Giovedì 25 Aprile 2024

Gli anarchici alzano il tiro Minacce ai magistrati e molotov L’antiterrorismo: un’escalation

Roma, bottiglia incendiaria contro un distretto di polizia. Lettere con proiettili: i giudici saranno gli obiettivi. L’offensiva per far uscire Alfredo Cospito dal 41 bis. Oltre 40 identificati dopo gli ultimi scontri

Migration

di Alessandro Farruggia

Gli anarchici alzano il tiro. Pretendono l’uscita di Alfredo Cospito, in sciopero della fame da 101 giorni, dal regime carcerario di 41 bis e la risposta del governo è netta: lo Stato non scende a patti con chi minaccia. "Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino – dice una nota di palazzo Chigi – le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato : azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia".

A motivare la linea dura anche un rapporto riservato dell’antiterrorismo nel quale si dice che ci si attende un intensificare delle azioni anarchiche da qui al 7 marzo, data nella quale si terrà in Cassazione l’udienza nella quale si discuterà della conferma del 41 bis per Cospito. Si temono azioni non solo anche contro le persone.

Da qui la stretta perché si temono azioni (condotte da gruppi della galassia anarchica in primis greci, spagnoli e tedeschi) sia contro le ambasciate che contro magistrati e contro direttori e operatori delle carceri. Significativa, osservano gli addetti ai lavori, la busta con proiettile indirizzata al procuratore generale Francesco Saluzzo, che sostiene l’accusa nel processo d’appello bis a Cospito, e quella con all’interno un proiettile e minacce ai magistrati recapitata al direttore del Tirreno, nella quale si afferma: "Se Alfredo muore i giudici sono tutti obiettivi. Due mesi senza cibo. Fuoco alle galere".

Intanto si fa un bilancio degli scontri di Roma. Sono 41 i soggetti identificati e denunciati dalla polizia di Stato all’autorità giudiziaria – oltre a un fermato –, in relazione agli scontri avvenuti sabato sera nella zona di Piazza Trilussa a Trastevere tra militanti anarchici e forze dell’ordine (che ha portato anche al ferimento alla testa di un funzionario) e a tarda notte ha visto una trentina di militanti barricarsi in un garage, dai quali sono stati fatti uscire dopo un paio d’ore, per essere identificati. Nella notte, poi, è stata lanciata una molotov contro il distretto di polizia Prenestino. Il piantone di guardia è intervenuto dando l’allarme e le fiamme sono state subito spente, ma il segnale, come la matrice, è chiaro: gli anarchici mollano.

Il medico di fiducia di Cospito, la cardiologa Angelica Milia, ha lanciato un allarme sulle condizioni del suo assistito: "Alfredo ha valori di potassio molto bassi e ha perso un ulteriore chilo, ora pesa 73 kg. Abbiamo aumentato la terapia per evitare aritmia e fibrillazione cardiaca che potrebbero essergli fatali. Va trasferito in una struttura adeguata". Alcuni esponenti politici – da Verini del Pd a Calenda del Terzo polo, da Magi di + Europa a Lupi di Noi Moderati – sono favorevoli a non confermare il 41 bis ma nessuno vuole fare sconti agli anarchici. In primis nella maggioranza. "Io penso – ha detto il leader della Lega, Maurizio Salvini – che si è portata anche troppa pazienza con i violenti che devono andare in galera, senza se e senza ma. Quelli sono delinquenti".