Roma, 26 aprile 2026 - È arrivato il giorno dell’addio per Papa Francesco. Il feretro è stato portato a spalla da 14 sediari dalla Basilica a piazza San Pietro, mentre gli applausi dei fedeli accompagnavano il feretro con emozione. È iniziata alle 10 la funzione solenne: un rito semplice – qui il programma e i passaggi cruciali – così come desiderata Bergoglio, che proprio l’anno scorso ha modificato il ‘cerimoniale’ funebre, chiamato ‘Ordo Exsequiarum Romani Pontificis’. Ad officiare sarà il cardinale Re. Il Vaticano: “Esequie di un pastore e non di un sovrano”. Sono 980 i concelebranti vestiti rosso, il colore che simboleggia il sangue dei martiri e lo Spirito Santo. È anche il colore con il quale il Papa è stato vestito dopo la morte. Dopo la cerimonia funebre, il feretro è partito per le vie della Capitale a bordo di una papa-mobile riadattata: un corteo di 6 chilometri dal Vaticano a Santa Maria Maggiore. Ad attenderlo, gli ‘amici’ di Bergoglio: poveri, trans e migranti. La cerimonia di tumulazione si è conclusa alle 13.30.
La tomba di papa Francesco nella navata laterale di Santa Maria Maggiore sarà visitabile a partire da domani, quando inizierà l’afflusso dei fedeli. Oggi pomeriggio (alle 16), la visita dei cardinali che vi andranno in pellegrinaggio dopo il passaggio dalla Porta Santa.
La diretta da San Pietro

Si continua quindi a lavorare, precisa il prefetto di Roma, Giannin: ''Perché tra qualche giorno inizierà il conclave per l'elezione del nuovo pontefice. Sono eventi che richiedono grandissima attenzione, sentiti in tutto il mondo ma soprattutto qui a Roma, dove c'è stata sempre una grande partecipazione popolare".
''Oggi è stato gestito un evento importantissimo, un evento storico, la figura di Papa Francesco ha richiamato tantissime persone, i grandi del mondo che hanno voluto rendergli omaggio ed è stato molto impegnativo garantire una cornice di sicurezza importante''. Così il prefetto di Roma Lamberto Giannini in un'intervista all'Adnkronos dopo i funerali di Papa Francesco. "C'è stato un afflusso maggiore di quello previsto: piazza San Pietro era gremita, lo stesso via della Conciliazione e piazza Pia e le vie limitrofe, c'erano 250mila persone senza meno e sul percorso si è stimato potessero esserci altre 150mila persone", spiega.
"In occasione dei commoventi funerali di Papa Francesco, Roma ha offerto al mondo intero una prova straordinaria di capacità organizzativa, coesione e senso civico. Voglio esprimere la mia piu' sincera gratitudine a tutte le istituzioni, al Governo, al Prefetto Giannini, al Questore Massucci, al Capo della Protezione Civile nazionale Ciciliano, alle forze di polizia e alle forze armate, alla Regione e alla Città Metropolitana". Lo scrive in un post su Instagram il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Sono stati impressi i sigilli sulla bara di Papa Francesco, l'ultimissimo rito prima della deposizione della stessa nella tomba. Ad imprimere i sigilli è stato il cardinale Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica di Santa Maria Maggiore.
E' durato 30 minuti, dalle 13 alle 13:30 il rito della Tumulazione del feretro del Romano Pontefice nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Il rito si è svolto secondo le prescrizioni dell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, presieduto dal Cardinale Camerlengo, alla presenza di quanti sono indicati nella relativa Notificazione dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche e dei familiari del
Papa defunto. Lo rende noto la sala stampa vaticana.
"Al termine della cerimonia funebre a San Pietro e del corteo che ha accompagnato il feretro di Papa Francesco lungo le strade di Roma fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, desidero sottolineare il grande impegno profuso e la straordinaria prova di efficienza dimostrata sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile". Lo dichiara in una nota la presidente del Consiglio Giorgia Meloni esprimendo "il mio sentito ringraziamento a tutte le amministrazioni coinvolte, tra cui il ministero dell'Interno, la Prefettura e la Questura di Roma, le Forze di Polizia, i Vigili del Fuoco, le Forze Armate, il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, le strutture sanitarie e di protezione civile della Regione Lazio e delle altre Regioni, Roma Capitale, le aziende municipali responsabili della gestione dei servizi essenziali, l'ENAC, l'ENAV, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, i gestori delle infrastrutture di trasporto, mobilità e telecomunicazioni, nonché le donne e gli uomini del volontariato". "A tutti - sottolinea la premier - va il grazie del governo e mio personale per aver garantito con professionalità, dedizione e spirito di servizio il sereno svolgimento di una giornata storica per l'Italia e per il mondo intero".
"Nell'ultimo incontro con il Papa, un paio di mesi fa, nel summit mondiale sui diritti dei bambini "avevamo discusso di organizzare una partita quest'anno per i bambini con le leggende mondiali del calcio, in maniera tale da unire la passione che aveva il Papa per il calcio e anche per l'unità dei giovani, questa partita che avevamo pensato a settembre la faremo sicuramente in suo onore e memoria", ha detto il presidente della Fifa, Gianni Infantino.
Domani, domenica 27 aprile, i Cardinali visiteranno la tomba di Papa Francesco a Santa Maria Maggiore. L'arrivo è previsto alle 16:00. A stabilirlo il collegio cardinalizio, di concerto con la Basilica. I cardinali varcheranno la Porta Santa, si fermeranno per una preghiera personale alla tomba di Papa Francesco, entreranno nella cappella dove è esposta la Salus Populi Romani e si fermeranno per la preghiera dei secondi vespri della domenica della misericordia.
Questa mattina poveri, migranti, trans e detenuti che hanno ottenuto il permesso speciale dal magistrato di sorveglianza, hanno accolto il feretro di papa Francesco sul sagrato della Basilica di Santa Maria Maggiore. "Sono stata fortunata a essergli vicina, è stata un'emozione grandissima. Ha aperto una porta, sempre presente con noi e spero che questo continui. È stato un privilegio perché ci ha aiutato a livello economico, ci ha aperto le porte della Chiesa perché prima per noi era tutto chiuso, non eravamo accettati ma grazie a lui abbiamo un altro tipo di prospettiva e la gente ci vede in modo diverso", ha detto Tamara, di una associazione di trans e rom della Capitale, oggi nella basilica di Santa Maria Maggiore dove è stato portato il feretro di Papa Francesco al termine delle esequie.
"Papa Francesco è sceso dal piedistallo per stare tra le persone. Ora molto dipende da chi erediterà il suo posto, io spero che il prossimo faccia come lui perché se vogliamo la pace dobbiamo preoccuparci per chi sta peggio di noi". Così, a margine di piazza Santa Maria Maggiore, Ida De Brasi, calabrese che vive a Roma, tra la gente che ha assistito all'arrivo della bara di Francesco. La folla, all'arrivo della bara, ha gridato "Francesco, Francesco". E ancora. "Adios, Papa" ha gridato un ragazzo sventolando una bandiera argentina tra la gente. "Bravo, bravo" si è sentito tra la folla, mentre salivano i canti liturgici.

"Ci raccomandava sempre di pregare per lui. Adesso è il suo turno: dal cielo ci dia una mano e preghi per noi". A dirlo è uno dei parenti piemontesi del papa, Remo Demergasso, che ha seguito i funerali di Bergoglio nella casa della signora Carla, in frazione Teo di Cabella Ligure (Alessandria). La sua trisnonna e quella del Pontefice erano sorelle. Vive a Genova, ma oggi - invitato dalla comunità e dal sindaco Roberta Daglio - ha voluto essere presente nel piccolo borgo in Alta Borbera, dove nacque Maria Gogna, nonna materna di Jorge Mario Bergoglio, poi emigrata giovanissima in Argentina.
"Nonostante il rito sia stato semplificato rispetto ai precedenti, proprio su decisione del Pontefice, a mio avviso - prosegue Remo - mi è sembrato troppo ridondante. Tutt'altra cosa rispetto all'umiltà che ha caratterizzato e rappresentato sempre Francesco. Conoscendolo, seppur parente alla lontana, sono convinto, se avesse potuto scegliere, lo avrebbe voluto ancora più semplice".
Per Remo essere nella piccola frazione della nonna del Santo Padre è un modo, "per essere forse ancora più vicini a Lui, ancora di più di quanto avrebbe potuto esserlo andando a Roma. Infatti, tutti hanno potuto conoscere il suo stretto legame con le origini e la terra". Al termine della diretta dei funerali, i presenti hanno raggiunto la chiesetta, davanti alla casa dove nacque Maria Gogna. Proprio Remo ha suonato la campana, "per ricordare e onorare, ancora una volta, il nostro Francesco". Nella stessa chiesetta, ieri sera, è stato recitato il rosario. Vi ha preso parte anche Eraldo Demergasso, il cui bisnonno era fratello della bisnonna del Papa. Abita a Serravalle Scrivia, ma ha ancora la casa qui. A guidar
In questi giorni si tiene a Roma il Giubileo degli adolescenti. E nella folla del centro di Roma, dopo il passaggio del feretro del papa, ci sono tante ragazze e tanti ragazzi che hanno voglia di ricordare del loro rapporto con Francesco. "Ho visto diverse volte Papa Francesco - dice Alice, quindicenne di Marghera -. Riusciva a farsi sentire vicino anche da lontano, riusciva a stare vicino a tutti, con parole semplici che arrivavano sempre. Di lui ricordo soprattutto l'invito a lasciare da parte paura e pigrizia". Mattia di Sozzara (Mantova) ricorda il papa che "ha detto no alla guerra e sì alla pace. Ha detto che i conflitti si risolvono con la parola". Per Luca, anche lui di Sozzara, il ricordo più forte è che "voleva una chiesa povera". Teresa, quindicenne di Marghera, apprezzava del pontefice defunto "il legame che aveva con i giovani. Si metteva sempre in gioco, riusciva ad essere vicino. Era una star, ma non di quelle che non puoi raggiungere". E poi, aggiunge Teresa, "ha sempre cercato di difendere la pace". Dal papa che verrà, Gabriele si augura "che sia come Francesco, o anche meglio, anche se sarà difficile".

La Basilica di Santa Maria Maggiore? "Da domani, e le autorità sono già al lavoro per questo, dovrà essere preservata al pari di piazza San Pietro per quell'afflusso straordinario di persone che ci sarà da qui in futuro per visitare la salma del Santo Padre". L'ha detto, intervenendo al Tg5, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

"Tra i presenti in piazza San Pietro e lungo il percorso" fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore "stimiamo non meno di 400mila persone". Lo ha detto al Tg5 il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Abbiamo voluto dare una caratterizzazione secondo anche lo spirito di Papa Francesco, di lasciare aperte le metropolitane. Non c'erano barriere. Avevamo fiato sospeso, alla fine c'è stato un applauso liberatorio", ha aggiunto Piantedosi. "La straordinarietà è legata non solo a oggi: da domani Santa Maria Maggiore dovrà essere preservata al pari di Piazza San Pietro per l'afflusso straordinario di persone per visitare la salma del Santo Padre". ha concluso Piantedosi.
''Desidero congratularmi con il prefetto Fabio Ciciliano, capo dipartimento della Protezione civile, con il prefetto ed il questore di Roma, con tutte le Forze dell'ordine, i volontari e quanti hanno reso possibile lo svolgimento di un evento, così straordinario e complesso, in maniera serena ed ordinata. Abbiamo offerto al mondo, nella solennità delle esequie funebri del Pontefice, una immagine di Roma e dell'Italia assai positiva in termini di efficienza e organizzazione''. Lo dichiara il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci.
"Il bilancio è di grande soddisfazione e allo stesso tempo concentrazione perché dobbiamo affrontare i giorni che verranno". Lo ha detto il questore di Roma, Roberto Massucci, nella sala operativa della Questura. "La funzione di coordinamento e controllo di questa sala operativa ha garantito che tutto si svolgesse in maniera molto serena ed efficace - ha aggiunto -. Mi è capitato spesso di gestire grandi eventi e c'è sempre qualcosina che potrebbe andare meglio, questa volta è andato tutto estremamente bene"
In piazza Santa Maria Maggiore, guidata da una voce amplificata, è iniziata la recita di un rosario "per l'anima di Papa Francesco".
Lungo il percorso dal Vaticano alla Basilica di Santa Maria Maggiore, le competenti autorità stimano fossero presenti, per l'ultimo saluto a Papa Francesco, circa 150.000 persone. Lo fa sapere la Sala stampa del Vaticano.
A rendere controllato il percorso del feretro di Papa Francesco che da San Pietro è arrivato a Santa Maria Maggiore le telecamere della Polizia Scientifica. A tenere d'occhio il corteo funebre anche gli uomini del Reparto Volo.
La tomba di papa Francesco, nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, dove il Pontefice sarà seppellito, è stata realizzata in marmo di provenienza ligure con la sola iscrizione 'Franciscus' e la riproduzione della sua croce pettorale. La tomba è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della basilica di Santa Maria Maggiore'', si riferisce nella comunicazione della Santa sede. La tomba è situata nei pressi dell'Altare di San Francesco. Da domani sarà visitabile dai fedeli. Nel pomeriggio, alle 16, ci sarà la visita dei cardinali che vi andranno in pellegrinaggio dopo il passaggio dalla Porta Santa.
Dopo l'ingresso in processione a Santa Maria Maggiore, il feretro di papa Francesco è stato portato e fatto sostare per alcuni momenti davanti alla cappella dell'icona mariana della Salus Populi Romani, tanto amata dal Pontefice e davanti alla quale ha pregato in molteplici occasioni. Alcuni bambini hanno portato all'altare due cesti di rosa bianche.
Applausi e lancio di rose, bianche gialle e rosa, al passaggio lungo via Merulana del feretro di Papa Francesco che sta arrivando a Santa Maria Maggiore, dove sarà sepolto. Il feretro del Papa a Santa Maria Maggiore viene accolto per l'ultimo addio da un gruppo di poveri, detenuti e trans. Sul sagrato anche i cardinali.
La papamobile bianca con a bordo la bara con Papa Francesco è arrivata nella piazza di Santa Maria Maggiore, la basilica mariana nella quale, su sua richiesta, verrà sepolto.

È in corso un velocissimo allestimento della basilica di Santa Maria Maggiore: i poveri, i migranti, i trans amici di Papa Francesco si stanno disponendo sul sagrato con in mano le rose bianche a lui tanto gradite. Arrivano anche auto di diverse delegazioni tra cui quella francese, la tumulazione vera e propria si svolgerà in forma privata.
Un corteo funebre papale, che si snoda solenne per Roma a passo d'uomo, come quello di questa mattina per Papa Francesco, ha pochissimi precedenti nella storia: in età contemporanea solo due, di cui uno assai particolare. Il primo corteo a trasportare per l'Urbe il catafalco del Papa morto infatti è stato drammatico: era la traslazione di Pio IX dal Vaticano alla Basilica di San Lorenzo, indicato dal pontefice come luogo di sepoltura. Era il 1881, ben tre anni dopo la morte dell'ultimo Papa-Re, che si era asserragliato in Vaticano dalla Presa di Roma del 1870.
In un clima infuocato, con numerosi gruppi di anticlericali pronti a dare battaglia, si decise per il trasporto della salma nottetempo, tra il 12 e il 13 luglio. Il che non eviterà incidenti: già a Castel Sant'Angelo un folto gruppo di manifestanti scatenò un tumulto arrivando a scontrarsi con i soldati posti a controllo del percorso. Sassi contro il feretro, urla, minacce contro i religiosi, e c'era anche chi ha provato a raggiungere il carro funebre per buttare la salma nel Tevere: i testimoni raccontano, nella notte romana illuminata dalle fiaccole e dai fuochi degli antipapisti, di un'atmosfera da puro Medioevo.
Ben diverso, invece, fu il corteo funebre per Pio XII, nel 1958: il 'Pastor angelicus', amatissimo dal popolo romano soprattutto per il ruolo di "protettore" della città esercitato durante i drammatici mesi dell'occupazione nazista, era morto a Castel Gandolfo, dopo una lunga e pietosa agonia. Il medico personale, Galeazzi Lisi, aveva addirittura venduto a un settimanale francese le foto del Papa morente, e si era anche cimentato in un metodo di imbalsamazione a suo dire innovativo ed efficace, rivelatosi invece disastroso.
Ha preso il via tra pochi minuti, dalla Porta del Perugino, il corteo funebre che da San Pietro porterà la salma di Papa Francesco a Santa Maria Maggiore, dove sarà sepolto. L'ultimo viaggio del Pontefice, lungo circa sei chilometri, è accompagnato da alcuni cardinali e qualche parente e procede a passo d'uomo. Per completare il tragitto, procedendo tra i 5 e i 10 chilometri orari, servirà circa un'ora.
Sarà una ex papamobile, utilizzata per un viaggio in Oriente, a trasportare il feretro lungo il percorso che prevede il passaggio nella Galleria Pasa per proseguire lungo Corso Vittorio Emanuele, piazza Venezia e i Fori imperiali. Quindi svolterà per via Labicana e, infine, via Merulana fino ad arrivare nella piazza di Santa Maria Maggiore. Il feretro qui sarà accolto da un gruppo di poveri, migranti, transgender e detenuti.
La tumulazione sarà presieduta dal cardinale Camerlengo Kevin Farrell, che si occuperà degli affari correnti fino all'elezione del nuovo Papa. Il rito sarà in forma privata. Le strade del corteo interessate sono tutte chiuse al traffico e presidiate dalle forze dell'ordine. In migliaia sono assiepati sulle transenne per dare il loro saluto al feretro. Il percorso ricalca in parte l'antica Via Papalis, il tragitto che i papi percorrevano in corteo dopo l'elezione e la consacrazione in San Pietro per raggiungere la basilica Lateranense, sede della cattedra episcopale. Nell'area di Santa Maria Maggiore sono stati posizionati quattro maxi schermi per seguire le esequie e la traslazione della salma del Pontefice.

Le autorità competenti informano che, mentre terminano i funerali di Papa Francesco, sono presenti oltre 250.000 persone. Lo fa sapere la Sala stampa del Vaticano.

Un lungo e fortissimo applauso dei fedeli a San Pietro ha accompagnato con commozione l'uscita del feretro di Papa Francesco dal sagrato, in quest'ultimo saluto della gente che tanto lo amava. "Grazie Francesco" si legge su diversi cartelloni, qualcuno lo grida ad alta voce. In tanti alzano le bandiere, c'è chi saluta con la mano. La bara del Papa è stata sollevata da quattordici sediari che l'hanno inclinata leggermente per l'ultimi tributo della piazza. Un lungo applauso accompagna questo momento. La salma verrà portata nella basilica per poi essere sistemata sul carro funebre.
Un lungo e fortissimo applauso dei fedeli a San Pietro ha accompagnato con commozione l'uscita del feretro di Papa Francesco dal sagrato, in quest'ultimo saluto della gente che tanto lo amava. "Grazie Francesco" si legge su diversi cartelloni, qualcuno lo grida ad alta voce. In tanti alzano le bandiere, c'è chi saluta con la mano. La bara del Papa è stata sollevata da quattordici sediari che l'hanno inclinata leggermente per l'ultimi tributo della piazza. Un lungo applauso accompagna questo momento. La salma verrà portata nella basilica per poi essere sistemata sul carro funebre.

Il suono delle campane a morto di San Pietro salutano, per l'ultima volta, Papa Francesco prima della tumulazione fuori dalle mura vaticane. Un silenzio di piombo è caduto sulla piazza gremita. I potenti della terra hanno applaudito il feretro del Papa quando, alla fine della cerimonia religiosa, è stato portato a spalla dentro la Basilica di San Pietro.
Dopo la benedizione con l'acqua santa e l'incenso, la bara è stata riportata in basilica dai 14 sediari pontifici - un antico collegio di laici al servizio del Santo Padre - per un momento di raccoglimento in forma riservata. Poi il feretro lascerà San Pietro per raggiungere Santa Maria Maggiore, dove Bergoglio ha scelto di essere tumulato - con un lento corteo funebre lungo 6 chilometri.

Da Brescia a Rebibbia, fino al carcere di Regina Coeli, dove Francesco è stato fino a tre giorni prima di morire, alcuni detenuti stanno seguendo i funerali del Papa sui televisori negli spazi comuni allestiti dagli stessi istituti per consentire a tutti di poter partecipare alla cerimonia. A quanto si apprende, alcuni detenuti avrebbero anche chiesto, e ottenuto, il permesso di essere in piazza San Pietro per essere ai funerali.
Una folata di vento ha aperto il vangelo appoggiato sulla bara, facendo girale le pagine, come fu per il funerale di Giovanni Paolo II. Un segno di Dio davanti alla caducità dell'essere umano. Un vento dolce arrivato alla fine delle esequie, come a voler accompagnare Francesco verso il viaggio verso il mondo dell'immortalità.
Il cardinale decano Re sta incensando la bara per benedire l'ultimo viaggio terreno del Papa sul sagrato di piazza San Pietro. La bara di Papa Francesco è stata aspersa con l'acqua benedetta e incensata dal cardinale che presiede la messa esequiale, Giovanni Battista Re. È uno degli ultimi momenti della celebrazione.
C'è anche la piccola comunità cattolica di Gaza - collegata con piazza san Pietro - per seguire i funerali di Papa Francesco. Nella chiesa è stato allestito uno schermo con la diretta delle esequie. Lo riferisce al Sir il parroco, padre Gabriel Romanelli. Il Pontefice è sempre rimasto in contatto con la parrocchia della Sacra Famiglia, l'unica cattolica nella Striscia, dove attualmente si trovano circa 500 rifugiati che hanno perso casa, lavoro e affetti a causa della guerra.
Dopo il rito dell'Eucaristia in via della Conciliazione è cominciato il lento deflusso, sono soprattutto i grandi gruppi di fedeli a piedi sono i primi a muoversi. "Temiamo - spiegano - di rimanere imbottigliati, e i nostri pullman ci stanno aspettando per ritornare a casa". Nel frattempo, i volontari stanno togliendo le transenne che avevano creato dei varchi per regolare le zone d'accesso. Ora stanno liberando la via, invece, per consentire un deflusso più veloce. Gli spazzini dell'Ama anche durante le esequie hanno raccolto carte e bottiglie lasciate sul selciato di Via della Conciliazione. Per tutta la cerimonia, le persone, soprattutto ragazzi, pur essendo lontani dalla piazza hanno seguito le varie fasi recitando il Padre nostro con le mani in alto o inginocchio per pregare.
Folla di fedeli tra il Colosseo e via dei Fori imperiali in attesa del corteo funebre di Papa Francesco. La processione attraverserà il centro di Roma per portare la salma del pontefice da San Pietro alla Basilica di Santa Maria maggiore per la sepoltura, come richiesto da Bergoglio nel suo testamento. È già partita la messa in sicurezza per ''l'arrivo del feretro, previsto per le 13:30. Noi siamo qui per garantire che tutti siano al sicuro, distribuiremo acqua durante le ore più calde'', spiega Luciano Romeo, presidente della Protezione civile 'Arfi Azimut'.

È a Piazza San Pietro, per partecipare ai funerali di Papa Francesco, anche suor Ana Rosa Sivori, salesiana, 82 anni, cugina di secondo grado di Papa Francesco, che vive in Thailandia da quasi sessant'anni. Nel viaggio apostolico in Thailandia del novembre 2019 era stata lei a fare da interprete al Pontefice.
C'è anche Mediterranea in piazza San Pietro per i funerali di papa Francesco. La delegazione dell'Ong, guidata da Luca Casarini, si trova accanto a suor Genevieve, la religiosa che da sempre si dedica all'assistenza di trans e prostitute e che nei giorni scorsi è stata immortalata in lacrime durante l'ultimo saluto al feretro di Bergoglio. In piazza San Pietro c'è anche una delegazione dell'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati e migranti. C'è anche la signora Carmela, quella che portò un mazzo di fiori gialli al Gemelli e che il Papa salutò dal balconcino.
Alla fine dell'omelia, i tantissimi fedeli presenti pregano, sorridono e si abbracciano, tenendo sempre gli occhi puntati sui due maxischermo che proiettano la messa. Poi il boato: uno scroscio di applausi per salutare il Papa.
Dopo l'omelia, le preghiere dei fedeli, ai funerali del Papa, sono state recitate in francese, arabo, portoghese, polacco, tedesco e mandarino.

Sono rosse le vesti liturgiche e le stole indossate dai concelebranti ai funerali del Papa. È il colore che simboleggia il sangue dei martiri e lo Spirito Santo. È anche il colore con il quale il Papa è stato vestito dopo la morte.

Applausi dalla folla, a Santa Maria Maggiore e a San Pietro, nel momento in cui il decano del collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re ha ricordato l'impegno del Papa Francesco per la pace, nell'omelia delle esequie. Le centinaia di migliaia di fedeli hanno sottolineato i passaggi più significativi del discorso, quando il cardinale ha ricordato i valori principali del pontificato di Bergoglio, dagli appelli contro la guerra al pensiero verso i migranti e i bisognosi.
"Papa Francesco soleva concludere i suoi discorsi ed i suoi incontri dicendo: 'Non dimenticatevi di pregare per me'. Caro Papa Francesco, ora chiediamo a Te di pregare per noi e che dal cielo Tu benedica la Chiesa, benedica Roma, benedica il mondo intero, come domenica scorsa hai fatto dal balcone di questa Basilica in un ultimo abbraccio con tutto il popolo di Dio, ma idealmente anche con l'umanità che cerca la verità con cuore sincero e tiene alta la fiaccola della speranza". Si conclude con queste parole l'omelia del Cardinale Giovanni Battista Re pronunciata nel corso dei funerali di Papa Francesco. Diversi gli applausi che hanno accompagnato la parte finale dell'omelia.
"Il plebiscito di manifestazioni di affetto e di partecipazione, che abbiamo visto in questi giorni dopo il suo passaggio da questa terra all'eternità, ci dice quanto l'intenso Pontificato di Papa Francesco abbia toccato le menti ed i cuori". Sono le parole del cardinale Giovanni Battista Re pronunciate durante l'omelia, nel corso dei funerali di Papa Francesco. "La sua ultima immagine, che rimarrà nei nostri occhi e nel nostro cuore è quella di domenica scorsa, Solennità di Pasqua, quando Papa Francesco, nonostante i gravi problemi di salute", ha aggiunto, "ha voluto impartire la benedizione dal balcone della Basilica di San Pietro e poi ha voluto scendere in questa piazza per salutare dalla papamobile scoperta tutta la grande folla convenuta per la Messa di Pasqua".
"Di fronte all'infuriare delle tante guerre di questi anni, con orrori disumani e con innumerevoli morti e distruzioni, Papa Francesco ha incessantemente elevata la sua voce implorando la pace e invitando alla ragionevolezza, all'onesta trattativa per trovare le soluzioni possibili, perchè la guerra - diceva - è solo morte di persone, distruzioni di case, ospedali e scuole". Cosi' il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio nell'omelia della messa esequiale di Papa Francesco, tra gli applausi dei presenti. "La guerra lascia sempre il mondo peggiore di come era precedentemente: essa e' per tutti sempre una dolorosa e tragica sconfitta", ha aggiunto Re.
Un migliaio di persone sta seguendo la cerimonia funebre di papa Francesco nella basilica sotterranea di Lourdes. Lo riportano i media locali, pubblicando le foto dei fedeli seduti di fronte ai maxischermo installati all'interno della basilica situata all'interno del santuario.
"Papa Francesco era ricco di calore umano e profondamente sensibile ai drammi odierni". Lo ha detto il cardinale Giovanni Battista Re nella sua omelia per i funerali di Papa Bergoglio.

"Il suo carisma dell'accoglienza e dell'ascolto, unito ad un modo di comportarsi proprio della sensibilità del giorno d'oggi, ha toccato i cuori, cercando di risvegliare le energie morali e spirituali. Il primato dell'evangelizzazione è stato la guida del suo Pontificato, diffondendo, con una chiara impronta missionaria, la gioia del Vangelo, che è stata il titolo della sua prima Esortazione Apostolica Evangelii gaudium. Una gioia che colma di fiducia e speranza il cuore di tutti coloro che si affidano a Dio". Lo afferma il cardinale Giovanni Battista Re pronunciando l'omelia nel corso dei funerali di Papa Francesco, che si stanno svolgendo sul sagrato di San Pietro. "Filo conduttore della sua missione è stata anche la convinzione che la Chiesa è una casa per tutti, una casa dalle porte sempre aperte. Ha più volte fatto ricorso all'immagine della Chiesa come 'ospedale da campo' dopo una battaglia in cui vi sono stati molti feriti; una Chiesa desiderosa di prendersi cura con determinazione dei problemi delle persone e dei grandi affanni che lacerano il mondo contemporaneo; una Chiesa capace di chinarsi su ogni uomo, al di là di ogni credo o condizione, curandone le ferite", aggiunge il Cardinale.
"Nonostante la sua finale fragilità e sofferenza, Papa Francesco ha scelto di percorrere questa via di donazione fino all'ultimo giorno della sua vita terrena". Cosi' il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio nell'omelia della messa esequiale di Papa Francesco. "Egli ha seguito le orme del suo Signore, il buon Pastore, che ha amato le sue pecore fino a dare per loro la sua stessa vita", ha sottolineato.
"La scelta di chiamarsi Francesco apparve subito come un programma". Lo ha detto il cardinale Giovanni Battista Re durante l'omelia per il Papa, mettendo l'accento sulla semplicità della missione di Bergoglio, ispiarata alla povertà e alla vicinanza alla fede improntata al servizio di San Francesco. "Raccolti in preghiera con cuore triste", ha aggiunto il decano del Collegio cardinalizio.
"In questa maestosa piazza di San Pietro, nella quale Papa Francesco tante volte ha celebrato l'Eucarestia e presieduto grandi incontri nel corso di questi 12 anni, siamo raccolti in preghiera attorno alle sue spoglie mortali col cuore triste, ma sorretti dalle certezze della fede, che ci assicura che l'esistenza umana non termina nella tomba, ma nella casa del Padre in una vita di felicità che non conoscerà tramonto".
La messa esequiale, dopo i riti iniziali, è ora alla liturgia della Parola. La prima lettura in inglese, il salmo cantato in latino, la seconda lettura in spagnolo. Il passo del Vangelo è tratto da quello di Giovanni.

"In questo momento le competenti autorità informano che stanno partecipando ai funerali di Papa Francesco circa 200mila persone". Lo annuncia la sala stampa della Santa Sede.

Turisti arrivati da tutta Italia e da varie parti del mondo ma anche religiosi nelle piazze di Assisi seguono il funerale di Papa Francesco sui tre maxischermi collocati ad Assisi e Santa Maria degli Angeli. Molti "non sapevano di questa possibilità", raccontano all'ANSA. Un gruppo di giovani arrivati dal Padovano per visitare l'Umbria lo ha definito "un bel gesto". Non solo turisti ma anche religiosi, suore e frati, nelle piazze dove vengono proposte le immagini da piazza San Pietro. "Una persona meravigliosa che resterà nei nostri cuori", ha detto ricordando il Santo Padre una suora in visita ad Assisi. Vicino al suo gruppo, due giovani neo sposi. "Avevamo previsto questa visita da tempo, è un caso poter seguire da qua questo momento che è storico" dicono. Altri turisti dalle Marche: "Seguiremo la diretta e visiteremo domani i luoghi che erano tanto cari al Papa".
Papa Francesco "era unico perché cercava la pace tra i popoli. Difficilmente ce ne sarà un altro come lui". Questo il pensiero dei tantissimo giovani che oggi partecipano ai funerali di Papa Francesco. Sono molti i tanti ragazzi assiepati a via della Conciliazione. "È il personaggio storico che in assoluto si è speso di più per creare concordia tra i popoli", dice più di uno. In molti lo definiscono "un papà, un nonno che si è sempre dedicato agli ultimi" e sottolineano che "avrebbe voluto noi ragazzi vicino a lui in piazza San Pietro, e non tutti questi potenti mentre noi siamo qui lontani".
Sull'altare a Piazza San Pietro c'è una copia dell'icona della Salus Populi Romani, la stessa di Santa Maria Maggiore. La copia che oggi è stata scelta per accompagnare i funerali di Papa Francesco è la stessa che venne collocata a Piazza San Pietro per la storica Statio Orbis del 27 marzo del 2020, quando Papa Francesco, solo e sotto la pioggia, pregò in una Piazza San Pietro vuota per invocare la fine del Covid.

Sono appena iniziati nella basilica di San Pietro i funerali di Papa Francesco. La bara, semplice come chiesto da Bergoglio, è stata portata dall'interno della Basilica di San Pietro davanti all'altare sul sagrato, passaggio accompagnato da un lungo applauso dei fedeli. A presiederla, in lingua latina, il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re, i concelebranti sono 980, fra cardinali, vescovi e sacerdoti. A destra del sagrato ci sono le autorità civili, davanti alla Basilica i cardinali. Tra le prime file ci sarà anche l'elemosiniere di Papa Francesco, Krajewski. Presenti più di 180 delegazioni internazionali, in prima fila ci sono il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il questore di Roma Roberto Massucci ha chiesto via radio a tutti gli operatori di osservare un minuto di silenzio per l'ingresso del feretro di Papa Francesco a San Pietro. Il momento di raccoglimento è stato osservato anche nella Sala operativa della Questura.
"Viva il Papa", ha scandito timidamente una donna. "Francesco", ha poi gridato un altro gruppo, mentre qualcuno, tra laici e religiosi, faceva il segno della croce, asciugando le lacrime. Nel silenzio caduto sulla piazza dopo gli applausi - rotto solo dai canti sacri - si possono infatti sentire alcune persone piangere. Iniziati i funerali di Papa Francesco in piazza San Pietro, il feretro ha raggiunto il piazzale antistante la Basilica.

Sulla bara del Papa è stato posto il Vangelo aperto dal Maestro delle cerimonie, monsignor Diego Ravelli, e da uno dei segretari del Pontefice, don Daniel Pellizzon.
I funerali hanno inizio, il feretro di Francesco è portato a braccio lungo la navata centrale della Basilica fino al sagrato di San Pietro. L'applauso dei fedeli in piazza: è il momento del raccoglimento. Un lungo applauso ha accolto la bara di Papa Francesco, portata in spalla da 14 sediari fuori dalla Basilica di San Pietro, sul sagrato.Un lungo applauso ha accolto la bara di Papa Francesco, portata in spalla da 14 sediari fuori dalla Basilica di San Pietro, sul sagrato.

Accanto alla bara del Papa, ancora nella basilica di San Pietro, ci sono le persone che hanno fatto parte della sua 'famiglia' in Vaticano. Ci sono il segretario don Juan Cruz Villalon, don Manuel Pellizzon e don Fabio Salerno. Accanto a loro i laici che sono stati sempre accanto al Pontefice: l'infermiere Massimiliano Strappetti, e gli aiutanti di camera. Accanto alla bara del Papa, ancora nella basilica di San Pietro, ci sono le persone che hanno fatto parte della sua 'famiglia' in Vaticano. Ci sono il segretario don Juan Cruz Villalon, don Manuel Pellizzon e don Fabio Salerno. Accanto a loro i laici che sono stati sempre accanto al Pontefice: l'infermiere Massimiliano Strappetti, e gli aiutanti di camera Piergiorgio Zanetti Daniele Cherubini. Hanno baciato la bara prima di lasciare la basilica. Daniele Cherubini.
Chiuso l'accesso a piazza San Pietro dove è stata raggiunta la capienza massima di 50mila persone. Continua l'afflusso dei fedeli in Via della Conciliazione e nelle vie di limitrofe. E' la stima che emerge dal Centro per la Gestione della Sicurezza dei Grandi eventi della Questura di Roma.

Tra la folla di fedeli da tutto il mondo, oggi in piazza San Pietro per dare l'ultimo saluto a Papa Francesco, tanti portano con sé bandiere dei loro Paesi. Due fratelli argentini mostrano la loro in via della Conciliazione. ''Abbiamo perso il nostro Papa - dice Bruno Gazzola, argentino di Buenos Aires che vive da due anni a Torino - Era il Papa della gente, ha riavvicinato i giovani alla Chiesa. E soprattutto è stato il Papa che ha avuto a cuore chi aveva di meno, lo ha dimostrato ogni giorno, il suo modo di vivere, quello che diceva, le scarpe che ha portato fino alla fine. L'Argentina tutta perde un grande rappresentante nel mondo. E noi oggi volevamo essere qui per rendergli questo omaggio''.' A fargli eco un altro gruppo di argentini che attendono l'inizio delle esequie. ''È stato un Papa e un uomo che ha lasciato il segno, oggi ne hanno tutti la dimostrazione. C'è una folla incredibile a salutarlo'', dicono. Per il futuro? ''Il mondo ha bisogno di un altro Francesco, che prosegua il cammino per la pace e per gli ultimi''.
Comincia a riempirsi di fedeli anche piazza di Santa Maria Maggiore, davanti alla Basilica, dove Papa Francesco ha deciso di essere sepolto per onorare il suo profondo legame con la 'Salus Populi Romani', l'icona mariana custodita all'interno della chiesa che il Pontefice ha visitato più di 120 volte. Presenti in forze il personale di Forze dell'ordine Croce Rossa e Protezione Civile, attivati i Max Schermi sul retro della Basilica, a piazza dell'Esquilino, collegati con San Pietro, dove a breve inizierà il rito funebre.
Lo striscione ''Grazie Francesco'' campeggia su un palazzo alla destra della Basilica, lì da giorni. Bergoglio sarà tumulato precisamente nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, accanto l'altare di San Francesco. Il corteo funebre arriverà a Santa Maria Maggiore dopo aver attraversato il centro di Roma partendo dalla Basilica di San Pietro una volta conclusi i funerali del Pontefice, che inizieranno alle 10. Polizia, carabinieri e il personale della Croce rossa italiana hanno lavorato tutta la notte per mettere in sicurezza la zona, transennando la piazza e le strade per cui passerà la processione. Sono attesi oltre 200mila fedeli da tutto il mondo, che già stanno affollando Roma dalle prime ore del mattino.
Sono già 140mila le persone arrivate nell'area di San Pietro per assistere alle esequie di papa Francesco. Sono 140 le delegazioni che hanno già fatto accesso in Vaticano. È la stima che emerge dal Centro per la gestione della sicurezza dell'evento della Questura di Roma.A circa un'ora dall'inizio della cerimonia, Piazza San Pietro è vicina al riempimento della capienza di 40 mila persone. Si stimano 100 mila persone già presenti in via Conciliazione e lungo le vie di afflusso.

Sono migliaia i giovani pellegrini, arrivati da tutto il mondo, per assistere ai funerali di Papa Francesco. Su via della Conciliazione gruppi di ragazzi cantano e battono le mani. Intonano canti come l'Alleluia, con il sorriso sulle labbra. Sono gli adolescenti delle parrocchie romane e quelli giunti a Roma anche per il loro Giubileo, in programma oggi e domani nella Capitale. Centinaia anche quelli a Santa Maria Maggiore.
In via della Conciliazione, la strada che collega piazza S. Pietro a Lungotevere, i giovani del Giubileo degli adolescenti sono i protagonisti. Vengono da ogni parte del mondo, e da tantissime città dell'Italia. Si riconoscono dai cappellini colorati, dai pass con la foto gigante di papa Francesco. Si sono seduti sui gradini laterali di via della Conciliazioni, alcuni, come dei francesi, hanno portato una busta della spesa colma di generi alimentari, pane, prosciutto e biscotti. Altri vengono da Monaco, come indicano le loro bandiere. Un gruppo anche dal Brasile e dagli Stati Uniti. Guardando piazza S. Pietro, la parte destra di Via della Conciliazione dove sono stati collocati i quattro maxischermo per consentire di seguire la celebrazione della messa, è ormai stracolma e i fedeli sono assiepati gli uni contro gli altri.
Walter, fedele argentino residente a Liverpool con indosso una maglia di Messi, è arrivato a Roma per i funerali di Papa Francesco e dalle 4 di questa mattina ha deciso di mettersi in coda per accedere alla piazza. Anche nel 2013 si trovava nella Capitale per l'elezione del pontefice. "Era il Papa della gente, aveva i piedi per terra, di più rispetto agli altri papi. Era molto speciale per me - commenta - ora ci vorrebbe un Francesco II per continuare lo stesso cammino". Intanto manca ancora un'ora e mezza all'inizio dei funerali di Papa Francesco e i fedeli - molto dei quali giovani adolescenti a Roma per il giubileo a loro dedicato - si intrattengono nella piazza tra colazioni improvvisate e giochi a carte.
Sono 2.700 i giornalisti accreditati a seguire i funerali di Papa Francesco a San Pietro. I cronisti e gli operatori sono divisi tra le postazioni stampa sul braccio di Carlo Magno, dove si può vedere dall'alto il sagrato della Basilica, e nelle due sale stampa, in via della Conciliazione e in via dell'Ospedale.
"Molti davano di Francesco un'immagine appannata, stanca. Ma quello che stiamo vedendo ci racconta della popolarità di Francesco e di un popolo che ha sentito la sua figura. E questo pone il tema della sua eredità, della ricerca di un successore che sappia parlare al popolo". Lo ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, intervistato da La Stampa. Sull'eredità di papa Francesco, Riccardi sottolinea: "Non so se sarà un tema dentro il Conclave. È un Conclave nuovo, di cardinali che non si conoscono, che rappresenta una Chiesa grande, diversa e anche contraddittoria, soprattutto di conflittualità tra Paesi. È la Chiesa della complexio oppositorum, una Chiesa globale in cui vive la complessità delle opposizioni, delle diversità, che non significa la Chiesa dei conflitti. Ma certo c'è un tema che riguarda l'affermazione della Chiesa nazionale in un'epoca in cui il tema dei nazionalismi esiste".
Nella scelta del nuovo Pontefice "bisognerà cercare un nucleo di coagulo tra le interpretazioni dell'eredità di Francesco e le spinte delle diverse aree culturali e geografiche". In generale "tutto è possibile, anche due gesuiti che si succedono. Al momento non ci sono candidati egemoni. In genere non si tende a insistere sulla stessa area geografica. Dopo un polacco abbiamo avuto un tedesco quindi un argentino. Il vero problema è trovare l'uomo che rappresenti la sintesi o almeno un punto di sintesi. A mio modesto avviso, un uomo solo avrà bisogno di essere aiutato e forse bisognerà pensare anche che questo aiuto si rafforzi".
La tumulazione nel loculo della navata laterale della basilica liberiana, tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, è preceduta dal canto di 4 salmi e accompagnata da 5 intercessioni, poi viene intonato il Padre Nostro. Dopo la preghiera finale, sulla bara contenente le spoglie di Papa Francesco vengono impressi i sigilli del cardinale camerlengo di Santa Romana Chiesa, Kevin Joseph Farrell, della prefettura della Casa Pontificia, dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Romano Pontefice e del Capitolo Liberiano. Conclusi questi gesti, il feretro viene deposto nella tomba e asperso con l'acqua benedetta mentre viene intonato il Regina caeli. Poi l'ultima formalità': il notaio del Capitolo Liberiano redige l'atto autentico che fa fede dell'avvenuta tumulazione e lo legge ai presenti. Lo firmano, quindi, il cardinale camerlengo, il reggente della Casa Pontificia, monsignor Leonardo Sapienza, dal maestro delle Celebrazioni Liturgiche.
Un gruppo di ragazzi provenienti dalla Germania sventola bandiere con il volto di Carlo Acutis sul lato sinistro di piazza San Pietro. Il giovane beato avrebbe dovuto essere canonizzato domani ma a causa della morte del Papa la canonizzazione è stata rinviata. La piazza sorvolata da elicotteri e droni che vengono salutati dai più giovani, mentre la cupola della basilica fino a pochi minuti fa era avvolta da una leggera foschia, scenario che ha ricordato per qualche istante i funerali di Benedetto XVI quando la fitta nebbia coprì la parte superiore della facciata per qualche ora.
A due ore dall'inizio della messa esquiale per Papa Francesco, il sagrato di San Pietro si va riempiendo velocemente. La cerimonia, che inizia alle 10, è presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio. Con lui concelebrano 220 cardinali e 750 tra vescovi e sacerdoti, per una cerimonia che in tutto dovrebbe durare circa un'ora e 30 minuti. La bara di legno e zinco, che è stata sigillata ieri sera, è collocata sul sagrato antistante la Basilica, davanti all'altare. Con le esequie cominciano anche i Novendiali, dal latino Novem Dies, il periodo liturgico di nove giorni consecutivi dedicato alla celebrazione di messe in suffragio del Papa. Questi sono regolati dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis.
Al termine della celebrazione eucaristica avranno luogo l'Ultima commendatio e la Valedictio, presieduti dal cardinale Baldassare Reina, vicario Generale per la diocesi di Roma e da Youssef Absi, Patriarca di Antiochia dei greco-melchiti. Le 6 preghiere dei fedeli sono lette in francese, arabo, portoghese, polacco, tedesco e cinese. Dopo la Comunione si svolgono l'Ultima commendatio, l'ultima raccomandazione a Dio perché accolga l'anima del defunto nella gloriosa comunione dei santi, e la Valedictio, il commiato, ossia l'ultimo saluto prima della sepoltura, con la Supplica della Chiesa di Roma cui segue l'orazione pronunciata dal cardinale Baldo Reina, vicario generale per la diocesi di Roma, e, in greco, la Supplica delle Chiese Orientali, e la successiva orazione del patriarca di Antiochia dei greco-melchiti Youssef Absi. Al termine, il celebrante aspergerà il Papa con l'acqua santa e lo incenserà. La bara poi entrerà nella Basilica di San Pietro. A seguire avrà inizio il corteo funebre fino al luogo della tumulazione.

"Il Santo Padre è stato una voce incrollabile a favore della pace. Mentre molti si arrendevano ai rulli dei tamburi della guerra, egli e' rimasto al nostro fianco, sostenendo la pace. Nonostante gli attacchi incessanti e le pressioni della macchina della propaganda bellica, la sua amicizia ci ha dato forza. La sua fede ha rafforzato la nostra determinazione e rimaniamo fermamente impegnati a porre fine allo spargimento di sangue". Lo scrive su X il premier ungherese, Viktor Orban.
Le 6 preghiere dei fedeli vengono lette in francese, arabo, portoghese, polacco, tedesco e cinese e dopo la Comunione si svolgono l'Ultima commendatio, l'ultima raccomandazione a Dio perche' accolga l'anima del defunto nella gloriosa comunione dei santi, e la Valedictio, il commiato, ossia l'ultimo saluto prima della sepoltura, con la Supplica della Chiesa di Roma cui segue l'orazione pronunciata dal cardinale Baldo Reina, vicario generale per la diocesi di Roma, e, in greco, la Supplica delle Chiese Orientali, e la successiva orazione del patriarca di Antiochia dei greco-melchiti Youssef Absi. Al termine, il cardinale Re asperge con l'acqua benedetta e incensa il feretro, che infine viene portato nella Basilica di San Pietro e da lì, con un corteo funebre, nella Basilica di Santa Maria Maggiore per la sepoltura.
Con la Messa esequiale celebrata oggi alle 10, sul sagrato della Basilica di San Pietro, Papa Francesco viene salutato come pastore e discepolo di Cristo. Con questo rito funebre si vuole esprimere la fede della Chiesa in Cristo Risorto. A presiederlo, in lingua latina e secondo quanto previsto nell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis nella nuova edizione del 2024 con le semplificazioni volute da Papa Bergoglio, è il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re. I concelebranti sono 980, fra cardinali, vescovi e sacerdoti, ci sono poi 200 ministri della Comunione e oltre 4 mila presbiteri nella parte destra del sagrato, dove si trova la statua di San Pietro. Sono stati predisposti 225 pissidi per i fedeli, mentre per i sacerdoti sono stati preparati 80 calici e altrettante pissidi. Davanti l'altare, sulla destra, l'icona della Salus Populi Romani.
"Mi sono riavvicinato alla fede grazie a Papa Francesco, io ho fatto la scuola dei gesuiti ma poi mi sono allontanato", racconta Nacho, studente di Buenos Aires che arriva a Roma da Bologna. Mentre attende l'inizio dei funerali beve il mate, bevanda tipica argentina. "Il messaggio che lascia Papa Francesco è che non siamo nessuno per giudicare - aggiunge - mi ha colpito quello che diceva in merito alle periferie, la realtà si vede meglio dalla periferia". Dietro di lui un gruppo di 25 scout da Siracusa, Floridia 1, guidati da don Lorenzo mostra uno striscione con su scritto: "abbiate il coraggio di essere felici", un'altra frase di Francesco. "Ha dato la scossa che ci voleva al cammino dalla Chiesa", sottolinea il sacerdote.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è arrivato a Roma per partecipare al funerale di Papa Francesco.
"Adios padre, maestro y poeta", addio Padre, maestro e poeta, firmato "los jovanes de scholas", i giovani di Scholas, il progetto educativo fondato da Papa Francesco nel 2001. È la scritta su un grande striscione comparso tra le prime file di fedeli a San Pietro dove la piazza comincia a riempirsi sempre di più. Sono tante le bandiere tra la folla attaccate a una piccola asta o indossate come un mantello: Perù, Polonia, Sud Africa, Timor Est, vicino l'Indonesia. "Era il miglior Papa che potevamo avere, ci siamo innamorati di lui", commenta Dominica.

"L'ultimo addio". Così la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, su X allegando una foto con Papa Francesco che la salutava dopo averla ricevuta in Vaticano. Metsola parteciperà ai funerali nella delegazione europea con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas.
L'auto che porterà il feretro di Papa Francesco da San Pietro alla Basilica di Santa Maria Maggiore è una ex papa-mobile, utilizzata dal Pontefice in un viaggio in Oriente. Il veicolo è stato riadattato con un pianale aperto. Lo rende noto la sala stampa vaticana.
Sono oltre 160 le delegazioni ufficiali confermate fino a ieri sera e che parteciperanno stamane alle 10ai funerali di papa Francesco in Piazza San Pietro. Siederanno tutte sul sagrato vaticano, a destra dell'altare guardando la facciata della basilica. Al posto d'onore ci sarà la delegazione del Paese natale del Pontefice, l'Argentina, guidata dal presidente della Repubblica Javier Milei, con la sorella Karina quale segretaria generale della Presidenza. Quindi quella italiana, con in testa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme alla figlia Laura e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: della delegazione faranno parte, tra gli altri, anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, i vice presidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, l'ambasciatore presso la Santa Sede Francesco Di Nitto.
L'ordine della postazioni sul sagrato prevede poi i sovrani regnanti nell'ordine alfabetico del Paese (ma in francese), tra cui quelli del Belgio Re Filippo con la regina Matilde, di Danimarca Regina Mary, di Spagna Re Felipe VI con la Regina Letizia, di Giordania Re Abdullah II accompagnato da Rania, di Monaco Principe Alberto con la consorte Charlene, di Svezia Re Carlo Gustavo con la Regina Silvia. Teste coronate arriveranno anche dagli Emirati arabi, dal Lesotho, dal principato di Andorra e da quello del Lichtenstein; a Roma anche i granduchi del Lussemburgo, mentre fra i principi ereditari ci saranno William per il regno Unito e la principessa Mette-Marit di Norvegia. Per quanto riguarda i capi di Stato, siederanno sempre in ordine alfabetico francese del Paese.

Tra i presenti, il tedesco Frank-Walter Steinmeier con il cancelliere Olaf Scholz; il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva; lo statunitense Donald Trump con la consorte Melania; il francese Emmanuel Macron con la consorte Brigitte; l'ungherese Tamas Sulyok con il primo ministro Viktor Orban. Previsto poi l'ucraino Volodymyr Zelensky con la moglie Olena, ma ieri Zelensky ha fatto sapere che potrebbe non partecipare, a causa di importanti "incontri militari" che dovrà tenere. "Se non sarò presente in tempo, l'Ucraina sarà rappresentata a un livello adeguato. Il ministro degli Esteri e la first lady saranno presenti. Per quanto mi riguarda, è importante essere qui. Oggi in Ucraina si terranno diversi incontri militari", ha dichiarato visitando il luogo dell'attacco russo su Kiev. Per l'Unione Europea ci saranno il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, quella della Commissione Ursula Von der Leyen, l'alta rappresentante per gli Affari esteri Kaja Callas e la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola. Per l'Onu ci sarà il segretario generale Antonio Guterres. La Cina sarà rappresentata dal vice presidente Chen Chin-Jen. La Federazione russa dalla ministra della Cultura, Olga Borisovna Lyubimova. Israele dall'ambasciatore presso la Santa Sede Yaron Sideman. La Palestina (che è riconosciuta dalla Santa Sede) dal primo ministro Mohamed Mustafa.
Fiumi di fedeli hanno invaso piazza San Pietro fin dalle prime ore del mattino, molti quelli in coda già dalle quattro prima del sorgere del sole, tutti in attesa delle esequie di Papa Francesco, che si terranno oggi alle ore 10 sul sagrato della Basilica. Giovani con la borsa verde del Giubileo, turisti, fedeli arrivati da tutta Italia e moltissimi romani. La piazza si è riempita già dalle 6 del mattino, con ingressi scaglionati e sotto stretti i controlli di sicurezza. Le persone vengono dirottate dai volontari in via della Conciliazione, all'incrocio con via della Traspontina, per l'accesso alla piazza.
Tutte le vie limitrofe invece sono state individuate come strade di uscita. Nelle due parallele di via della Conciliazione sono sistemati i bagni chimici, circa 700 in tutta l'area. Tutta la zona, da via Ottaviano a piazza San Pietro e a Castel Sant'Angelo e' completamente blindata con transenne, blocchi e forze dell'ordine presidiano ogni accesso, per gestire il flusso ordinato della folla. Sulla piazza sono state allestite le postazioni per le 182 delegazioni internazionali, di capi di Stato e di governo che hanno raggiunto Roma per partecipare ai funerali del Santo Padre. Subito dopo la cerimonia, prenderà il via il corteo funebre diretto alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Il tragitto durerà poco più di un'ora e sarà percorso a passo d'uomo, per consentire a tutti di salutare il Pontefice per l'ultima volta.

Questa mattina i fedeli hanno iniziato ad affluire in Piazza San Pietro già prima dell’alba: sono tanti i ragazzi presenti, che erano venuti a Roma per il loro Giubileo con i loro educatori. Ci sono famiglie, gruppi di religiosi e religiose, parrocchie. I varchi hanno aperto alle 5.30. Strette le misure di sicurezza e i controlli.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la moglie Melania sono arrivati a Roma per i funerali di Papa Francesco. Dopo essere atterrati a Fiumicino ieri sera, la coppia è giunta, a bordo della Cadillac One, a Villa Taverna, residenza dell'ambasciatore statunitense a Roma. Trump e la First Lady alloggeranno lì fino a domani.
Il presidente americano ha confermato che durante la sua breve permanenza a Roma per i funerali di papa Francesco vedrà la premier Giorgia Meloni, ma limiterà i bilaterali. "Vedrò alcune persone" tra cui Meloni, ha detto ai giornalisti sull'Air Force One, ma si tratterà di colloqui brevi. "Francamente è un pò irrispettoso avere incontri quando sei al funerale del Papa", ha spiegato.