Funivia Mottarone, le ultime notizie. I freni, il giallo del "forchettone" e le indagini

La Procura ha visionato i filmati delle telecamere di sorveglianza: la ricostruzione della tragedia. Un nome nel registro degli indagati: un dipendente delle Funivie. Il piccolo Eitan, unico superstite, "sta cominciando a svegliarsi", fanno sapere dal Regina Margherita di Torino

La cabina della funivia del Mottarone. Nel riquadro il "forchettone"

La cabina della funivia del Mottarone. Nel riquadro il "forchettone"

Stresa, 25 maggio 2021 - Proseguono le indagini della procura di Verbania per capire cosa abbia causato l'incidente di domenica alla funivia Stresa-Mottarone, dove hanno perso la vita 14 persone. "Da quanto ci è stato riferito sabato pomeriggio - ha detto il procuratore Olimpia Bossi, parlando con i giornalisti - la funivia si è fermata e c'è stato un intervento per rimetterla in funzione. Non sappiamo se questo sia collegato o meno con l'incidente e non sappiamo se al momento del blocco fossero presenti persone nella cabina". Sulla dinamica dell'incidente, il procuratore, che ha avuto modo di visionare una parte del filmato delle telecamere di sorveglianza dell'impianto, ha spiegato che "la cabina era arrivata ormai al punto di sbarco, e dalle immagini si vede che sussulta e torna indietro". Bossi ha sottolineato che "nessuna ipotesi può essere esclusa, neppure quella dell'errore umano".

Sarebbero diverse, forse sei o sette, le persone sentite nella caserma dei Carabinieri di Stresa dal procuratore. Si tratterebbe, secondo quanto si è appreso, di dipendenti della Ferrovie del Mottarone Srl, la società che gestisce l'impianto di risalita e che probabilmente erano in servizio nella giornata di domenica. In caserma sono arrivati anche due legali: uno di loro, l'avvocato Canio Di Milia, è l'ex sindaco di Stresa, attualmente consigliere comunale. A quanto si apprende, ci sarebbe solo un nome, al momento, nel registro degli indagati e sarebbe assistito dall'avvocato Annamaria Possetti.

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La 'forchetta'

Una foto scattata nei momenti successivi alla tragedia della funivia sul Mottarone sembra mostrare un 'forchettone', un elemento in metallo che serve a tenere aperte le ganasce dei freni, ma va tolto quando le persone sono a bordo della cabina perché altrimenti impedisce la frenata in caso di emergenza, come ad esempio nel caso di rottura del cavo trainante. Immagine che fa parte degli elementi su cui la procura di Verbania cerca di fare chiarezza. Ma a proposito della eventuale presenza nel sistema frenante della cosiddetta forchetta, il procuratore di Verbania sottolinea: "Questo resta ancora nel campo delle ipotesi e dovrà essere accertato dall'esame del reperto. Ci vorrà un tecnico che ci possa dire intanto che tipo di impianto era in atto ed eventualmente quali anomalie possono essere riscontrate".

Il "forchettone": cos'è e cosa serve

La cabina della funivia del Mottarone. Nel riquadro il "forchettone"

I punti oscuri della tragedia

"La cabina sussulta e torna indietro"

Il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, che ha visionato una piccola parte dei video delle telecamere di sorveglianza della funivia spiega: "La cabina era sostanzialmente arrivata al punto di sbarco, si vede che sussulta e torna indietro". Poi precisa: "La visuale è però limitata alla zona dell'arrivo".  Al momento, ha ribadito il magistrato, il cavo spezzato - non si sa per ora "a che lunghezza" - e che si trova a terra "a monte del pilone", assieme al sistema di frenata di sicurezza, sono i due punti su cui si concentrano le indagini, che non escludono nessuna ipotesi, neppure quella dell'errore umano. 

Poi la precisazione dell'interruzione del giorno precedente la tragedia: "Da quanto ci è stato riferito sabato pomeriggio la funivia si è fermata e c'è stato un intervento per rimetterla in funzione. Non sappiamo se questo sia collegato o meno con l'incidente e non sappiamo se al momento del blocco fossero presenti persone nella cabina".

Ricostruzione: è schizzata a 100 km/h

L'assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi, ha ricostruito così la dinamica: "Ci sono due sistemi frenanti che devono agire se purtroppo capita una cosa di questo genere. Se il sistema frenante non si aziona la cabina torna indietro, si calcola lo abbia fatto a oltre cento chilometri orari. In corrispondenza del pilone non dovrebbe esserci stato nessun urto, ma la pendenza che cambia a quella velocità ha fatto da trampolino e la cabina è saltata per aria a centro chilometri orari, facendo un volo di 54 metri, e poi è ancora rotolata per qualche decina di metri". E ha aggiunto: "A questo punto vi lascio immaginare quanto è successo e ciò che si sono trovati davanti i soccorritori. Purtroppo ancora una volta nella tragedia il sistema dei soccorsi e di reazione di tutte le istituzioni ha funzionato bene. È una consolazione davvero magra, ma che ci porta a ringraziare tutte le persone che sono intervenute e i volontari che, ve lo garantiscono, ricorderanno per sempre ciò che hanno visto".

Chi sono le 14 vittime

Morto operatore tv

Tragedia nella tragedia, un operatore tv freelance che lavorava per Mediaset è morto per un malore nella zona del Mottarone: si era avventurato sui sentieri che portano alla cima della montagna. I tentativi di rianimarlo si sono rivelati in utili.

"Eitan sta cominciando a svegliarsi"

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Il piccolo Eitan nella cabina: l'ultima foto prima della tragedia

"Il bimbo sta cominciando a svegliarsi. È una buona notizia. Si tratta comunque di un processo molto lento, per cui è ancora sedato e intubato, ma i farmaci della sedazione sono stati ridotti permettendo di avere una 'superficializzazione' della coscienza del bambino, che sarà molto lenta". Così Giorgio Ivani, direttore del reparto di Rianimazione dell'ospedale infantile del Regina Margherita di Torino, in merito alle condizioni di salute del piccolo Eitan, il bimbo di 5 anni, unico sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone. Il direttore spiega quali sono i primi segnali manifestato dal piccolo: "Sta cominciando a fare qualche respiro spontaneo, dà qualche colpo di tosse. Sono tutti segni del riaffiorare della coscienza. Che sarà progressiva, ma comincia a dare segni di comportamento spontaneo". Oggi è iniziato l'iter di risveglio del bambino con una graduale riduzione dei farmaci per la sedazione.

Le lacrime della sindaca mamma

Nel frattempo, la piattaforma di crowdfunding Eppela e le Comunità ebraiche italiane stanno istituendo un fondo per aiutare il piccolo Eitan. Eppela ospiterà l'iniziativa 'Aiutiamo il piccolo Eitan', che sarà gestita con la modalità 'Raccogli tutto', cioè quella modalità di raccolta che la piattaforma Eppela riserva ai soli progetti adelevato impatto umanitario, secondo la quale il progettista riceve la somma raccolta indipendentemente dal traguardo fissato. Nell'incidente del Mottarone hanno perso la vita Amit e Tal, i giovani genitori di Eitan, oltre al fratellino Tom di due anni e ai nonni, arrivati pochi giorni fa da Israele per una breve vacanza. 

Aiuto psicologico ai soccorritori

La regione Piemonte ha attivato un supporto psicologico anche per i soccorritori e quanti, hanno prestato il loro soccorso domenica scorsa quando è caduta la cabina della funivia.  "Si puo' immaginare il dramma di questi soccorritori - spiega  l'assessore ai trasporti Marco Gabusi - Molti di loro si ricorderanno per sempre quanto hanno visto". "Il sistema di tutte le istituzioni ha funzionato bene - ha ribadito l'assessore Gabusi - purtroppo ancora una volta ha funzionato bene nell'emergenza dopo una tragedia. Questa e' una consolazione molto magra che non vorremmo avere ma che ci porta a ringraziare tutte quelle persone che sono intervenute".

Il dolore del Papa

Il Papa esprime "grande dolore" per il "drammatico incidente" della funivia Stresa-Mottarone ed esprime ai familiari delle vittime "vicinanza e sentito cordoglio. Pensando con commozione a tante vite tragicamente spezzate mentre erano immerse nella meraviglia del creato, assicura la preghiera per quanti sono scomparsi, per chi li piange e per il piccolo Eitan, la cui delicata vicenda segue con trepidazione". In un telegramma al vescovo di Novara, Bergoglio "partecipa in modo particolare all'afflizione della comunità locale e della diocesi di Novara, e si stringe all'amato popolo italiano, sgomento per la grave tragedia".

La rabbia contro i politici

"Non si può morire portando la famiglia in un posto tranquillo, o cadere da un ponte, le condoglianze della politica mi fanno solamente più rabbia, perché la responsabilità di queste tragedie è la loro", si sfoga Corrado Guzzetti, ristoratore di Vedano Olona (Varese), ex cognato di Vittorio Zorloni, il 55enne morto nella tragedia del Mottarone insieme alla compagna Elisabetta Personini, 37 anni, e al loro bimbo Mattia di 5 anni, ad appena un mese dal loro matrimonio.

Il ricordo del sopravvissuto di Champoluc