Funerali Elena Del Pozzo: l'ultimo abbraccio alla piccola uccisa dalla madre

Le esequie (svoltesi in diretta streaming e social) nella cattedrale di Catania. All'uscita le grida della gente: "Vergogna, vergogna, vergogna". L'arcivesco Renna: "Adulti tenete i bimbi fuori dai vostri conflitti. Basta con queste violenze". Incognita movente: perché Martina Patti l'ha uccisa?

Catania, 22 giugno 2022 - Si sono svolti in diretta social e tv i funerali di Elena Del Pozzo, la bambina di quasi 5 anni uccisa dalla madre nel Catanese. Le esequie sono state celebrate oggi pomeriggio nella cattedrale di Catania dall'arcivescovo Luigi Renna. Per dare seguito alla grande partecipazione emotiva della gente alla triste vicenda, la Curia ha deciso di trasmettere la funzione in streaming sui canali Youtube e Facebook della Arcidiocesi di Catania, in modo da "consentire a tutti gli inviati delle emittenti televisive, che non potranno accedere direttamente alla Cattedrale, di fruire delle immagini".

Il feretro della piccola Elena è giunto poco prima delle 17 nella cattedrale, accolto da un lunghissimo applauso e da un volo di palloncini bianchi. Ad attendere il carro funebre circa trecento persone e sul sagrato una decina tra corone e cuscini di rose bianche, gialle, rosa e arancione. Anche due cuscini con le scritte 'Le mamme di Hakuna Matata', la scuola che frequentava la bimba, e 'le maestre'. Ad accompagnare il feretro in lacrime il padre Alessandro, il nonno Giovanni, la zia Martina Vanessa e la nonna Rosaria Testa. Piazza Duomo e le aree intorno sono transennate e la zona è presidiata da polizia di stato, esercito e protezione civile.

Monsignor Renna ha aperto l'omelia esortando i genitori a "non insegnare la violenza delle parole ai figli, né sui social, né sui nostri muri già abbastanza sporchi. Perché un bambino non è capace di concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi. Sforziamoci di seminare ciò che Cristo e ogni uomo di buona volontà spargono con abbondanza: misericordia, pietà, giustizia, dialogo, prevenzione d'ogni violenza. Solo così non ci saranno più funerali com'è questo".

L'arcivescovo di Catania ha citato anche la madre di Elena: "Tutti noi, come giudici, siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato. Ho letto su un muro della città una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno per la sua mamma. Non credo che la piccola Elena sarebbe d'accordo con quelle parole, come ogni bambino".

Citando le parole di un pedagogista polacco, Janusz Korczak, morto nel campo di concentramento di Treblinka con i bambini orfani che aveva raccolto nel ghetto di Varsavia, monsignor Renna ha invitato gli adulti ad alzarsi "sulle punte dei piedi, per stare all'altezza dei bambini. Quando non mettiamo al centro i piccoli, perdiamo il metro per giudicare ciò che è importante. Basta con queste violenze. Ferire un bambino è la cosa più terribile che possa accadere a una mamma, a un papà, a un adulto. Cari adulti tenete fuori i bimbi dai vostri conflitti. Ci sono altre strade da percorrere, molto più sicure per la gioia di tutti, per vedere ritornare il sorriso sul volto dei piccoli: il dialogo, il perdono, l'umiltà di chi vuol riparare, saper uscire in punta di piedi dalla vita dell'altro, con rispetto e con la mitezza".

Al termine delle esequie, fuori dalla cattedrale umori contrastanti fra la gente che hanno atteso l'uscita del feretro della piccola Elena. "Elena! Elena! Elena!". "Vergogna, vergogna, vergogna!"."Alessandro sarà fatta giustizia". Questi alcuni cori urlati dai tanti presenti, commossi, in piazza Duomo.

L'entrata del feretro della piccola Elena Del Pozzo nella cattedrale di Catania (Ansa)
L'entrata del feretro della piccola Elena Del Pozzo nella cattedrale di Catania (Ansa)

L'incognita del movente 

Se è chiara la dinamica del delitto, descritta con dovizia di particolari nell'ordinanza di custodia cautelare che conferma il carcere per Martina Patti, meno chiaro è il movente. Se è vero - come scrive il giudice per le indagini preliminari, Daniela Monaco Crea, che la 23enne ha agito in modo premeditato, che è "lucida e calcolatrice", allora la donna deve aver avuto un movente. Va "scandagliato attraverso l'escussione di parenti e amici", scrive ancora il gip, ovvero interrogando le persone vicine all'indagata.

La prima, e finora unica, ipotesi è la gelosia nei confronti della nuova compagna del papà di Elena. Con Martina, Alessandro Del Pozzo aveva interrotto la relazione lo scorso aprile.  A troncare in modo definitivo sarebbe stato lui. Il rapporto, si legge, "era iniziato circa sei anni prima ed era stato altalenante".  La gelosia sarebbe stata reciproca. La donna ha parlato di "rapporti difficili", con l'ex "molto geloso, mi alzava, le mani". Nel mezzo una battaglia social.  "Ho visto la foto della fidanzata di Alessandro scorrendo su Instagram", dice Martina ai carabinieri, affermando che lui "ha una relazione sentimentale con un'altra donna". Del Pozzo pubblica "sullo stato whatsapp una foto con la nuova compagna", Martina reagisce pubblicando "un video in compagnia di un uomo". Ma non finisce qui. Perché lei mostra a Elena la foto del papà con la nuova fiamma. Del Pozzo, che per ripicca avrebbe fatto "vedere alla bambina una foto della madre con un uomo".  Al vaglio degli inquirenti il telefono e gli altri dispositivi di Martina.