Venerdì 19 Aprile 2024

Genitore xenofobo Offese al baby calciatore Il club multato si dissocia

Insulti razzisti a bordo campo, un genitore insulta un giovanissimo calciatore della squadra avversaria con epiteti offensivi. La società si dissocia, ma il giudice sportivo la sottopone a "un severo provvedimento disciplinare per motivi di discriminazione razziale nei confronti di un giocatore avversario e raccolte dal direttore di gara". È successo domenica a Sorbolo, in provincia di Parma, durante la partita del campionato regionale Under 15 tra l’Audace – la storica squadra parmense ammonita dal giudice di gara – e il Santos di Reggio Emilia. Espressioni offensive, quelle urlate dal genitore di un giovane atleta dell’U.S. Audace, destinate a creare un nuovo caso sul razzismo nel calcio e, più in generale, nel mondo dello sport: come è accaduto alla pallavolista padovana Paola Egonu.

È stata una giornata difficile quella vissuta dall’Audace, la storica società fondata a Parma nel 1950. "Chiunque entra a far parte dell’Audace a qualunque titolo, genitori degli atleti compresi, firma e quindi accetta e si impegna a rispettare le regole del Codice di condotta per famiglie e accompagnatori", spiega il presidente della società, Luigi Mavilla. "Sulle nostre maglie – continua – abbiamo inciso la frase ‘ragazze e ragazzi alla pari su ogni campo per crescere insieme’ per affermare la parità di genere in cui crediamo. Uno dei nostri valori fondamentali è quello dell’inclusione. Ogni giorno siamo in prima linea accanto a chi è meno fortunato per dargli voce, supporto, collaborazione, solidarietà con azioni concrete e testimoniabili".

L’Audace non farà ricorso al provvedimento disciplinare "che rispettiamo", sottolinea Mavilla, "ma con fermezza prendiamo le distanze da simili espressioni che non ci appartengono, al contrario laddove accadano ci indignano profondamente in quanto vanno contro i valori Audacini che con tanta passione e impegno mettiamo in pratica ogni giorno coi nostri atleti e atlete dentro e fuori i campi da gioco". Il presidente, Luigi Mavilla, si dice "profondamente toccato e deluso da questa triste vicenda: esprimo la mia più sincera vicinanza a chiunque subisca tali offese".

Marco Principini