Giovedì 25 Aprile 2024

Gentiloni in pressing sulle sanzioni "Presto lo stop al greggio russo"

Di Maio insiste sul tetto al prezzo del gas: "L’Ue deve essere coraggiosa"

di Elena Comelli

"Non ci siamo ancora, ma ci arriviamo presto". Paolo Gentiloni è fiducioso sul varo entro il fine settimana dell’embargo al petrolio russo, anche se gli ungheresi continuano a fare i capricci e il sesto pacchetto di sanzioni Ue non può essere varato senza il loro assenso. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha proposto una deroga che consentirà a Budapest e Bratislava di comprare il petrolio russo fino alla fine del 2024, a Praga fino a giugno 2024, salvo che non ottenga prima il petrolio attraverso un oleodotto dall’Europa meridionale.

L’Ungheria però punta i piedi: vuole più tempo e anche più soldi. "Ci serviranno almeno cinque anni, e anche fondi, per riorganizzare e ricostruire gli stabilimenti. Quindi abbiamo rinviato la proposta alla Commissione europea per una revisione", ha insistito Victor Orban, definendo il pacchetto Ue come una bomba atomica per l’economia ungherese. È molto probabile che, sulla sua scia, altri Paesi fortemente dipendenti dal petrolio russo chiedano deroghe.

Un’altra questione che andrà risolta è rappresentata dal divieto di trasportare il petrolio russo tramite le navi europee. Ciò causerebbe delle problematiche in particolare alla Grecia, Malta e Cipro. L’Italia, da parte sua, sta portando avanti la battaglia per fissare un "tetto massimo al prezzo del gas". Su questo tema, ha detto ieri il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, "l’Ue deve essere coraggiosa". Nel frattempo, il prezzo del greggio continua a salire: ieri il Brent europeo è salito dell’1,83% a 112,93 dollari al barile e il Wti americano dell’1,68% a 110 dollari.