Giovani e web, iperconnessi con l'incubo dei bulli

Il sondaggio di QN sugli under 18. "Amiamo i social, ma c’è troppa superficialità"

Un tablet (foto di repertorio)

Un tablet (foto di repertorio)

Roma, 21 gennaio 2019 - Schiavi della rete. Il legame è indissolubile, la connessione continua, la dipendenza elevata. È questo lo scenario che scaturisce dall’indagine che ha effettuato l’Istituto Noto Sondaggi per analizzare il comportamento digitale di coloro i quali hanno tra i 15 ed i 18 anni non compiuti. Anche durante la presenza a scuola la connessione non viene interrotta. Questo lo dice il 38% dei giovanissimi intervistati ai quali si aggiunge un ulteriore 45% che afferma che è sempre connesso, ad esclusione del momento scolastico.

Se a questi si aggiunge il 10% che è connesso gran parte della giornata anche se in maniera non continuativa, ecco che il 93% degli under 18 naviga stabilmente nel mondo virtuale del web.

La quantità di tempo utilizzata nei social però non corrisponde a un giudizio estremamente positivo. Anche se prevalgono (57%) coloro i quali dicono che non ne potrebbero fare a meno, non è da sottovalutare che il 33% è insoddisfatto di questo tipo di canale di comunicazione in quanto viene evidenziato che i rapporti, le discussioni, le interazioni sono molto superficiali. La possibilità di entrare in contatto con siti pornografici è elevata visto che il 52% risponde che li frequenta abitualmente.

Quando si parla di giovanissimi, poi, non si può prescindere dal bullismo che si riconferma essere un’emergenza sociale da affrontare. Tenendo presente che i dati scaturiti dalla ricerca sono sottostimati in quanto c’è una sorta di resistenza nel dichiararsi vittima, seppure in maniera anonima, il fenomeno purtroppo ha superato la soglia dell’attenzione. 

I risultati sono più da interpretare che da leggerli nella loro quantificazione numerica. Infatti alla domanda diretta in cui si chiedeva se l’intervistato fosse stato vittima di bullismo, solo il 5% ha risposto in maniera affermativa. Come si diceva sopra, questa percentuale nella realtà è superiore, ma è difficile prevedere la quota esatta se non in maniera indiretta, considerando le risposte ad altre domande. Infatti se si pone il quesito in un modo differente, cioè chiedendo se si è avuto occasione di assistere a fenomeni di bullismo, la percentuale aumenta, tanto che il 37% risponde che gli è capitato almeno una volta. 

Già questa è una dimensione tale che pone in evidenza il gran numero di ragazzi che subisce questa forma di violenza. Se quindi anche dal sondaggio, effettuato in maniera anonima, traspare una elevata difficoltà a dichiararsi vittima, c’è da presupporre che questo impedimento è ancora più potenziato quando si tratta di confidarsi con i propri genitori, amici o persone vicine circa gli abusi subiti, o addirittura se si decide di denunciare pubblicamente il fenomeno.  (2. Fine)

La puntata precedente: I nuovi giovani amano scuola e prof

* Il sondaggio realizzato da Noto Sondaggi per Quotidiano Nazionale  è stato condotto tra il 18 e il 19 gennaio 2019 su un campione di mille giovani tra i 15 e i 18 anni, con metodo Cawi