Mago dei numeri a 16 anni: "Aprono la mente"

Il romano Massimiliano Foschi ha vinto i campionati internazionali di Matematica. "Risolvere i problemi è la mia passione"

Massimiliano Foschi, 16 anni, è un gigante dei calcoli: ha scritto due libri

Massimiliano Foschi, 16 anni, è un gigante dei calcoli: ha scritto due libri

Civitavecchia (Roma), 21 ottobre 2019 - Sedici anni e la matematica nel sangue. Massimiliano Foschi, classe 2003, è un ragazzino con tanta voglia di mettersi alla prova, come molti altri alla sua giovane età. O quasi, perché Massimiliano nella vita coltiva giorno dopo giorno due grandi passioni: gioca come centrale nell’Asd Pallavolo Civitavecchia e, soprattutto, è davvero un mago con le formule. La grinta e la dedizione che non gli fanno saltare neanche un allenamento, infatti, non si limitano al campo da gioco e si traducono in algebra, informatica e altre discipline. ‘Il cacciatore di numeri’ è reduce dalla terza medaglia d’oro ai Campionati internazionali dei 'Giochi matematici' vinta ad agosto a Parigi sbaragliando la concorrenza, come ha già dimostrato di saper fare fin dalla scuola media.

Massimiliano, è stata un’estate di studio ed esercizi. O sei riuscito anche a goderti un po’ di vacanze, come fanno i tuoi coetanei? "È stata un’estate intensa, questo sicuramente. Ma sono fortunato: grazie a quello che faccio, riesco anche a visitare tante belle città. A esempio sono appena tornato da Matera".

Sei stato ad ammirare i famosi ‘sassi’? "Certo, ma in realtà ho partecipato alle Olimpiadi di informatica".

Non smetti proprio mai di ‘risolvere problemi’? "No (ride, ndr). Ma sono convinto che il segreto sia fare sempre ciò che si ama".

La tua passione com'è nata? "È qualcosa che ho sempre avuto dentro. Poi, iniziando a partecipare alle competizioni, ho pensato potesse essere la mia occasione".

Questa voglia di metterti in gioco è la stessa che ti ha spinto ad aver pubblicato, giovanissimo, già due libri? "Ho scritto due volumi a quattro mani con Daniele Gouthier (matematico, autore e insegnante al Master in Comunicazione della Scienza della Sissa di Trieste) perché volevo invitare i lettori a toccare con mano il mio mondo".

In 'Matematica per giovani menti' e 'Dar la caccia ai numeri' succede questo? "Si tratta di una doppia sfida: per me, ma soprattutto per chi legge. Spesso si pensa alla matematica come a una disciplina arida e meccanica, ma non è così".

C’è di più? "Molto di più: apre la mente. Fornisce spunti e idee per andare oltre. Quando si risolve un problema, si apre una strada di infinite possibilità: è questa la vera essenza della matematica. Poi ci sono le formule e i calcoli".

Com’è il rapporto con gli amici e i compagni di scuola, ti senti diverso da loro? "Assolutamente no. Anzi, i numeri mi hanno permesso di stringere tanti legami e le persone si sono avvicinate al mio mondo".

Hai fatto entrare la matematica anche nella loro vita? "Diciamo che continuano a portare avanti i propri interessi, ma è anche vero che hanno iniziato a vedere la materia in tutt’altro modo".

Appassionato di calcoli, sì. Ma anche pallavolista: che importanza ha lo sport per te? "È fondamentale, ma in fondo non è così diverso dalla matematica".

Eppure sembrano due mondi opposti: da una parte le abilità fisiche, dall’altra quelle mentali. "È il modo in cui si affrontano che è lo stesso: l’atteggiamento di un atleta ti aiuta ad affrontare anche queste competizioni. Le gare di matematica non sono poi così diverse da quelle sportive".

Parli come un ragazzo molto più grande della tua età. Ora davanti a te cosa vedi? "Voglio continuare a mettermi in gioco, magari intraprendendo un percorso universitario in cui posso sfruttare quello che ho imparato".

Sembra la soluzione giusta. "È questa la mia strada: sono sicuro di non sbagliare".