
Simone Gamberini, presidente di Legacoop
Un incontro interlocutorio anche se con un obiettivo sul quale tutti si sono dichiarati d’accordo: evitare in ogni modo un’escalation della guerra commerciale, puntando tutto sui contro-dazi. Simone Gamberini, presidente di Legacoop, è appena uscito da Palazzo Chigi dopo l’incontro con la presidente del Consiglio sull’emergenza tariffe. E nell’intervista a QN non nasconde le sue preoccupazioni, chiedendo all’esecutivo interventi e risorse immediate a favore delle imprese: "L’Italia farà di tutto per evitare l’escalation. La presidente del Consiglio incontrerà Trump la prossima settimana. Ma, ovviamente, dobbiamo prepararci anche allo scenario peggiore".
Insomma, occorrono misure immediate? "Non c’è dubbio. Già oggi in alcuni settori, a partire da quello agroalimentare, ci sono segnali pesanti. Molte delle nostre cooperative hanno merci ferme nei depositi. E, nei porti, gli importatori hanno bloccato gli ordini novanta giorni in attesa di capire che cosa succederà. Ci sono poi comparti, come quello dell’automotive, dove obiettivamente la situazione è estremamente complessa".
Ma l’ipotesi dei controdazi europei vi convince? "L’obiettivo, ripeto, è quello di evitare un’escalation della guerra commerciale che non poterebbe danni a tutti i Paesi, nessuno escluso. E si tratta di uno scenario che ci preoccupa notevolmente".
Che cosa avete proposto alla presidente del Consiglio? "Abbiamo ipotizzato un meccanismo simile al ’temporary framework’ sperimentato durante la crisi del Covid. E, cioè, un ombrello finanziario per le imprese colpite dalla stretta dei dazi, con linee di credito e garanzie ad hoc per affrontare eventuali crisi di liquidità, ammortizzatori sociali temporanei che non gravino, però, sui costi delle imprese e poi una dose massiccia di semplificazione delle norme e dei bandi collegati all’export".
Ma con quali risorse? "Il governo ha presentato, ieri, una serie di interventi a favore della competitività del nostro sistema, utilizzando diverse leve finanziarie, dal Pnrr ai fondi di coesione. Si tratta, sicuramente, di un intervento importante, anche perché tocca anche un tema fondamentale, come quello delle politiche industriali. Già abbiamo dato la nostra disponibilità a partecipare a un tavolo ad hoc. Ma per superare l’emergenza abbiamo bisogno di interventi immediati, di risorse concrete, da mettere in campo nel caso in cui non si riuscisse ad arrivare a un accordo e scattassero i dazi di Trump".