
Ieri mattina in San Pietro la messa in suffragio del Papa
Roma, 28 aprile 2025 – I volti dei ragazzi di papa Francesco, quelli che cercano la bussola e l’avevano trovata nel Papa della Misericordia. Si è rivolto a loro ieri il cardinale Pietro Parolin - che resta saldamente tra i papabili - nella messa in suffragio del Pontefice, piazza San Pietro era affollata da 200mila persone. Ma il colpo d’occhio è tutto per i giovani arrivati a Roma da ogni angolo del pianeta, per tre giorni sono stati i protagonisti del Giubileo dedicato agli adolescenti.
La storia per punti
Giovani da tutto il mondo
Sono gli stessi che sabato erano ovunque, lungo i sei chilometri di corteo funebre percorsi dalla papamobile, ’scortata’ fino all’approdo in Santa Maria Maggiore. Con gli stemmi, le bandierine, i calzoni corti, alcuni legati in file interminabili, per non perdersi in mezzo alla marea. Seduti per terra, concentrati in quell’esperienza. E anche ieri erano in attesa fuori dalla basilica, per raccogliersi in preghiera davanti alla tomba di Franciscus, aperta al pubblico fin dal primo mattino.
“Siete arrivati da tutto il mondo per celebrare il Giubileo”, ha dialogato con loro Parolin nella domenica dedicata alla Divina Misericordia, che era anche il carisma di Bergoglio. Perché “possiamo rialzarci e guardare al futuro solo se abbiamo qualcuno che ci ama senza limiti e ci perdona”, è stato l’abbraccio del cardinale, per rendere così ancora più tangibile “l’affetto di papa Francesco”.
Davanti al porporato una distesa di divise, gli Scout provenienti da ogni parte del globo, qui per dare voce e rappresentanza a “tutte le diocesi d’Italia”, all’Europa e alle Americhe, all’Asia e all’Africa, agli Emirati Arabi e all’Australia.
Il video inedito di papa Francesco
A ragazzi così si rivolge Francesco in un video inedito, risale a gennaio, ecco il Papa che si raccomanda: “Una delle cose molto importanti nella vita è ascoltare (... ) Quando una persona ti parla, aspettare che finisca per capirla bene e poi, se me la sento, dire qualcosa”.
Il monito sull’intelligenza artificiale
Nell’omelia di Parolin vibra un tema molto caro al Santo Padre, il governo umano dell’Intelligenza artificiale. “Di fronte alle tante sfide - è il monito ai giovani - non dimenticate mai di alimentare la vostra vita con la vera speranza, che ha il volto di Gesù Cristo”.
Ed è questo uno degli insegnamenti più profondi di Bergoglio, primo Papa intervenuto a un G7 per riflettere proprio sul futuro e sull’IA.
“La vita e la morte non possono essere decise da un algoritmo - è il pensiero affidato alle pagine di ’Spera’, la sua autobiografia -. Spetta all’uomo decidere se diventare cibo per algoritmi oppure avanzare nel cammino conservando intatta la propria signorilità e recuperando ciò che è più importante e necessario, il nucleo di ogni essere umano, il suo centro più intimo: il cuore”. Perché “il mondo non può cambiare che partendo” da lì.
La tenerezza del Papa
Parolin trasmette ai giovani l’abbraccio di Francesco ma li invita anche ad andare oltre l’emozione del momento, “lui avrebbe desiderato incontrarvi e guardarvi negli occhi, passare in mezzo a voi per salutarvi”. Tornano in mente le parole di Bergoglio al suo infermiere, “grazie per avermi portato in piazza”. La piazza della Pasqua e dell’ultima benedizione.