Giletti, trasferta da Mosca. Ma la diretta finisce male

La portavoce di Lavrov si collega da casa, ride del giornalista e svia le domande. Sallusti lascia “Non è l’arena“: così è propaganda. Il presentatore ha un mancamento

Massimo Giletti in un momento della diretta di ieri sera a ‘Non è l’Arena’

Massimo Giletti in un momento della diretta di ieri sera a ‘Non è l’Arena’

La diretta da Mosca di “Non è l’Arena“ di Massimo Giletti è finita in una Caporetto. Perché ha dato spazio debordante alla propagandista del Cremlino Maria Zacharova, la granitica portavoce di Lavrov, e al propagandista Vladimy Solovyev, al punto che alcuni dei suoi ospiti lo han duramente criticato. "È andata in onda la peggior propaganda: Il Cremlino è un palazzo di m...a, a questa sceneggiata non voglio partecipare", ha detto Alessandro Sallusti di “Libero“, che si è alzato e se ne è andato. E Gilletti, in diretta da Mosca, ha avuto un mancamento. "Che succede, aiutate Massimo!" si allarma d’un tratto, dopo le 23, la conduttrice Myrta Merlino. Parte la pubblicità e poi la Merlino tranquillizza. "Massimo ha avuto un mancamento, ma ci sono persone con lui che lo aiutano. Mi auguro che possa tornare presto in onda". Così è: "Ho avuto un calo di zuccheri, mi spiace". Ma a bruciare sono le critiche.

"Unica cosa che l’America vuole – ha detto Zacharova, che dà del bambino a Giletti e ride alle domande – è la distruzione della Russia. E l’obiettivo dell’America siete anche voi in Europa, vi vogliono separare da noi. Questo è un vicolo cieco. Se l’Ue vuole la pace, basta con le armi a Kiev e le sanzioni". La trasmissione inizia filosofeggiando sul Cremlino che "è stato costruito dagli architetti italiani" dice Giletti a Massimo Cacciari. "Il gesto di Putin – premette il filosofo – contrasta con la nostra Costituzione. Ma bisogna conoscere le cause della guerra per trovare una via d’uscita. Dobbiamo sostenere l’Ucraina ma dobbiamo comunque fare i conti con la Russia". Poi – dopo 45 minuti minuti di trasmissione – ecco Maria Zacharova, che, sostiene Giletti, "ha rivoluzionato il modo di comunicare del ministero degli Esteri russo". In peggio.

"L’occidente – dice ancora – a trazione americana da tempo ha interrotto i rapporti con la Russia. Voi avete scoperto dove si trovano Russia e Ucraina nel febbrao 2022. La guerra in Donbass è durata 8 anni. Perché non avete fatto nulla contro il regime di Kiev che faceva la guerra contro il popolo del Donbass? Dovete vergognarvi. Abbiamo aspettato 8 anni e voi non ci avete aiutato, compresa l’Italia che è stata zitta e non ha applicato sanzioni al regime di Kiev, quindi ne siete responsabili anche voi". È la Zacharova di sempre. "Tutti i vostri ministri – attacca – hanno parlato con noi del Donbass e nulla è successo. Siete stati voi a non voler ascoltare". Giletti gli chiede: ma sull’Ucraina non si può dialogare? "Per otto anni abbiamo provato con le parole, invano". La chiusura è totale, la linea è quella di sempre: la colpa della guerra è dell’occidente. Propaganda in diretta, sulla tv italiana.