Giovedì 18 Aprile 2024

Gel e mascherine, il voto a prova di Covid Scrutatori in fuga: appelli social per sostituirli

Obbligo di distanziamento e sanificazione. Centinaia di diserzioni in tutt’Italia. Il viceministro Sileri: nessun rischio, sono luoghi sicuri

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di Elena G. Polidori

Il timore di assembramenti ai seggi, la fuga di presidenti e scrutatori, le stringenti regole sanitarie per l’accesso alle cabine elettorali. Il voto nell’era del Covid rende più complicato di sempre l’esercizio del diritto costituzionale, anche se dal governo cercano di rassicurare, come ha fatto ieri il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri: "Leggo di difficoltà nel reclutamento degli scrutatori e timori per le attività di voto presso i seggi – ha commentato – con i ministeri dell’Interno e della Salute è stato fatto un lavoro attento e scrupoloso per rendere questo voto sicuro, dal punto di vista sanitario non ci sono rischi, andate a votare".

Ma c’è soprattutto un elemento a preoccupare, forse più del possibile contagio: la fuga degli scrutatori, un fenomeno storico, quello delle diserzioni dell’ultim’ora, ma che l’effetto Covid ha fatto diventare preoccupante. Dal Nord al Sud arrivano le segnalazioni di rinunce da parte delle persone nominate per effettuare lo spoglio. In Puglia, sono stati messi in preallarme 200 volontari della Protezione civile per sostituire presidenti di seggi e segretari laddove sarà necessario. Secondo quanto trapela, in tutte le province pugliesi si registrano alte percentuali di rinuncia che in alcuni casi sfiorano il 70% degli scrutatori designati. Ma il fenomeno non riguarda solo il Sud. A Imperia per esempio sono state conteggiate 114 defezioni su 180 scrutatori ed è scattata la corsa alla nomina dei sostituti. Sono invece 250 nella città di Napoli (sugli 885 nominati dalla Corte d’Appello) i presidenti di seggio che hanno già fatto pervenire rinuncia all’incarico e in Toscana, a Firenze hanno rinunciato 110 presidenti di seggio su un totale di 360. Tutti i presidenti sono stati sostituiti e per quanto riguarda gli scrutatori le rinunce sono state 730 su 1470 persone: anche in questo caso è un dato più alto rispetto a cinque anni fa, quando rinunciò un terzo degli scrutatori.

Defezioni si segnalano anche a Milano, dove però sono giunte anche molte domande di persone che si sono offerte per le operazioni di scrutinio. Il Comune ha comunque lanciato un appello ai cittadini via social per mettersi a disposizione. A Genova, dopo la rinuncia di circa un terzo degli scrutatori – 855 su 2.644 nomine – il Comune ha pubblicato un annuncio su Facebook per reclutare in corsa scrutatori e presidenti di seggio ed è possibile l’utilizzo di impiegati comunali. Ai seggi, poi, sarà obbligatorio l’uso della mascherina, dei guanti e del gel igienizzante, nonché il mantenimento della distanza, mentre all’esterno ci saranno i volontari della protezione civile per evitare assembramenti e dare la precedenza ai soggetti deboli, come anziani e donne incinte. Previsti percorsi distinti di ingresso ed uscita negli edifici sede di voto, chiaramente identificati con segnaletica, in modo da prevenire il rischio che chi esce e chi entra venga a contatto.

Gli elettori sono invitati a evitare di recarsi a votare "in caso di sintomatologia respiratoria" e febbre superiore a 37,5 gradi. Il Viminale ha inviato una circolare ai sindaci per sensibilizzarli ad approntare misure per tutelare gli anziani ed i soggetti fragili. Previsti infine seggi speciali negli ospedali o visite a casa degli scrutatori per consentire il voto a chi è in quarantena per il Covid o ricoverato: al momento hanno chiesto il voto domiciliare 1.820 elettori (tra questi anche Silvio Berlusconi) a fronte delle attuali quasi 40 mila persone in quarantena.