Giornata contro la violenza sulle donne, dati choc. Una bicamerale per i femminicidi

Da gennaio 104 vittime. La Russa: il problema è degli uomini. Per la prima volta c’è il sì bipartisan a nuove misure. E Palazzo Chigi s’illumina di rosso per le vittime

Roma, 24 novembre 2022 - Lotta al femminicidio. Con ogni strumento operativo. Giorgia Meloni assicura il massimo impegno: "Questo governo è e sarà sempre in prima linea per combattere la violenza sulle donne e la terribile piaga del femminicidio". Oggi si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. E mentre i nomi delle 104 vittime italiane del 2022 scorrono sulla facciata di Palazzo Chigi tinta di rosso, con l’esecutivo riunito in piazza, la presidente del Consiglio anticipa un’agenda serrata: "C’è molto lavoro da fare e intendiamo portarlo avanti a 360 gradi". Tre i pilastri: "Prevenzione, protezione, certezza della pena".

I nomi delle 104 vittime di femminicidi proiettati su Palazzo Chigi
I nomi delle 104 vittime di femminicidi proiettati su Palazzo Chigi

Secondo i dati presentati alla premier dalla Commissione del Senato, in attesa della Bicamerale ormai pronta per il varo, il 57,4% dei femminicidi è opera del partner; il 12,7% dell’ex; nei 15% dei casi il delitto si compie nonostante formale denuncia per precedenti violenze o altri reati commessi dal futuro assassino; nel 63% dei casi il femminicidio avviene invece in assenza di violenze dichiarate. "Sbaglia chi pensa sia una questione di donne, è una questione di uomini: una parte di uomini non ha digerito i passi avanti della società", attacca il presidente del Senato Ignazio La Russa. "Credo non ci debbano essere distinzioni fra uomini e donne perché il problema è di questa società" , allarga il campo la premier.

Nel 2021 e 2022 si contano anche 169 orfani per femminicidio (un terzo dei quali orfano anche del padre – suicida in un caso su tre). Secondo Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat, i femminicidi attraversano senza differenze ceti sociali, età, condizioni, e più frequentemente avvengono all’interno della stessa comunità: "Nell’84% dei casi gli italiani uccidono le italiane, i marocchini le marocchine, i romeni le romene. Ci sono poi i figli che uccidono le madri e i padri che uccidono le figlie". Dinamiche sfidanti evidenziate dalla Commissione: 200 audizioni, 117 sedute e 12 relazioni all’unanimità, confluite nella relazione finale di quattro anni di lavoro. "Ne farò tesoro", ringrazia la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella. Come primo presidente del Consiglio donna, come donna, madre e figlia non posso non mandare un pensiero a tutte quelle donne che anche in questo ultimo anno hanno perso la vita", scandisce la premier. "Questo esecutivo rifinanzierà i centri antiviolenza e le case rifugio", è l’annuncio. Anche "attuare la legge 53 del 2022 sulla raccolta dei dati sulla violenza contro le donne, stimando la parte sommersa dei diversi tipi di violenza" diventa obiettivo irrinunciabile.

"Lavoreremo – è la promessa – per garantire la certezza della pena, per potenziare le misure di protezione delle vittime e rafforzare il ricorso allo strumento dei braccialetti elettronici, che spesso non vengono applicati perché semplicemente non ce ne sono. Faciliteremo l’adozione di protocolli e migliori pratiche nei tribunali per un’applicazione sempre più efficace della norma sul ‘codice rosso. Investiremo sulla formazione di forze dell’ordine, magistrati, avvocati, medici, assistenti sociali, docenti e personale sanitario. Ci impegneremo in campagne di sensibilizzazione". Poi, uscendo da Palazzo Giustiniani, Meloni saluta e motiva Celeste, piccola fan che la sostiene a gran voce: "Studia, studia, che poi diventi come me".