
Alessandro Impagnatiello stava tentando da mesi di avvelenare con un topicida sciolto nelle bevande Giulia Tramontano, la compagna 29enne al settimo mese di gravidanza, da lui uccisa il 27 maggio con 37 coltellate e ritrovata cadavere quattro giorni a Senago, nel Milanese. Lo afferma la consulenza autoptica depositata ieri, da cui è emerso che la vittima era ancora viva dopo ogni coltellata. La presenza del veleno anche nel feto e il fatto che la 29enne sia morta per "acuta anemia" (come il piccolo Thiago), rafforzano le aggravanti, contestate dalla Procura, della "premeditazione" e della "crudeltà". Entrambe escluse dal gip nell’ordinanza di custodia a carico del barman 30enne che aveva una doppia vita e che – stando alle indagini – avrebbe potuto uccidere anche l’altra donna con cui aveva contemporaneamente una relazione.