Giovedì 18 Aprile 2024

Mafia, arrestato il boss Giuseppe Calvaruso. Era rientrato a Palermo per la Pasqua

Da tempo si era trasferito in Brasile e gestiva affari con Italia e Singapore. Fermato mentre era con la sua famiglia. In manette altre quattro persone

Giuseppe Calvaruso arrestato dai Carabinieri (Ansa)

Giuseppe Calvaruso arrestato dai Carabinieri (Ansa)

Palermo, 5 aprile 2021 - Blitz anti mafia a Palermo: stato arrestato Giuseppe Calvaruso, ritenuto il reggente del 'mandamento' mafioso di Pagliarelli dopo l'arresto del boss Settimo Mineo, finito in cella due anni fa. Calvaruso si era trasferito da tempo in Brasile ed era tornato in Sicilia per festeggiare la Pasqua con la famiglia.

Proprio il pranzo di Pasqua è stato fatale per Calvaruso: i Carabinieri del comando provinciale, nel corso dell'operazione 'Brevis', lo hanno fermato proprio mentre era con la sua famiglia per festeggiare la Pasqua. Con lui sono finiti in manette Giovanni Caruso, 50 anni, Silvestre Maniscalco, 41 anni, Francesco Paolo Bagnasco, 44 anni, Giovanni Spanò, 59 anni, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, lesioni personali, sequestro di persona, fittizia intestazione di beni, tutti reati aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose. Il provvedimento è stato emesso dai pm Federica La Chioma e Dario Scaletta, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, gli arrestati investivano nel campo della ristorazione e dell'edilizia. Giuseppe Calvaruso avrebbe accumulato ingenti capitali e, per evitare il sequestro dei beni, avrebbe creato una rete di prestanomi a lui fedeli per cercare di tutelare il suo patrimonio. Calvaruso avrebbe fatto affari con un cittadino di Singapore interessato a investire grossi capitali nel settore edile e turistico-alberghiero in Sicilia.

Dopo il trasferimento in Brasile, Calvaruso aveva delegato ai suoi fedelissimi la gestione gli affari delle famiglie a lui subordinate. Il suo diretto referente sarebbe stato Giovanni Caruso. Prima di lasciare l'Italia, il capomafia avrebbe mantenuto, attraverso riunioni e incontri anche in luoghi riservati, un costante collegamento con i vertici dei mandamenti mafiosi di Porta Nuova, Noce, Villabate, Belmonte Mezzagno per la trattazione di affari. Nel ruolo di capo avrebbe risolto le controversie fra gli affiliati, assicurato 'l'ordine pubblico' sul territorio, ad esempio prendendo parte a un violento pestaggio agli autori di alcune rapine non autorizzate da Cosa nostra. Come emerso in un dialogo intercettato con Caruso, Calvaruso avrebbe assicurato il mantenimento in carcere dei detenuti appartenenti alle famiglie mafiose del mandamento.