Mercoledì 24 Aprile 2024

Roma, gemelle siamesi separate al Bambin Gesù

Dieci ore d'intervento e 40 medici al lavoro per separare Rayenne e Djihene, gemelline algerine di 17 mesi unite al torace e all'addome

Rayenne e Djihene, le gemelle siamesi algerine separate a Roma

Rayenne e Djihene, le gemelle siamesi algerine separate a Roma

Roma, 9 novembre 2017 - Rayenne e Djihene, 17 mesi, sono nate gemelle siamesi. La loro sorte, in Algeria da dove provengono, era quella di vivere come in uno specchio: guardandosi costantemente negli occhi visto che condividevano torace e addome. Ma l'eccezionale intervento dell'equipe dell'ospedale Bambin Gesù di Roma ha regalato loro una nuova vita: autonoma e 'separata'. Un piccolo miracolo, se si conta anche che il 75% dei siamesi non sopravvive affatto.

L'operazione risale al 7 ottobre scorso, ma è stata resa nota solo ora. Il delicatissimo intervento è stato eseguito da un team multidisciplinare di circa 40 persone guidato da Alessandro Inserra, direttore del Dipartimento Chirurgico. Per preparare l`intervento sono stati realizzati modelli e stampe 3D delle piccoline. 

L'INTERVENTO - Rayenne e Djihene avevano in comune la gabbia toracica e la cavità addominale, il pericardio (la membrana che riveste il muscolo cardiaco) con due cuori dentro e il fegato, ma con una rete vascolare speculare e distinta che ne permetteva la separazione.  Nel corso dell`intervento sono state divise le costole e il fegato, ricostruiti lo sterno (prima inesistente) e il diaframma, è stato diviso e ricreato il pericardio con sostanze biologicamente compatibili, sono stati ricostruiti addome e parete toracica. La quantità di pelle necessaria per concludere l`operazione è stata ottenuta inserendo ai lati del tronco delle gemelline, nei mesi precedenti l`intervento di separazione, due espansori cutanei in silicone. A quattro settimane dall`intervento, Rayenne e Djihene dormono e giocano ciascuna nel proprio lettino del reparto di Chirurgia. 

"L`intervento di separazione si è concluso senza complicazioni - afferma Alessandro Inserra - le bambine non hanno problemi funzionali e stanno bene. In futuro si dovrà intervenire nuovamente per correzioni di natura estetica, ma il loro percorso di crescita sarà normale".

La preparazione all`intervento di separazione è durata quasi un anno: da novembre 2016 a ottobre 2017, per consentire all`organismo delle gemelle di sostenere un'operazione chirurgica così complessa e aggressiva. L'operazione è durata circa 10 ore e al tavolo operatorio si sono avvicendate 5 équipe chirurgiche. Dopo la separazione, la procedura di ricostruzione è stata condotta in parallelo in 2 sale operatorie. Grazie a questo tipo di organizzazione, è stato possibile ridurre la durata dell`operazione e quindi il tempo di esposizione delle bambine all`anestesia. Dopo un periodo di osservazione in terapia intensiva, il 24 ottobre le piccole algerine sono potute tornare nel reparto di Chirurgia. 

Roma, L'equipe medica che ha lavorato alla separazione delle gemelle siamesi (Ansa)
Roma, L'equipe medica che ha lavorato alla separazione delle gemelle siamesi (Ansa)

LISTA D'ATTESA  - L`unico altro intervento di questo tipo risale all`inizio degli anni 80, più di 30 anni fa, e fu eseguito su due gemellini maschi. Anche in quel caso si trattava di siamesi toraco-onfalopaghi (con torace e addome uniti). Un`altra coppia di gemelle siamesi, ricoverate nel reparto di Neonatologia, verrà separata nelle prossime settimane. Provengono dal Burundi e sono unite per la zona sacrale (pigopaghe).  Il percorso clinico e chirurgico delle piccole algerine e burundesi rientra nell`ambito delle missioni umanitarie promosse dall`Ospedale pediatrico della Santa Sede. Nel 2016 i casi pro bono sono stati circa 50.