Ginnastica ritmica, Maccarani e Tishina rinviate a giudizio dalla procura federale

L'allenatrice delle Farfalle e la sua assistente sono accusate di aver esercitato "pressioni psicologiche", provocando "disturbi alimentari e psicologici" in alcune ginnaste

Maccarani in braccio alle atlete di ginnastica ritmica alle Olimpiadi di Tokyo (Ansa)

Maccarani in braccio alle atlete di ginnastica ritmica alle Olimpiadi di Tokyo (Ansa)

Roma, 4 gennaio 2023 - Qualcosa si muove nello scandalo della ginnastica ritmicaEmanuela Maccarani e Olga Tishina, l'allentarice delle Farfalle e la sua assistente, sono state deferite dalla giustizia sportiva. Lo ha fatto sapere la procura federale in un avviso inviato alle tecniche. Secondo quanto si apprende, dopo aver ascoltato tutti i soggetti che a vario titolo hanno frequentato l'Accademia Internazionale di Desio negli ultimi cinque anni, alle allenatrici viene contestata la violazione dell'articolo 2 del regolamento di Giustizia e Disciplina, in relazione all'articolo 7 del Codice Etico Fgi e all'articolo 2 del Codice di Comportamento Sportivo del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni). In particolare, l'addebito nei loro confronti è quello di aver adottato, nel periodo compreso fino all'estate 2020, "metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l'insorgere di disturbi alimentari e psicologici".

Maccarani, 56enne milanese, è l'allenatrice più titolata della storia della ritmica italiana - con 8 ori mondali, un argento olimpico ad Atene 2004, e due bronzi olimpici a Londra 2012 e Tokyo 2020 - nonché Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana e attuale membro della Giunta nazionale del Coni. 

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Le audizioni, iniziate lo scorso 30 settembre alla struttura di Desio, si erano concluse il 29 dicembre, con il conseguente deposito dell'esito sulla piattaforma Coni entro i 60 giorni. Il responso della procura federale è stato firmato e condiviso dal procuratore federale, Michele Rossetti, dai colleghi Lorenza Mel e Giorgio Papotti, costituiti in pool con il sostituto della procura generale del Coni e quarta firmataria, Livia Rossi. Il provvedimento è in linea con i tempi previsti e in anticipo rispetto alla giustizia ordinaria, ancora in fase di indagini preliminari. 

Il procuratore Rossetti, che sta collaborando anche con la procura di Monza, ha ritenuto dunque l'impianto accusatorio sufficiente per procedere ad aprire un giudizio nei confronti delle allenatrici. Le parti e i loro legali potranno, entro 20 giorni, presentare la loro linea difensiva o chiedere di essere ascoltate personalmente. In caso di deferimento sarà il Tribunale federale a decidere l'assoluzione o la condanna che può prevedere dall'ammonizione all'ammenda, passando alla sospensione da quindici giorni a due anni fino alla radiazione. Al momento la loro posizione, sia nella giustizia ordinaria, sia in quella federale, è ancora da approfondire e in assenza di una chiara condanna proseguono il loro lavoro, anche in virtù della fiducia delle atlete della nazionale. Le 'Farfalle' hanno ripreso gli allenamenti a Desio il 2 gennaio, in preparazione dei prossimi impegni internazionali: il calendario internazionale del 2023 prevede cinque tappe di Coppa del mondo (la prima a marzo ad Atene), i Campionati europei a Baku in Azerbaijan dal 17 al 21 maggio e i Campionati mondiali a Valencia in Spagna dal 21 al 23 luglio.