Roma, 21 aprile 2025 – C’è un piccolo particolare che non torna nella sequenza di notizie sulla morte di papa Francesco. L’annuncio del “ritorno di Bergoglio alla casa del Padre”, dato dal cardinale Kevin Farrell alle 9.47 nella cappella di Casa Santa Marta e battuto dalle agenzie di stampa di tutto il mondo alle 9.57 in punto, è stato preceduto da una notizia sibillina, quella diffusa dalla sala stampa vaticana e ripresa dall’agenzia Agi, che comunicava l’imminente avvio di una trasmissione in diretta proprio dalla cappella di Casa Santa Marta. Alle 9.52 il lancio dell’Agi comunica ai media: “A breve comincerà una trasmissione in diretta dalla cappella di Casa Santa Marta. Sarà possibile seguirla sui canali Vatican News e Vatican Media. Lo rende noto la sala stampa vaticana”.

Cinque minuti corrono tra i due lanci di agenzia: alle 9.52 la notizia Agi della diretta dalla residenza di Papa Francesco senza tuttavia alcun particolare sul contenuto e alle 9.57 la notizia con cui viene comunicato ufficialmente al mondo il decesso di Bergoglio, avvenuto oltre due ore prima. Bergoglio si è spento alle 7.35 in punto, come ha precisato il camerlengo Farrell, alla presenza del segretario di Stato Pietro Parolin, del sostituto Edgar Pena Parra e del maestro delle Cerimonie Diego Ravelli.
Possibile che la sala stampa vaticana non sapesse della morte del pontefice quando ha dato la notizia della trasmissione in diretta dalla cappella di casa Santa Marta? O piuttosto la diretta era stata prevista proprio per dare l’annuncio della morte? E proprio qui sta il piccolo giallo. Tanto più che Bergoglio, dopo 38 giorni di ricovero per una polmonite e una ripresa che sembrava sorprendente, ieri era riuscito a tornare un’ultima volta tra la sua gente, per la benedizione Urbi et Orbi prima e per un giro in papamobile subito dopo. E oggi, che Francesco non c’è più, suona ancora più amaro l’urlo dei 35mila accorsi ieri in piazza San Pietro per la messa di Pasqua: “Papa resta con noi”.