Venerdì 19 Aprile 2024

Fuori dai social si sgonfiano anche i violenti

Alessandro

Milan

Se però fosse andata davvero così, la condanna dell’accoltellamento deve essere netta: farsi rispettare non significa aggiungere violenza a violenza. C’è una associazione anti-bullismo che si chiama Ma Basta e dovrebbe essere maggiormente ascoltata. L’ha fondata Mirko Cazzato, 20enne di Lecce, di recente tra i 10 finalisti al Global Student Prize, in pratica un campionato del mondo degli studenti. Cazzato ribadisce sempre che il bullo deve essere messo all’angolo, ma per fargli capire che sbaglia, non certo perché venga aggredito.

Forse, farebbe bene a questi soggetti anche una sana esclusione sociale. Perché il bullo è tale solo quando riscuote successo tra i compagni, se attira il consenso di un gruppo e se riesce a fare breccia sui social. Qui una parola definitiva, a costo di passare per boomer, andrebbe detta nei confronti delle decine di piattaforme che spuntano come funghi dopo un acquazzone e di fatto rendono tutti quanti noi sempre più immersi in un mondo virtuale.

È chiaro che demonizzare Internet sarebbe stupido, ma anche fare finta che non sia una parte del problema forse lo è. È come quelli che si stupiscono che nelle scuole americane ci sono, ogni tanto, dei Rambo che prendono a fucilate i compagni, però guai a far notare che guarda caso succede dove si può comprare un fucile al supermercato.

È vero, il bullismo c’è sempre stato. Quando andavo alle medie, e parliamo di 40 anni fa, c’erano un paio di compagni che a ogni intervallo sceglievano il malcapitato da pestare. Se quel giorno beccavi il biglietto della lotteria della sfiga, dovevi sperare solo che finisse con qualche livido. Però era una battaglia a mani nude, più o meno alla pari, mentre un cretino che riprende il sedere di una ragazza e fa circolare il video su migliaia di telefonini mette la sua vittima di fronte a un plotone di esecuzione enorme, in una guerra impari, contro un’intera collettività. Come rispondere? Con l’arma della persuasione, non con la lama. Perché, come diceva Gandhi, "occhio per occhio, e avremo un mondo di ciechi".