Ci sono le fabbriche allagate e i campi coltivati invasi dal fango, i danni alle infrastrutture e quelli alle case, le auto danneggiate dall’acqua e i negozi con merci e macchinari da buttare. L’elenco dei danni provocati dall’ondata di maltempo che ha colpito la Toscana è enorme e continua ad allungarsi. Così, se sabato il presidente della Regione, Eugenio Giani, aveva fatto una stima di 300 milioni di euro, ieri è salita a 500 milioni. Un calcolo che resta comunque provvisorio, come tiene a precisare il governatore, proprio ieri nominato dal governo commissario per l’emergenza, ricalcando quanto successo in Emilia Romagna col presidente Bonaccini. "Dare numeri è prematuro – ha detto –. La mia prima quantificazione era di 250-300 milioni, ma dopo le telefonate ai sindaci, già vedo in mezzo miliardo la cifra degli interventi che dovranno essere fatti sull’area Firenze-Prato-Pistoia".
Vanno poi aggiunti i danni della mareggiata che ha sferzato la costa: due dighe frangiflutti spazzate via a Pisa e le onde che hanno raggiunto case e negozi su tutto il litorale. "Voglio fare un appello agli istituti di credito – ha aggiunto Giani –, c’è bisogno di grande tolleranza e supporto: studiamo dei modi per sospendere i mutui, per fermare la concentrazione di bollette per gli alluvionati. Cerchiamo di supportare anche sul piano economico, da subito, con il microcredito, per rimettere in moto l’economia".
Proprio oggi, nella riunione di giunta, la Regione deciderà quanto mettere a disposizione per la ricostruzione, mentre i primi 5 milioni di euro sono stati stanziati dal governo per le urgenze. Sul tavolo, anche le spese immediate di famiglie e imprese. Una nota dolente (e altro costo) è quella dei rifiuti: oltre alle 100-150mila tonnellate di urbani già accumulati, ci sono quelli industriali. "Il presidente Giani – ha detto ancora Monni – sta per firmare un’ordinanza per equiparare i rifiuti speciali agli urbani e gestirli nello stesso modo. Sui fanghi adotteremo la strategia dell’Emilia Romagna, per un accordo quadro con gli spurghisti". Questo, è stato spiegato, permetterà alle aziende di ottenere più facilmente il rimborso delle spese. A chiedere con forza misure di sostegno, anche Confindustria. "La moratoria ai crediti delle imprese nelle aree colpite – hanno detto Maurizio Bigazzi e Daniele Matteini, presidenti di Confindustria rispettivamente per la Toscana e la Toscana Nord – è un provvedimento prezioso per dare qualche elemento di serenità alle aziende. Grazie al vicepresidente Emanuele Orsini per essersi adoperato a sollecitarlo". Intanto, oggi, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, incontrerà i rappresentanti delle istituzioni e delle aziende a Prato, insieme al presidente Giani e al sindaco Matteo Biffoni.
La Farnesina e le agenzie per il commercio estero stanno infatti predisponendo un provvedimento d’urgenza di un fondo Simest di almeno 100 milioni di euro per far fronte ai danni subiti dalle aziende. Previsti anche uno sportello informativo accessibile all’indirizzo e-mail export.emergenza2023@esteri.it, una moratoria per la restituzione delle rate delle garanzie Sace e dei finanziamenti con la Simest e un canale di agevolazione all’Ice per la partecipazione a fiere internazionali.