Ghiacciaio in Val Ferret, torna la paura. A rischio crollo 500mila metri cubi

Evacuati in una settantina, tra residenti e turisti. Temperatura prevista in rialzo, cresce l'allerta per il Planpincieux, sul versante italiano del Monte Bianco

Il ghiacciaio Planpincieux  (Ansa)

Il ghiacciaio Planpincieux (Ansa)

Roma, 6 agosto 2020 - Torna la paura in Val Ferret. E il motivo è sempre lui: il ghiacciaio Planpincieux del Monte Bianco. Già tra settembre e ottobre del 2019 il 'gigante' sul versante italiano del massiccio aveva minacciato la popolazione a causa del suo progressivo 'scivolamento'. Ai tempi il pericolo interessava una porzione di 250mila metri cubi, l'allerta questa volta è scattata a seguito del possibile distacco di una parte ancora più consistente del ghiacciaio (un "nuovo settore" di circa 500mila metri cubi) che ha costretto le autorità a procedere all'evacuazione di residenti e turisti dalla zona. 

Le operazioni sono terminate nella tarda mattinata e hanno coinvolto una trentina di case nella parte bassa della val Ferret. L'evacuazione è stata decisa ieri dal sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, al termine di una riunione con i tecnici regionali, che hanno fornito il quadro della situazione alla luce del rialzo termico atteso. Si temono nuovi crolli.

Sul posto hanno operato carabinieri, guardia di finanza, protezione civile, forestale, vigili del fuoco e personale del Comune. In totale - secondo una prima stima - sono una settantina (15 residenti e oltre 50 turisti) le persone per le quali è prevista l'evacuazione. 

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Il sindaco: intervento improrogabile

"La frattura che nei giorni scorsi si è creata nella parte alta del ghiacciaio Planpincieux ha avuto uno sviluppo estremamente rapido - dice il sindaco di Courmayeur Stefano Miserocchi - L'intervento di Protezione Civile era urgente e improrogabile, sia per quanto concerne l'evacuazione delle zone interessate, avvenuta in mattinata, che la chiusura della strada comunale di Val Ferret nel tratto interessato". 

 "Nessuna delle 75 persone coinvolte, delle quali 15 residenti, ha richiesto supporto o si è rivolto alla zona di accoglienza creata insieme alla Croce Rossa nel Palazzetto dello Sport - ribadisce - L'aver creato nei mesi scorsi una viabilità alternativa ha permesso che non fosse chiusa tutta la valle a monte, perché comunque in questo scenario la strada Montitta può essere utilizzata per la viabilità dei mezzi di soccorso". È probabile che i residenti si siano sistemati da amici o parenti e che i turisti abbiano lasciato la località valdostana o abbiano trovato una soluzione abitativa alternativa.

 "L'attività di monitoraggio è h24 per il controllo della zona. La situazione critica è oggetto di massima attenzione - rassicura - ancora per le prossime 72 ore. Rispetto agli scenari che si erano prospettati, le porzioni A e B principalmente attenzionate ad oggi sono già collassate a valle, segno che è un movimento costante che causa tutta una serie di effetti".

La situazione

Dall'autunno scorso (la strada in Val Ferret rimase chiusa fino al 13 novembre) sono state implementate le misure di monitoraggio del ghiacciaio. Sul movimento della massa glaciale incidono i "trend anomali di temperature", con un rialzo atteso già da oggi 6 agosto, dopo giorni di relativo freddo. La "situazione di rischio avrà una durata ridotta stimata in almeno tre giorni", si legge nell'ordinanza comunale. Significa che fra 72 ore la zona potrebbe trovarsi già 'fuori pericolo'. Le persone che si trovano fuori dalle zone rosse e gialle possono scegliere di restare in Val Ferret "se ritengono di essere autonomi (anche rispetto alle scorte alimentari) per il periodo di almeno tre giorni".