Martedì 16 Aprile 2024

Roma, gemelle siamesi unite dalla nuca separate al Bambin Gesù. "E' la prima volta"

Oltre un anno di preparazione, poi tre interventi, l'ultimo il 5 giugno. I medici: "Le bambine stanno bene"

Ervina e Prefina, gemelline siamesi separate al Bambino Gesù di Roma

Ervina e Prefina, gemelline siamesi separate al Bambino Gesù di Roma

Roma, 7 luglio 2020 - Un intervento di una difficoltà estrema, eseguito "per la prima volta in Italia e probabilmente al mondo". E che ha permesso di separare Ervina e Prefina, due gemelline siamesi unite per la nuca, con in comune la scatola cranica e gran parte del sistema venoso. Ne dà notizia l'ospedale 'Bambino Gesù' di Roma che parla di operazione eseguita "con successo". Le due bambine, arrivate a Roma dal Centrafrica, erano "craniopaghe totali". Si tratta di una delle più rare e complesse forme di fusione cranica e cerebrale: le piccole, che hanno appena compiuto 2 anni, avevano in comune le ossa dell'area posteriore del cranio e il sistema venoso. C'è voluto oltre un anno di studio per portare a termine la 'separazione', raggiunta in più fasi chirurghiche. Tre gli interventi eseguiti, tutti delicatissimi e preparati con l'ausilio di sistemi di imaging avanzato e di simulazione chirurgica. L'ultima operazione risale al 5 giugno scorso, è durata 18 ore e ha impegnato oltre 30 persone tra medici e infermieri. Un intervento che ha consentito di separare definitivamente le due gemelline.  Secondo i medici del nosocomio romano "è il primo caso in Italia - e probabilmente l'unico al mondo (in letteratura non sono descritte operazioni simili) - di intervento riuscito su una coppia di 'craniopagi totali posteriori'". 

Le bambine stanno bene, assicurano oggi i medici a un mese di distanza dall'ultima operazione. "Sono ricoverate nel reparto di Neurochirurgia dell'Ospedale della Santa Sede in due lettini vicini, una accanto all'altra, insieme alla loro mamma". Il 29 giugno hanno festeggiato il compleanno. Nel luglio del 2018 la presidente del 'Bambino Gesu'', Mariella Enoc, era in missione in Centrafrica, nella capitale Bangui, per seguire i lavori di ampliamento della struttura pediatrica voluta da Papa Francesco. E' lì che ha incontrato Ervina e Prefina, nate pochi giorni prima nel centro medico di Mbaiki, un villaggio a 100 km da Bangui. Ma Mbaki non era attrezzato per prendersi cura delle bambine che, insieme alla famiglia, erano state trasferite a Bangui. La mamma Ermine aveva scoperto che si trattava di gemelle siamesi al momento del parto cesareo, senza nessuna indagine prenatale. Mariella Enoc ha deciso subito di farsi carico delle piccole, portandole a Roma, per dare loro maggiori possibilità di sopravvivenza. E così il 10 settembre 2018 Ervina e Prefina sono arrivate in Italia nell'ambito delle Attività Umanitarie Internazionali dell'Ospedale Pediatrico della Santa Sede. Oggi, a quasi 22 mesi di distanza, le bambine "stanno bene". 

L'intervento chirurgico "è costato un milione di euro", ha reso noto la presidente dell'ospedale romano, Mariella Enoc, nel corso di una conferenza stampa via web. "L'ospedale non può permetterselo perché deve curare i bimbi italiani e anche finanziare la ricerca. Tuttavia, con questo intervento, che ha richiesto una lunga preparazione, i prossimi interventi di questo tipo potranno essere fatti con maggiore facilità, grazie ai modelli che sono stati sviluppati in questa occasione". E ha aggiunto "un altro impegno che ci assumiamo è quello di aiutare quei paesi a sviluppare le competenze per realizzare degli interventi". La madre delle gemelline ha espresso il desiderio che "le mie bimbe fossero battezzate da Papa Francesco".