L’orso Juan Carrito è tornato libero. Ora vive nella Maiella

Si era stabilito a Roccaraso. "Ma potrebbe tornare nei centri abitati"

L'orso Juan Carrito è tornato libero. Un anno fa, a primavera da poco iniziata, era stato avvistato con mamma orsa e i tre fratelli attraversare pericolosamente l’A25 all’altezza di Carrito, frazione di Ortona dei Marsi (L’Aquila), e l’episodio non rimase isolato, tanto che da quella località ha preso il suo nome. Juan Carrito, ormai indipendente da mamma Amarena, divenne assiduo frequentatore di Villalago e di Roccaraso (L’Aquila), fin troppo assiduo, al punto che, per mettere fine alle sue scorribande fra pollai, scantinati e bidoni di rifiuti, è stato catturato, munito di radiocollare e trasferito un paio di volte lontano da Roccaraso dove però è sempre tornato.

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Ora, dopo tre settimane trascorse nell’area faunistica di Palena (Chieti), è di nuovo libero, stavolta sul massiccio della Maiella. Adesso è difficile prevedere cosa farà nelle prossime settimane Juan Carrito, uno dei circa 60 individui di orso marsicano che sopravvivono solo sull’Appennino Centrale. Non è detto che non tenti di tornare in qualche centro abitato.

L'orso a Roccaraso che ruba i biscotti: la storia di Juan Carrito "Durante il periodo trascorso in area faunistica l’orso Juan Carrito non ha avuto contatti con l’uomo e si è alimentato esclusivamente di cibi di origine naturale ma - scrive il parco nazionale della Maiella -.  La presenza di Juan Carrito nei centri abitati, infatti, non era più tollerabile soprattutto perché l’animale si alimentava ormai da troppo tempo quasi esclusivamente di rifiuti, un comportamento che, oltre a creare situazioni potenzialmente pericolose e di conflitto con le persone, danneggiava l’orso stesso mettendo a repentaglio la sua salute".

Ma cosa dobbiamo aspettarci? L'orso Juan Carrito saprà resistere alla tentazione di scendere in paese? "È difficile prevedere cosa farà l’orso Juan Carrito nelle prossime settimane e nei prossimi mesi - riconosce il parco della Maiella - poiché sono molte le variabili che influenzano l’esito di operazioni complesse come le traslocazioni e, purtroppo, il ritorno dell’orso all’interno di centri abitati è un’eventualità che potrebbe verificarsi anche nel breve termine. Per questo motivo Il Parco Nazionale della Maiella ha già predisposto un piano di intervento nel quale sono proposte ulteriori attività, anche sperimentali, mirate a tenere l’orso lontano dai paesi e a tentare tutto quanto possibile per eliminare o quanto meno ridurre la sua dipendenza dal cibo di origine antropica".