Giornata contro la violenza sulle donne, 200 stanze per l'ascolto nelle caserme

Oggi inaugurazioni a Treviso e Roma. L'obiettivo: aumentare le denunce

Violenza sulle donne, la stanza dell'ascolto

Violenza sulle donne, la stanza dell'ascolto

Treviso, 25 novembre 2021 - Un aiuto contro la violenza sulle donne. Sono ormai duecento nelle caserme dei carabinieri le stanze dedicate all’ascolto protetto delle vittime di abusi. Progetto nato nel 2015 da una collaborazione tra l’Arma e Soroptimist International Italia. Tra le ultime inaugurate, questa mattina, quella di Treviso. L’hanno chiamata “una stanza tutta per sé” perché il saggio di Virginia Woolf, tra i più famosi della scrittrice inglese, racconta bene la filosofia, un luogo fisico che diventa lo strumento per esercitare diritti. Uno spazio per accogliere e aiutare chi deve trovare il coraggio di raccontare, di fare denuncia. Il momento più delicato e difficile.  Colori pastello, fiori, libri. Un luogo che vuole trasmettere serenità per dare risposta al dolore. Quasi un’isola, per riuscire a confidarsi senza paura o vergogna. Per trovare il coraggio di reagire. E per accogliere anche i bambini, che possono essere testimoni o vittime essi stessi di maltrattementi e violenze.  Il comandante provinciale dei Carabinieri di Treviso, colonnello Gianfilippo Magro, ha evidenziato come la stanza inaugurata ”rappresenti un importante presidio per contrastare la violenza di genere e rafforzare la rete di protezione a tutela dei soggetti più fragili, in un periodo peraltro segnato dalla pandemia, dove molteplici sono stati, anche nella Marca, gli episodi di violenza e maltrattamenti fra le mura domestiche, in alcuni casi con conseguenze tragiche”. Soroptimist in tutta Italia ha fornito all’Arma anche 33 kit per la videoregistrazione ad altrettanti comandi, da utilizzare nelle fasi di ricezione delle querele.

E sempre oggi viene inaugurata presso il Nucleo Investigativo di Roma un’altra 'stanza tutta per sé' che sarà d’ausilio per le numerose donne della capitale, vittime di abusi. L'obiettivo è anche quello di agevolare la presentazione delle denunce, nettamente inferiori rispetto al numero dei reati di violenza. Ad accogliere la denuncia c’è personale specializzato che favorisce l’esposizione ponendosi sia come rappresentante della legge sia come persona cui confidare le proprie sofferenze e la stanza, resa accogliente, comunica serenità e facilita l’audizione nel complesso percorso della liberazione dalla paura. La resistenza a denunciare è causata dal fatto che l’autore della violenza non è un estraneo ma una persona cui la vittima è legata affettivamente, dal timore di entrare in un luogo istituzionale, dalla 'vergogna' di dover raccontare tutto. La stanza ha un angolo dedicato ai bambini che spesso vengono portati in caserma dalle madri abusate.