Estate, tempo da ladri: 500 furti al giorno

Case bersagliate, soprattutto al Nord. In crescita vigilantes e sistemi d’allarme

Un ladro in azione

Un ladro in azione

Roma, 21 luglio 2019 - Siamo il paese dei furti in casa e dei ladri che non pagano (quasi) mai. Sintesi amara che in questi giorni di vacanze appesantisce i bagagli degli italiani in partenza. Che, inconsapevolmente, lasciano dietro di sé tracce pericolose, informando il mondo via social dei loro progetti e soprattutto fornendo una mappa gratis delle case incustodite. Evitate, consigliano le forze di polizia. Mentre l’ultimo studio, firmato stavolta da Uecoop - Unione europea delle cooperative –, su base Istat certifica: 200mila colpi all’anno in appartamento, oltre 500 al giorno. Bersagliato il nord. Vittime più di 15 famiglie ogni mille; al sud scendono a 9. L’orario preferito dai delinquenti va dalle 18 alle 21; segue la mattina (9-12); in terza posizione il primo pomeriggio (15-18). In altre parole, siamo a rischio tutto il giorno, in gradi diversi, e la fonte di questo dato sconfortante è Transcrime (centro universitario di ricerca di criminologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano). 

La paura della casa svaligiata è tra i nostri incubi peggiori. Le statistiche dicono che i colpi calano? Poco importa, sei cittadini su dieci non smettono di avere quell’ansia. Però non stanno a guardare, provano a difendersi. Anche per questo, calcola Uecoop - elaborando dati della Camera di Commercio di Milano, Lodi e Monza - crescono le spese in sicurezza. Un sistema che vale cinque miliardi, se aggiungiamo anche la protezione degli uffici. Più di 9.500 le imprese attive; 8,5% la crescita del settore dal 2014. La Lombardia è la regione più attrezzata: prima per i vigilantes (seguono Lazio e Campania) e anche per gli installatori di allarmi (Piemonte e Lazio arrivano dopo).

A UECOOP – centrale cooperativa recente, associa 4mila aziende e da un anno ha come presidente l’ex magistrato Gherardo Colombo – spiegano di essersi dedicati alla ricerca per due ragioni, concatenate fra loro: "Legato a questo problema c’è un settore economico importante. Che comprende anche tante cooperative". Il fenomeno è finanziario ma anche molto sociale. Pensate: in Italia ci sono 100mila sentinelle di quartiere. Sono la rete dell’Ancdv, sigla ostica che però ha una traduzione facile, associazione nazionale controllo di vicinato. "Il 75% di questa forza è concentrato al nord", chiarisce la vicepresidente Roberta Bravi, romagnola di Lugo (Ravenna). Gran raduno il 2 settembre a Venezia, nell’assise dei sindaci d’Italia.

Regola d’ingaggio per entrare nel progetto: "Guardarsi intorno con occhi diversi, più interessati. Si cerca di eliminare l’individualismo, di far caso a quel che succede nei nostri palazzi. Cominciando a chiedersi, ad esempio, se chi ti trovi davanti è residente o mai visto". I volontari sono formati negli incontri, alla base le intuizioni della prevenzione del rischio. Ancora Bravi: "È la teoria delle finestre rotte, il degrado porta a non accorgersi delle anomalie, così aumenta il pericolo". In altre parole: colpisci i vandali, eviti crimini ben più gravi. Era la tolleranza zero di Rudolph Giuliani da sindaco di New York, nei primi anni Novanta.   Da ultimo, un avviso: i furti che vanno per la maggiore nell’estate 2019, dicono gli investigatori, sono quelli mordi e fuggi. Cinque minuti in appartamento e via. I ladri vi rubano preziosi e ricordi. Lasciandovi solo la paura.