Gaia e Camilla, l'avvocato: "Passate con il verde per i pedoni"

L'avvocato della famiglia di Camilla: "Quel semaforo non prevede il giallo. Circostanze determinanti sul profilo probatorio"

Lo striscione affisso sulla ringhiera della tangenziale su Corso Francia (Ansa)

Lo striscione affisso sulla ringhiera della tangenziale su Corso Francia (Ansa)

Roma, 30 dicembre 2019 - Emergono nuovi dettagli sulla morte di Gaia e Camilla, le due amiche investite e uccise dieci giorni fa a Corso Francia a Roma. Secondo quanto affermato dall'avvocato Cesare Piraino, legale dei genitori di Camilla Romagnoli, il semaforo pedonale teatro dell'incidente mortale non prevede il giallo per chi attraversa e le ragazze avrebbero iniziato l'attraversamento con il verde per i pedoni. Quanto affermato dal legale è inserito in un atto depositato oggi in Procura con cui chiede ai pm di approfondire questo aspetto. Una circostanza definita "determinante sul profilo probatorio" da parte del legale. 

"Il semaforo per l'attraversamento pedonale - scrive l'avvocato - ha una peculiarità obiettiva: non prevede, per avvertire i pedoni dell'imminente sopraggiungere" del verde per le "automobili il caratteristico 'giallo per i pedoni' ma prevede che al 'verde per i pedoni', che dura 26 secondi e mezzo circa, segua soltanto un 'verde lampeggiante' che dura appena tre secondi e 40, a cui segue repentinamente e immediatamente il 'rosso', sempre per i pedoni e contestualmente dopo un secondo circa, sopraggiunge il verde, cioè il via libera, per le automobili della carreggiata". Per il legale "la circostanza appare determinante sul profilo probatorio poiché se è vero che il giovane Pietro Genovese sia sopraggiunto su quelle strisce pedonali col verde e la macchina a fianco, nel frattempo, si sia fermata per far passare le ragazze, è certo che le stesse abbiano iniziato l'attraversamento pedonale con il verde e che si siano imbattute, subito dopo, nel 'verde lampeggiante' e quindi, dopo appena tre secondi e mezzo, nel 'rosso' senza poter fare, loro si, null'altro che subire la morte".