lombardia che, nel verdetto del 2014, con "dovizia di elementi ha composto un quadro probatorio che conferma la pretesa erariale e pone in rilievo il ruolo cruciale di Craxi, il quale almeno a partire dalla seconda metà degli anni ‘80, aveva fatto aprire all’estero a suoi prestanome, movimentava e gestiva, tramite terze persone , un conto corrente (il conto International Gold Coast) cui affluivano i denari che ’qualche persona’ doveva far arrivare a Craxi".

Rimane invece "privo di riscontro l’assunto difensivo" – sostenuto dai legali dei familiari di Craxi – secondo cui il leader socialista, "al fine di eludere la tassazione personale, avrebbe retrocesso le somme al partito". Al contrario, Craxi ne "aveva la disponibilità esclusiva".

Amara reazione di Stefania Craxi, figlia del leader socialista: "Le ingiustizie e l’accanimento nei confronti di Bettino Craxi e della sua famiglia non sembrano avere fine".