Sabato 20 Aprile 2024

Giorgia Boscolo, l’unica gondoliera: "Ma ora datemi la licenza"

Dieci anni fa a Venezia ha rotto un secolare monopolio maschile. Ma è ancora una sostituta: "Ho superato l’esame, voglio un’imbarcazione mia"

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La signora del remo sul piede di guerra. Ai tempi dei dogi le damigelle erano riempite di regali, vesti e profumi per allietare i nobili cittadini, ma oggi i dogi non ci sono più e di quell’epoca sono rimaste solo le gondole. Giorgia Boscolo, 36 anni e tre figli, vuole conquistare la parità dei diritti non con le regalìe di corte, ma sudando 12 ore al giorno e muovendo veloce il suo remo fra i Canali.

È l’unica donna a condurre una gondola. Infatti non porta più solo il "traghetto" che unisce le due sponde del Canal Grande poco sotto Rialto, esperienza ineludibile per i turisti che si recano a Venezia e che stanno ricominciando a riempire le calli dopo il lockdown. Adesso ha la sua postazione, il suo "stazio" come dicono qui, a San Tomà e attende i turisti che vogliono vedere la città più immaginifica di tutte dall’acqua con la sua "gondola da nolo".

Turisti disposti a pagare anche cifre notevoli pur di navigare sui rii e passare sotto il ponte dei Sospiri. Giorgia ha conquistato il suo record 10 anni fa, riuscendo a scalfire il feudo che per nove secoli è stato di solo dominio degli uomini. Ma ancora non è riuscita ad avere la licenza per possedere una propria gondola e quindi lavora come "sostituta". Il suo esame l’ha brillantemente superato, così come di recente anche un’altra donna, che però ha deciso di "vendere" la sua licenza a un uomo.

Giorgia invece non se la sente di abdicare e continua a sacrificare la propria vita fra i Canali e la casa di Malcontenta. "Chissà che il sindaco non mi voglia premiare concedendomi la licenza – dice – proprio perché sono l’unica donna nella storia della città a condurre una gondola". Sarebbe in verità un premio meritato visto che se avesse vissuto ai tempi di Goldoni una commedia per sé l’avrebbe già avuta.

"Questi anni sono volati – racconta –. All’inizio ho incontrato le inevitabili difficoltà perché devi dimostrare di essere anche più brava di un uomo, poi tutti i colleghi sono diventati la mia grande casa. Certo, siamo in periodo di crisi, prima l’acqua alta di novembre poi il Coronavirus, e la ripresa non c’è ancora. Ma io non mi arrendo e poi in dieci anni di traghetto ho coltivato un rapporto quotidiano con moltissimi clienti". Se Giorgia è unica nella sua attività, sono invece diciotto le vogatrici che partecipano con una "mascareta" a due remi alla Regata Storica che ci sarà domenica 6 settembre. La gondoliera vuole la licenza, come i suoi colleghi maschi; le atlete della regata vogliono che i premi siano uguali. Chissà come soffrirebbe il maschilismo dei dogi.