(FILES) In this file photo taken on May 11, 1991 Italian actress Gina Lollobrigida waves to the crowd during the 44th Cannes Film Festival in Cannes, southern France. - Gina Lollobridgida died at 95 on January 16, 2023, according to French Culture Minister. (Photo by Jacques DEMARTHON / AFP)

 Gina Lollobrigida nel 1991 (Ansa)

Roma, 17 gennaio 2023 - "Gina Lollobrigida era il cinema, era Roma, era l’Italia". Anche con le parole Rino Barillari non scherza. I suoi ricordi di re dei paparazzi hanno la freschezza degli scatti rubati. "Fotografata centinaia di volte. Una star. Perché l’attrice ci saluta, ma la storia resta". Gina Lollobrigida, il dolore di Sophia Loren: "La tua stella brillerà per sempre" Il primo flash? "Lei sfavillante al Caffè Greco, con Peter Ustinov. Io sono lì. Vicino a quei due mostri". Eravate amici? "Amici no, perché se sei amico di una star poi finisce che non lavori, ma tra noi c’erano confidenza e rispetto. Artisti e fotografi condividevano lo stesso set, lavoravano per espandere il mito della Dolce vita ". Mai litigato? "Macché. Anzi, non posso scordare che, quando facevo più fatica a sbarcare il lunario, mi appostavo davanti alla sua villa sull’Appia antica. Lei dava l’acqua alle piante o giocava coi suoi cani. Io scattavo e i rotocalchi pubblicavano. Le sue foto si vendevano come il pane".  Gina Lollobrigida: dal dualismo con Sophia Loren alla complessa vita privata Vedi i titoli a fianco di Vittorio De Sica che l’hanno resa celebre.  La Lollo era un marchio? "Di più. Era una dea. La dea dei Sette Colli. Quando passeggiava per via Veneto o per via Condotti era come se avesse sempre il red carpet sotto i piedi, un naturale tappeto rosso che si srotolava al suo passaggio. Bellissima. Quando andava a prendere l’aperitivo all’Harry’s Bar, c’erano decine di fotografi appostati. I suoi scatti, così come quelli di Sofia Loren, Claudia Cardinale e Virna Lisi, piacevano dalla Francia agli Stati Uniti passando per la Spagna". Stringa l’obiettivo. "Una vera primattrice. In mezzo alla gente, era fedele al suo ruolo di star. Portamento, gioielli, sorrisi. Sempre impeccabile. A quel tempo le artiste del suo livello giravano con un mazzetto di fotografie nella borsetta. Ti chiedevano il nome e ti facevano l’autografo con dedica. Quanti cuori ha schiantato". Nomi celebri? "Prima e dopo il matrimonio e il divorzio dal marito Milko Skofic, uno scandalo per l’Italia anni Settanta, le sono stati attribuiti molti flirt. Fidel Castro era pazzo di lei. Anche Sean Connery". E Kirk Douglas? E il cardiochirurgo Christian Barnard? "Ma chi lo sa. Nel grande schermo degli anni 60-70 le star sapevano gestire il mito. E il gossip faceva lievitare i cachet". Tra Cinecittà e Hollywood. "Sempre a suo agio. Persino Marilyn Monroe diventò sua amica e confidente. Perché Gina amava la vita. Sapeva divertirsi e adorava ballare". Come in 'Torna a settembre'  con Rock Hudson. "Quella è storia. Ma io ricordo di averla beccata una sera anche con Rudolf Nureyev sulla pista del Jackie O’. Stiamo parlando di una star assoluta del jet-set. Mica di Chiara Ferragni, Ilary Blasi o Belen, figurine senza talento che si consumeranno in una rapida agonia". E la Gina privata? "Energica e ruspante. Sincera". Ad esempio? "Settembre 2019. Siamo alla mia mostra fotografica al Caffè Romano. Serata splendida. Butto lì: “Gina, la facciamo una telefonata a Sofia?”. E lei sbattendo gli occhioni: “Perché, Rino, stiamo tanto bene...” Una così avrebbe meritato di meritato di morire da senatrice a vita. Altro che candidarsi a 95 anni per Italia sovrana e popolare nel collegio di Latina".

Cronaca

Roma, 17 gennaio 2023 - "<a href="https://www.quotidiano.net/cronaca/gina-lollobrigida-morta-1.8459123">Gina Lollobrigida era il cinema</a>, era Roma, era l’Italia". Anche con le parole Rino Barillari non scherza. I suoi ricordi di re dei paparazzi hanno la freschezza degli scatti rubati. "Fotografata centinaia di volte. Una star. Perché l’attrice ci saluta, ma la storia resta". 
<a href="https://www.quotidiano.net/magazine/gina-lollobrigida-sophia-loren-1.8461503" target="_self">Gina Lollobrigida, il dolore di Sophia Loren: "La tua stella brillerà per sempre"</a> 
Il primo flash? "Lei sfavillante al Caffè Greco, con Peter Ustinov. Io sono lì. Vicino a quei due mostri". 
Eravate amici? "Amici no, perché se sei amico di una star poi finisce che non lavori, ma tra noi c’erano confidenza e rispetto. Artisti e fotografi condividevano lo stesso set, lavoravano per espandere il mito della Dolce vita ". 
Mai litigato? "Macché. Anzi, non posso scordare che, quando facevo più fatica a sbarcare il lunario, mi appostavo davanti alla sua villa sull’Appia antica. Lei dava l’acqua alle piante o giocava coi suoi cani. Io scattavo e i rotocalchi pubblicavano. Le sue foto si vendevano come il pane". 
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Vedi i titoli a fianco di Vittorio De Sica che l’hanno resa celebre. La Lollo era un marchio? "Di più. Era una dea. La dea dei Sette Colli. Quando passeggiava per via Veneto o per via Condotti era come se avesse sempre il red carpet sotto i piedi, un naturale tappeto rosso che si srotolava al suo passaggio. Bellissima. Quando andava a prendere l’aperitivo all’Harry’s Bar, c’erano decine di fotografi appostati. I suoi scatti, così come quelli di Sofia Loren, Claudia Cardinale e Virna Lisi, piacevano dalla Francia agli Stati Uniti passando per la Spagna". 
Stringa l’obiettivo. "Una vera primattrice. In mezzo alla gente, era fedele al suo ruolo di star. Portamento, gioielli, sorrisi. Sempre impeccabile. A quel tempo le artiste del suo livello giravano con un mazzetto di fotografie nella borsetta. Ti chiedevano il nome e ti facevano l’autografo con dedica. Quanti cuori ha schiantato". 
Nomi celebri? "Prima e dopo il matrimonio e il divorzio dal marito Milko Skofic, uno scandalo per l’Italia anni Settanta, le sono stati attribuiti molti flirt. Fidel Castro era pazzo di lei. Anche Sean Connery". 
E Kirk Douglas? E il cardiochirurgo Christian Barnard? "Ma chi lo sa. Nel grande schermo degli anni 60-70 le star sapevano gestire il mito. E il gossip faceva lievitare i cachet". 
Tra Cinecittà e Hollywood. "Sempre a suo agio. Persino Marilyn Monroe diventò sua amica e confidente. Perché Gina amava la vita. Sapeva divertirsi e adorava ballare". 
Come in 'Torna a settembre'&nbsp; con Rock Hudson. "Quella è storia. Ma io ricordo di averla beccata una sera anche con Rudolf Nureyev sulla pista del Jackie O’. Stiamo parlando di una star assoluta del jet-set. Mica di Chiara Ferragni, Ilary Blasi o Belen, figurine senza talento che si consumeranno in una rapida agonia". 
E la Gina privata? "Energica e ruspante. Sincera". 
Ad esempio? "Settembre 2019. Siamo alla mia mostra fotografica al Caffè Romano. Serata splendida. Butto lì: “Gina, la facciamo una telefonata a Sofia?”. E lei sbattendo gli occhioni: “Perché, Rino, stiamo tanto bene...” Una così avrebbe meritato di meritato di morire da senatrice a vita. Altro che candidarsi a 95 anni per Italia sovrana e popolare nel collegio di Latina".

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