Lunedì 21 Aprile 2025
REDAZIONE CRONACA

Si è costituito Giovanni Castellucci, l’ex ad di Autostrade: la condanna per la strage in A16

Il manager deve scontare una pena di 6 anni per disastro e omicidio colposo, così come confermato dalla Corte di Cassazione che ha reso la sentenza definitiva

Giovanni Castellucci, ex ad di Autostrade (Ansa)

Giovanni Castellucci, ex ad di Autostrade (Ansa)

Avellino, 12 aprile 2025 – Si è costituito in carcere Giovanni Castellucci, l’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, condannato in via definitiva per la strage del viadotto di Acqualonga (40 morti nel pullman precipitato il 28 luglio 2013) sull'A16 Napoli-Canosa, a Monteforte Irpino, in provincia di Avellino.  

La condanna definitiva

Castellucci, ritenuto colpevole di disastro colposo e omicidio colposo plurimo, deve scontare una pena di 6 anni, come confermato ieri dalla Corte di Cassazione che ha messo la parola fine al processo. 

La Quarta Sezione Penale della suprema corte ha infatti respinto i ricorsi delle difese che contestavano la sentenza di appello inflitta a Castellucci nel 2023. Il manager era stato invece assolto in primo grado. La Corte, che ha solo rideterminato la pena per due imputati, ha rigettato i ricorsi "del responsabile civile e di tutti gli imputati, soggetti garanti della sicurezza del mezzo e del tratto autostradale interessato al sinistro". Confermati anche i 9 anni per il proprietario del bus, Gennaro Lametta. Anche lui si è costituito. 

Le cause dell’incidente 

Secondo la ricostruzione accertata in sede processuale, il pullman finì giù dal viadotto a causa di un guasto ai freni (è stato accertato che mancava di revisione). Ma la strage poteva essere evitata se il guardrail autostradale avesse retto all’impatto. Sfondando il new jersey, il mezzo, di proprietà di un'agenzia viaggi, precipitò per oltre 30 metri in una scarpata. Dalle lamiere furono estratti 38 corpi. Due dei dieci sopravvissuti morirono in seguito. 

La difesa 

Questa mattina la procura generale di Napoli ha emesso l'ordine di carcerazione per Castellucci che poco più tardi si è presentato all’istituto penale. I suoi avvocati, Paola Severino e Filippo Dinacci, hanno bollato la condanna come “incomprensibile”. L’ingegner Castellucci “ha sempre adempiuto ai propri doveri”. Questa sentenza “crea un pericoloso precedente di responsabilità onnicomprensiva per i manager". I legali hanno annunciato il ricorso a ogni strumento giuridico residuale, inclusa la richiesta di revisione del processo in caso di nuove prove. 

Anche Lametta ha ribadito la sua innocenza. “Mi vado a costituire in carcere dove per questa vicenda entro per la seconda volta da innocente”, ha annunciato oggi. Secondo Lametta e i suoi avvocati il processo "ha dimostrato che l'autobus precipitò a causa di trent’anni di mancata manutenzione dei new jersey da parte di Autostrade e che la causa del distacco della trasmissione non fu una mia trascuratezza ma un sovraserraggio dei perni causato da un errore umano non certo mio, ma dei meccanici dell'officina autorizzata dove portai il bus prima del tragico incidente”. 

Il ponte Morandi 

Castellucci è imputato anche nel processo per il crollo del ponte Morandi (43 morti nell’incidente del 14 agosto 2018); la procura di Genova lo accusa di omicidio colposo e di un’altra sfilza di reati, insieme ad altre decine di persone. Gli investigatori hanno scoperto presunti falsi report sullo stato dei viadotti. Secondo la ricostruzione della guardia di finanza, coordinata dai pm Stefano Puppo e Walter Cotugno, i tecnici di Spea, società incaricata del controllo e della manutenzione della rete stradale, ammorbidivano i rapporti sullo stato dei ponti per evitare i lavori.