Sabato 20 Aprile 2024

Giuseppe e Maria sono Lucio Dalla e la Cinquetti

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Stefano

Cecchi

Pare per problemi di sensibilità, la Rai dopo averla ordinata l’ha messa in cantina. Ma siccome l’opera ha un innegabile fascino, agli Uffizi si sono detti: perché non qui? Così da ieri il presepe luminoso di Marco Lodola fa mostra di sé dal Verone del museo. Un presepe particolare, visto che San Giuseppe ha le sembianze di Lucio Dalla e la Madonna quelle della Cinquetti. Di più: i re magi hanno la faccia di Freddie Mercury, David Bowie e Louis Armstrong e fra i pastori si segnalano Pavarotti, Rino Gaetano, Mina, Arbore e Max Pezzali. Ora: io non so se, come dice l’autore, l’opera sia stata ispirata "da una riflessione sulla sofferenza che viviamo". Se era per questo la simbologia veniva più atta con qualcuno anche stonato.

Lo stesso, gridare alla blasfemia a me pare sia un errore. Ho assistito a molti presepi viventi, frutto di una meravigliosa devozione popolare, e non mi sono mai scandalizzato del vigile urbano che per un giorno si eleva a San Giuseppe o della fornaia che fa Maria dimenticandosi il rimmel. Non è l’estetica della fede a dover essere misurata, ma il rispetto del culto. Questo, per chi crede nella Potenza del Natale, questo non è sgualcito se i lineamenti di Giuseppe e Maria sono di artisti noti. Anche nel passato le madonne avevano i volti dei vip del tempo. Certo, gli Uffizi hanno pensato anche al marketing. Ma dove sta il problema se, richiamato da Dalla o Arbore, qualcuno va poi a vedersi l’Annunciazione di Leonardo o le madonne di Raffaello? Cosa buona e giusta. Uffizi, di tutto di più. Altro che Rai.