Green pass, gli agenti: noi sui bus, i criminali per la strada

Il segretario generale del Sap: "Le verifiche sul Green pass potrebbero farle gli steward, noi così lasciamo sguarnito il territorio"

Controlli della polizia sui bus nel primo giorno di Super Green Pass (Dire)

Controlli della polizia sui bus nel primo giorno di Super Green Pass (Dire)

Roma, 7 dicemnbre 2021 - Controlli più serrati sulla certificazione verde con una particolare attenzione alle aree e alle fasce orarie di maggiore afflusso di persone e al trasporto pubblico. Al via da ieri – con l’entrata in vigore del cosiddetto Super Green pass e delle nuove misure previste dal decreto legge n.1722021 per il contenimento dell’epidemia da Covid-19 –, la stretta annunciata dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha visto scendere in campo le forze dell’ordine per la verifica dei Pass. In diverse città sono scattate le prime multe: a Roma, in mattinata, dal centro alla periferia, sono state elevate due sanzioni da 400 euro a due passeggeri scesi dai mezzi pubblici senza certificato ed è stato chiuso per 5 giorni un bar del quartiere Tiburtino.

Dati Covid Italia del 7 dicembre 2021

Come stabilito dal decreto il piano prevede "l’effettuazione costante di controlli, anche a campione, avvalendosi delle forze di polizia per garantire il rispetto dell’obbligo del possesso delle certificazioni", ma specifica che tali attività devono essere "svolte nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica". Vista l’ampiezza degli ambiti di applicazione che rende pressoché impossibili controlli a tappeto, il governo rinnova l’appello al "buon senso". Ma il carico di lavoro aggiuntivo per le forze dell’ordine risulta, comunque, immane. "La coperta è corta" spiega il segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), Stefano Paoloni commentando l’intensificazione dei controlli del Green pass.

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Per le forze di polizia si tratta di un’attività sostenibile?

"Dopo i tagli operati dalla legge Madia a noi mancano già 10mila uomini. Con gli organici già all’osso è chiaro che affrontare i controlli Green pass significa tralasciare altro: non si fa prevenzione, non si fa contrasto, non si fanno indagini".

Ieri quali attività sono state tralasciate per eseguire i controlli Green pass?

"Per fare un esempio, nelle città dove le volanti sono state impiegate per controllare i certificati, queste non hanno effettuato il regolare servizio di controllo, prevenzione e repressione".

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Ritiene che tali controlli potrebbero essere svolti da altri soggetti?

"Si tratta di attività che potrebbero tranquillamente essere fatte anche da personale qualificato come ad esempio gli steward negli stadi o i controllori sugli autobus. Questi ultimi nel momento in cui svolgono la loro funzione sono pubblici ufficiali. L’intervento delle forze dell’ordine è doveroso dove ci sono situazioni particolarmente critiche ma non dovrebbe essere previsto per i controlli di routine".

Obbligo vaccinale esteso alla polizia. Come è stata accolta questa decisione?

"Anche in polizia abbiamo una parte di persone che sono contrarie al vaccino. I dati dimostrano che la campagna vaccinale è lo strumento per uscire da questa pandemia ma la preoccupazione nei confronti di coloro che non vogliono vaccinarsi è grande: da una parte il personale non vaccinato rischia di rimanere senza retribuzione, dall’altra si verificherà un’ulteriore riduzione degli organici. A noi servono 8 mesi di corso per avere un sostituto pronto a entrare in servizio".