È morta Gina Lollobrigida, grande protagonista del cinema italiano

L'attrice aveva 95 anni. La 'Bersagliera' lo scorso settembre era stata dimessa dalla clinica dove era stata ricoverata per una caduta che le aveva causato la frattura del femore

Roma, 16 gennaio 2023 - È morta Gina Lollobrigida. Grande protagonista del cinema italiano, aveva 95 anni. È stata una diva che ha avuto sempre il coraggio di dire cose senza veli e di vivere almeno quattro vite, collezionando sette 'David di Donatello', due 'Nastri d'Argento' nonché i titoli di grand'ufficiale della Repubblica italiana e cavaliere della Legion d'onore francese. L'attrice, risconosciuta con il soprannome de 'La Bersagliera', è stata diretta da registi come Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Pietro Germi e Mario Soldati, e affiancata da divi di fama mondiale come Tony Curtis, Sean Connery e Humphrey Bogart.

Gina Lollobrigida: dal dualismo con Sophia Loren alla complessa vita privata

Lo scorso settembre Gina Lollobrigida era stata dimessa dalla clinica dove era stata ricoverata per una caduta che le aveva causato la frattura del femore per cui aveva anche subito un'operazione. L'incidente era avvenuto a due settimane delle elezioni del 25 settembre in cui la Lollobrigida era candidata a Latina al collegio uninominale del Senato, e in altre circoscrizioni nel plurinominale proporzionale, per la lista 'Italia sovrana e popolarè, che riunisce Partito comunista, Patria socialista, Azione civile, Ancora Italia e Riconquistare l'Italia.

I funerali si terranno giovedì a Roma.

Gina Lollobrigida

Gina Lollobrigida: la carriera

Nata a Subiaco il 4 luglio 1927, è figlia di agiati borghesi (il padre è un facoltoso produttore di mobili), ridotti quasi alla povertà dai bombardamenti alleati sulla sua regione. Ha piglio, carattere, volontà di riscatto e così coglie quasi per caso l'opportunità di un concorso di bellezza per farsi notare e spiccare il volo verso l'edizione 1947 di Miss Italia a Stresa, dove arriva seconda ma conquista pubblico e giudici.

La fama e la grandissima carriera di Gina Lollobrigida sono legati al nuovo cinema italiano del neorealismo. Diventa famosa prima all'estero che in Italia ed è per molti decenni l'unica diva italiana (insieme ad Alida Valli) amata dai registi americani. Il primo ad accorgersene è il magnate con passioni artistiche Howard Hughes che nel 1950 la porta a Los Angeles con la promessa di un ricco contratto in esclusiva. Gina però ha il carattere di un 'cavallo di razza' e capisce in fretta che quella gabbia dorata non fa per lei. Richiude in fretta le valigie, torna a Roma, subisce la vendetta di Hughes che non la farà lavorare in America fino al 1956 e abbraccia il nuovo cinema italiano del neorealismo: lavora con Pietro Germi ('La città si difende') e con Carlo Lizzani ('Achtung banditi') alla metà esatta del secolo scorso ritagliandosi ruoli di vigorosa passionalità popolana in cui affina una recitazione da autodidatta imprimendole la sua personalità.

Gina Lollobrigida

Il primo successo personale è però fuori dai confini: il francese 'Fanfan la Tulipe' con Gerard Philipe nel 1952. Recita per René Clair, Alessandro Blasetti, Mario Monicelli e Steno, Mario Soldati e finalmente diventa diva in patria con il trionfale 'Pane amore e fantasia' di Luigi Comencini (1953) - per il quale sarà poi l'indimenticabile fata Turchina delle sue Avventure di Pinocchio per la tv - compreso un fortunato seguito sempre in coppia con Vittorio De Sica. Il terzo episodio della serie (a firma Dino Risi) segnerà invece l'inizio della rivalità (molto più presunta che reale anche se una sola volta e in tarda età hanno recitato insieme) con Sophia Loren. La Lollo (ormai tutti la chiamano così) rifiuta la parte e Sophia la rimpiazza, come accadrà del resto più volte nel decennio successivo.

Intanto Gina coglie decine di successi all'estero: lavora con John Huston e Robert Siodmak, recita con Burt Lancaster e Frank Sinatra, è una magnifica Esmeralda in coppia con Anthony Quinn ne 'Il gobbo di Notre Dame', passa da Errol Flynn a Yul Brynner, accetta la sfida di doppiarsi in francese e cantare da soprano (ne 'La donna più bella del mondo' in coppia con Vittorio Gasmann per cui vince il suo primo di 6 David di Donatello).

La sua carriera sul set è meno lunga della sua vita artistica solo perché all'inizio degli anni '70 decide che la sua passione la porta altrove: lascia il cinema (a cui tornerà solo vent'anni dopo) per diventare fotografa, cogliendo spettacolari successi nell'arte del ritratto immortalando divi e uomini politici (tra cui Fidel Castro), compagne d'avventura della sua vita precedente e grandi artisti. Ma la sua sete di vita la porterà ancora altrove: si cimenta come scultrice e con le sue mostre fa il giro del mondo.

Ben più tormentata la vita personale: si è sposata una sola volta (nel 1949 col medico sloveno Milko Skofic da cui ebbe un figlio e da cui divorziò nel 1971), passati i 90 anni, ha rivelato di essere stata stuprata giovanissima spiegando che questo dolore aveva segnato tutta la sua vita, non ha mai ammesso o smentito episodi amorosi legati ai grandi attori con cui ha lavorato e che per lei avevano perso la testa. Nel 2006 ha annunciato di voler sposare lo spagnolo Javier Rigau ben più giovane di lei, ma poi il matrimonio fu negato da entrambi e comunque annullato dalla Sacra Rota.

Ancora oggi battaglia in tribunale col figlio Andrea Milko Skofic che accusa un collaboratore della madre di averla raggirata sottraendole buona parte della sua fortuna. Fino alla caduta accidentale in casa dello scorso settembre, con la frattura del femore che l'ha costretta a un intervento, giudicato perfettamente riuscito, ha vissuto da sola nella grande villa sull'Appia Antica, senza aver nulla della diva sul viale del tramonto, tanto da accettare la candidatura alle ultime elezioni, al collegio uninominale del Senato a Latina, e in altre circoscrizioni nel plurinominale proporzionale, per la lista 'Italia sovrana e popolare'. Non era la prima volta: nel 1999 il suo nome compariva nella lista dei Democratici per le Europee. La sua vitalità ironica e la sua schiettezza nel guardare alla vita ne consegnano intatta l'immagine per tutte le generazioni che l'hanno vista icona del cinema, sex symbol italiano e ricordata nel mondo dalla stella sulla Hall of Fame di Hollywood.