Martedì 16 Aprile 2024

Gabbie salariali? Sì, ma paghiamo di più chi merita

Sandro

Neri

Le polemiche sul sindaco di Milano Giuseppe Sala che, nel corso di una diretta Facebook, pur senza mai nominare le gabbie salariali nel pubblico impiego le ha di fatto evocate, riporta in superficie un tema per troppo tempo ignorato. Più a causa di prese di posizione ideologiche che per pigrizia della politica. La regola "stesso salario per stesso lavoro", anche se apparentemente simbolo di equità, suona oggi assurda. Lo testimonia, per esempio, quanto puntualmente avviene nel mondo della scuola. Dove ogni anno si fatica a trovare insegnanti per coprire tutte le cattedre del Nord, viste le riserve di buona parte di docenti del Sud a trasferirsi. Al di là delle reali intenzioni di Sala e della possibilità che si torni alle gabbie salariali abolite cinquant’anni fa, il tema esiste. Perché il valore del salario cambia da regione a regione, viste le differenze - anche pesanti - del costo della vita. Nel settore privato il divario può essere colmato grazie a diversi livelli di contrattazione e comunque grazie ad accordi economici. Nel settore pubblico è molto diverso. E questo genera effetti perversi anche sugli spostamenti all’interno della pubblica amministrazione.

Il salario reale, nei fatti, è più elevato al Sud che al Settentrione. E, nelle regioni meridionali, rende più attraente la strada del pubblico impiego che quella del privato, dove le differenze di retribuzione con il Nord sono spesso davvero rilevanti. A volte il salario pubblico più elevato compensa, in famiglia, la remunerazione troppo bassa di chi lavora nel privato. Lo Stato diventa così un magnete di competenze che non possono maturare altrove. Con i conseguenti ritardi sullo sviluppo di un tessuto imprenditoriale che, da sempre, è uno dei grandi problemi del Mezzogiorno. Intendiamoci: le gabbie salariali non sono una soluzione. Perché non tengono in considerazione il merito e altri fattori importanti. Occorre però che la possibilità di una differenziazione dei salari venga oggi vagliata senza pregiudizi.