Venerdì 19 Aprile 2024

Germania-Ungheria, gol e politica La partita è un caso diplomatico

La Uefa vieta di colorare lo stadio di Monaco con l’arcobaleno: "Non ci usino per azioni populiste". Orbán non si presenta al match degli Europei. Invasione di campo Lgbt durante l’inno ungherese

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di Roberto Giardina

Lo stadio è rimasto bianco, ma tutta Monaco si è tinta con i colori dell’arcobaleno, e anche le altre città, da Francoforte a Amburgo. L’Allianz Arena, lo stadio del Bayern München, è unico al mondo, e cambia di colore a seconda della squadra che vi gioca. Per la partita degli Europei tra Germania e Ungheria si sarebbe dovuta tingere con i colori dell’arcobaleno, la bandiera simbolo della libertà sessuale. Ma l’Uefa ha deciso di vietarlo perché lo sport dovrebbe rimanere neutrale ("Non ci usino per azioni populiste", ha tuonato il presidente Aleksander Ceferin), anche se la bandiera arcobaleno non è un simbolo politico, ha aggiunto. Una giustificazione imbarazzata. E ha finito per chiudere gli occhi sulla decisione del portiere tedesco Manuel Neuer, che sfoggia una fascia da capitano arcobaleno invece che in tinta unita. Nulla ha potuto peraltro quando un attivista Lgbt è entrato in campo sventolando una bandiera arcobaleno proprio mentre venvia eseguito l’inno magiaro. Attivista fermato, ma le immagini avevano ormai fatto il giro del mondo.

Con la scelta di illuminare l’Allianz Arena, i tedeschi volevano protestare contro il governo magiaro che ha votato la settimana scorsa una legge omofoba, che vieta ogni propaganda a favore dell’omosessualità diretta ai minorenni, una definizione che in realtà nasconde la volontà di discriminare quelli che a Budapest vengono ancora definiti "diversi". Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha definito la legge "eine Schande", una vergogna, e ha chiesto all’Ue di intervenire con sanzioni contro l’Ungheria che non rispetta i valori base dell’Unione. Angela Merkel al Bundestag, attaccata dagli estremisti di destra, ha ribattuto: "È una legge falsa, i magiari si amino come desiderano". Il 55% dei tedeschi era favorevole alla protesta, e il 24 contrario.

Lo stadio, costruito nel 2005, è di proprietà del Bayern, la società avrebbe potuto decidere ignorando il divieto dell’Uefa, ma si è temuta una squalifica. Il premier magiaro Orbán protesta contro "un’intromissione intollerabile" nelle decisioni interne del suo Paese. Doveva venire a Monaco per la partita, e ha deciso all’ultimo momento di restare a casa. Sono arrivati invece duemila fan ungheresi, tra cui 200 hooligan magiari, con il timore che tra loro ci fosse anche la Carpathian Brigade, un gruppo di neonazi organizzati quasi militarmente. La polizia ha predisposto rigide misure di sicurezza per evitare incidenti con i tifosi tedeschi. I bavaresi li hanno accolti con uno sventolio di bandierine arcobaleno e qualche sfottò. Agli spettatori ne sono state distribuite gratis diecimila. Il Deutscher Fussball Bund, la federazione calcio tedesca, ha appoggiato l’azione.

Lo sport non può rimanere neutrale. Bandiere arcobaleno sono state issate su diversi edifici pubblici, tranne che sul Landtag, la sede del parlamento regionale. La sua presidente Ilse Aigner ha spiegato che si voleva mostrare solidarietà, ma che per esporre le bandiere sarebbe stata necessaria una votazione, ed è mancato il tempo. Sul Rathaus, il municipio, sventolano invece sei bandiere arcobaleno lunghe dieci metri. Il primo ministro del Land, il cristianosociale Markus Söder si è detto rammaricato che lo stadio non abbia potuto sfoggiare i colori arcobaleno. La sua Baviera è una regione tollerante, contro ogni discriminazione.

Ostacolata dal maltempo, nel pomeriggio a poche ore dall’incontro, per il centro di Monaco si è svolta una manifestazione di protesta a favore dei movimenti Lgbt. Una contromanifestazione è stata organizzata dall’estrema destra, molto meno numerosa, e gli agenti hanno evitato scontri tra i due gruppi.