Martedì 23 Aprile 2024

Giorgia in piazza Duomo "Sì, voglio rompere il tetto di cristallo" E alla Ue: pacchia finita

La leader di Fratelli d’Italia a Milano nel salotto buono del Nord industriale "Una donna a Palazzo Chigi è possibile. A Bruxelles difenderemo l’Italia". Entusiasmo tra i seimila militanti, ma la folla non è da tutto esaurito

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di Andrea Gianni

Il primo affondo di Giorgia Meloni, davanti ai sostenitori radunati in piazza Duomo a Milano, è riservato al Pd. "Siamo in una campagna elettorale molto violenta da parte dei nostri avversari – esordisce la leader di Fratelli d’Italia – abbiamo una sinistra che passa la giornata a costruire un mostro". Poi va all’attacco del M5s e degli ex M5s confluiti in Impegno Civico: "Ci dicono che abbiamo una classe politica inadeguata. In effetti non ho Azzolina, né Toninelli e nemmeno Di Maio". E in Europa "è finita la pacchia, anche l’Italia si metterà a difendere i propri interessi nazionali" come fanno ad esempio Francia e Germania, "cercando poi soluzioni comuni". Parole accolte da applausi dei sostenitori nella piazza simbolo di Milano, città guidata dal 2011 da sindaci di centrosinistra.

Meloni, che ha ribadito di voler "sfondare il tetto di cristallo" diventando la prima donna a guidare il governo in Italia, è l’unico big della politica a confrontarsi, durante la campagna elettorale, con una piazza in grado di contenere circa 20mila persone in occasione dei maxi-concerti, chiamando a raccolta sotto il palco i sostenitori che hanno riempito le 1500 sedie allestite dagli organizzatori e si sono radunati dietro le transenne. Secondo i dati diffusi da FdI, erano presenti in tutto circa seimila persone. Una sfida milanese per la romana Giorgia Meloni, mentre il milanese Matteo Salvini ha annunciato ieri la scelta di piazza del Popolo a Roma per la chiusura della campagna elettorale della coalizione di centrodestra.

In piazza Duomo i sostenitori di Giorgia Meloni hanno fatto sventolare il Tricolore, bandiere del partito e anche dell’Ucraina. Sotto il palco, lo stato maggiore di Fdi in Lombardia, da Ignazio La Russa a Daniela Santanché, militanti con t-shirt “Meloni Presidente“ e anche gruppi di giovanissimi, alcuni al voto per la prima volta, "incuriositi" e "attirati dalla proposta politica". Qualcuno si definisce un ex elettore della Lega, che ha virato su FdI. "Quello che mi interessa è battere i miei avversari – spiega Meloni – non gli alleati".

Nega la "possibilità che FdI partecipi a governi arcobaleno". Per circa un’ora, durante il comizio, ribadisce i punti del suo programma, tornando a definire come "culturalmente sbagliato" il reddito di cittadinanza, uno "specchietto per le allodole" il salario minimo. Prima del comizio due studentesse hanno esposto, per protesta, un cartello con scritto: "Non rappresenterai mai noi donne". Poi, sul finire, una breve contestazione, da parte di un piccolo gruppo di persone. Meloni replica sul palco: "Sono scesi dallo yacht di papà e sono venuti a rompere le scatole a noi".