Giovedì 18 Aprile 2024

Gasolio alle stelle, la rivolta dei tir Spesa a rischio e aziende ferme

Furgoni e trattori bloccano le autostrade di mezza Italia. Un camionista accoltellato da un automobilista. Paralizzato il porto di Ravenna. Le proteste potrebbero causare un ulteriore aumento dei prezzi alimentari

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di Claudia Marin

Il caro-carburanti fa esplodere la protesta dei tir sulle strade e autostrade italiane: con i primi episodi di violenza, come l’accoltellamento di un camionista nel Foggiano. E, a meno di interventi rapidi del governo – che ieri, per bocca del ministro all’Economia Franco, ha fatto sapere che il Pnrr potrebbe diminuire di 200milioni in giugno su 191 miliardi a causa dell’inflazione – dopo il fallimento di un summit, l’altra sera, con il viceministro Teresa Bellanova, rischia di allargarsi a macchia d’olio all’intero settore dell’autotrasporto e di trasformarsi in un vero blocco della distribuzione di merci lungo la Penisola. Con effetti rilevanti sugli approvvigionamenti di mercati, supermercati e negozi. Senza contare che a fermarsi potrebbero essere anche i pescherecci e l’intera filiera dell’agro-alimentare: tant’è che proprio ieri sera, ma è solo uno dei tanti casi, i vertici de La Molisana hanno annunciato il fermo della produzione di pasta, perché "affianchiamo lo sciopero degli autotrasportatori".

L’impennata dei prezzi dell’energia, aggravata e amplificata dalla crisi ucraina, si sta trasferendo, dunque, sui costi dei carburanti. L’ultimo report fornito dalla Staffetta quotidiana indica prezzi in crescita costante da almeno tre settimane: benzina self service a 1,853 eurolitro, diesel a 1,728 eurolitro, benzina "servito" a 1,980 eurolitro, diesel a 1,860 eurolitro. Con rincari anche maggiori sulle autostrade. Per l’autotrasporto siamo a più 25% in un anno, 20 centesimi in più negli ultimi mesi. Con un crescita del 100% del gasolio per i pescherecci italiani. L’impatto sui costi dell’autotrasporto e sui redditi degli operatori non si è fatto attendere e, dopo settimane di mobilitazione sotterranea, la rabbia degli autotrasportatori ieri è esplosa da Sud verso Nord: dalla Calabria alla Campania, alla Puglia, ma anche nel porto di Ravenna, il malcontento è diventato protesta in piena regola. E non mancano gli episodi di violenza. Ieri mattina un camionista che stava protestando sulla statale 16, nel Foggiano, è stato ferito al fianco da un automobilista con un’arma da taglio, in modo non grave.

Ma è in tutto il Sud che sono andati in scena blocchi e rallentamenti. Decine di autotrasportatori calabresi hanno organizzato ieri mattina un sit-in nei pressi degli svincoli dell’A2 di Gioia Tauro e di Rosarno. Altri fermi si segnalano sul tracciato casertano dell’A1, nel tratto che dal casello conduce alla Salerno-Reggio e fino alla barriera di Napoli Nord. Come anche sull’A30 Caserta-Salerno, alla barriera di Mercato San Severino (Salerno). E la mobilitazione non ha risparmiato la Puglia (sulla statale 613 Lecce-Brindisi, nel Tarantino, sulle statali 106 e 100, nel Barese, sulla statale 96) e la Sicilia (a Palermo e Caltanissetta). Ma anche in Romagna dall’alba e fino alla mattina il Porto San Vitale di Ravenna è stato bloccato dai camionisti contro il caro-gasolio e anche contro il Green pass. Le sigle del settore parlano di mobilitazione "non coordinata e senza il consenso delle rappresentanze ufficiali": il che la rende anche più incontrollabile. Al punto che i presidenti delle Regioni del Sud e molti esponenti dei partiti della maggioranza invocano l’intervento immediato del governo. L’allarme è alto per le conseguenze possibili. "Il blocco dei trasporti sta diventando un nuovo campanello di allarme per il settore agroalimentare", avvisa Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia. Lo stop va scongiurato, perché può dare un colpo di grazia ai produttori agricoli e agli operatori della pesca già messi duramente alla prova dal caro energia e materie prime, creare problemi nell’approvvigionamento delle filiere produttive fino ai canali della distribuzione con l’effetto scaffali vuoti", insiste Maurizio Gardini, presidente Alleanza Cooperative.